Abbazia di Boulbonne

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L'abbazia di Boulbonne, o abbazia di Bolbonne[1] è un'antica abbazia cistercense situata alla confluenza dell'Hers-Vif e dell'Ariège, in una località chiamata Tramesaygues, dal latino intra ambas aquas ("tra due acque")[2] nel comune di Cintegabelle, nel dipartimento dell'Alta Garonna e nella regione dell'Occitania. È classificata monumento storico dal 1981[3].

L'Abbazia di Boulbonne fu fondata per la prima volta nel 1129[4], probabilmente dai monaci di Tramesaygues, a sud di Mazères, dipartimento dell'Ariège, sulle rive del Raunier, a circa 14 km dalla sua attuale ubicazione[5][6].

Nel 1150 l'abbazia fu affiliata all'Ordine cistercense e all'abbazia di Bonnefont[7]. Era sotto la protezione dei Conti di Foix, che vi furono sepolti[8][9].

Il 1° giugno 1272, re Filippo l'Ardito e Giacomo I d'Aragona, con i principi delle loro famiglie e i loro seguiti, si incontrarono a Boulbonne per discutere i dettagli della capitolazione del conte di Foix Ruggero Bernardo III che era assediato da Filippo[10].

L'abbazia fu bruciata e poi demolita nel settembre 1567 durante le guerre di religione, dai 1 500 gendarmi della banda ugonotta del capitano Jean-Claude de Lévis d'Audon, della casa di Léran[11][4]. I monaci si ritirarono allora a Tolosa, nel collegio di Boulbonne[12].

Fu 65 anni dopo, nel 1632[4][13] (o nel 1652[14]), che iniziò la ricostruzione dell'abbazia nel suo sito attuale, nella località chiamata Tramesaygues a Cintegabelle, luogo esatto in cui sei secoli prima, intorno al 972, i monaci dell'abbazia di Cuxa avevano stabilito un priorato[15][16], per poi fondare la prima abbazia di Boulbonne a Mazères. Nel 1717 la ricostruzione fu così commentata da Edmond Martène e Ursin Durand della congregazione di San Mauro: «Questa casa fu ricostruita con tale magnificenza da poter essere considerata una delle più belle abbazie dell'ordine di Citeaux.»[17]

La chiesa fu consacrata nel 1742 da Jean-Baptiste de Champflour, vescovo di Mirepoix[18]. All'inizio del 1753, i resti funebri dei conti di Foix furono ritrovati per caso tra le rovine di Mazères. La traslazione delle ceneri a Cintegabelle e la relativa cerimonia avvennero il 15 maggio 1753[19][20].

Durante la Rivoluzione francese l'abbazia contava, nel 1790, solo 9 monaci e 4 conversi[9], che furono presenti durante l'inventario iniziato il 14 marzo 1790 e terminato il 15 maggio, effettuato per preparare la messa all'incanto dei beni dell'abbazia, divenuta «proprietà nazionale»; l'asta avvenne il 12 giugno 1791 nella sede distrettuale di Muret[21][22].

Nel 1842 Norbert Moulas acquistò dal sig. Azam la porzione formante l'angolo sud-est[4]. Da allora gli edifici dell'antica abbazia sono rimasti di proprietà della famiglia Moulas e sono aperti ai visitatori durante le Giornate europee del patrimonio[14].

La maggior parte degli edifici è scomparsa[23], ma rimangono alcune facciate, il portale d'ingresso in mattoni, la sala capitolare, il refettorio, due corridoi del chiostro oltre alle colombaie e alle scuderie.

Della chiesa, distrutta durante la rivoluzione, rimane solo un muro[23].

Cronotassi degli abati

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  • 1154-1180: Dominique I
  • 1180-1196: Eudes I
  • 1196-1197: Dominique II
  • 1197-1206: Béranger I
  • 1206-1209: Auger
  • 1209-1215: Béranger II Valart
  • 1215-1221: Raymond I Sigier
  • 1221-1222: Guillaume I
  • 1222-1225: Robert I
  • 1225-1226: Eudes II
  • 1226-1229: Robert II
  • 1229-1232: Pierre I
  • 1232-1236: Pons de Saint-Victor
  • 1236-1237: Adémar I
  • 1237-1246: Bernard I d’Albars
  • 1246-1248: Béranger III
  • 1248-1257: Adémar II
  • 1257-1262: Guillaume II Robert
  • 1262-1269: Arnaud I
  • 1269-1272: Roger
  • 1272-1276: Obric
  • 1276-1282: Bernard II Saquet
  • 1282-1299: Imbert
  • 1299-1316: Arnaud II Guillaume
  • 1316-1337: cardinale Guglielmo Curti
  • 1337-1347: Durand
  • 1342-1354: Arnaud III
  • 1354-1364: Bertrand
  • 1364-1370: Raymond II
  • 1370-1401: Pierre II Aulier
  • 1401-1404: Arnaud IV
  • 1404-1432: Pierre III Elie de Foix
  • 1432-1453: Raymond III
  • 1453-1462: Pierre IV Erbolet
  • 1462-1476: Antoine Solier
  • 1476-1494: Guillaume IV Roger
  • 1494-1497: Jean I de Foix, figlio naturale di Matteo di Foix
  • 1497-1512:
  • 1512-1533: Paul de Béarn, figlio di Jean de Foix
  • 1533-1551: Amanieu de Foix
  • 1551-1572: cardinale Ippolito d'Este
  • 1572-1586: cardinal Louis II d’Este
  • 1586-1593: Arnaud V
  • 1593-1597: cardinale François de Joyeuse
  • 1597-1638: Jacques de Villemur de Pailhès
  • 1638-1664: Philippe de Villemur de Pailhès
  • 1664-1721: François II de Villemur de Pailhès (abate commendatario)
  • 1721-1729: Charles Andrault de Langeron de Maulévrier, cavaliere di Malta (abate commendatario)
  • 1729-1730: Barthélémy de Salignac de La Mothe-Fénélon (abate commendatario)
  • 1730-1740: Claude-Antoine de Choiseul-Beaupré (abate commendatario)
  • 1740-1748: Georges Lazare Berger de Charancy (abate commendatario)
  • 1748-1777: Henri-François de Paule Lefebvre d’Ormesson (abate commendatario)
  • 1777-1788: François-Xavier-Marc-Antoine de Montesquiou-Fézensac (abate commendatario)
  • 1788: carica vacante
  • 1789-1790: Maillé La Tour Landry (abate commendatario)
  1. ^ Roschach, p. 326
  2. ^ Roschach, p. 336
  3. ^ Notice n. PA00094314, base Mérimée, Ministero francese della cultura
  4. ^ a b c d Jean Moulas, «Chronologie historique de Boulbonne », 16 agosto 2002
  5. ^ L'articolo di Jean Odol in Couleur Lauragais N°7 indica una distanza di 3 km, ma la distanza a volo d'uccello è in realtà di 14 km.
  6. ^ (FR) Jean Odol, L'Ordre de Citeaux et l'Abbaye de Boulbonne, su couleur-lauragais.fr.
  7. ^ Société des études du Comminges, p. 199
  8. ^ Société des études du Comminges, p. 205
  9. ^ a b c (FR) Vincent Moulas, Patrimoine, su Mairie di Cintegabelle.
  10. ^ Roschach, p. 398
  11. ^ Roschach, p. 399
  12. ^ Société des études du Comminges, p. 208
  13. ^ (FR) Cisterciens: abbaye de Boulbonne, su Archives départementales de la Haute-Garonne.
  14. ^ a b (FR) Visite commentée de l'ancienne Abbaye de Boulbonne, su Ministère de la Culture et de la Communication.
  15. ^ Société des études du Comminges, p. 197
  16. ^ Roschach, p. 336
  17. ^ Roschach, p. 337
  18. ^ Roschach, p. 338
  19. ^ Société des études du Comminges, p. 210
  20. ^ (FR) Cintegabelle. L'abbaye de Boulbonne ouverte à tous, su ladepeche.fr.
  21. ^ a b Société des études du Comminges, p. 212
  22. ^ Roschach, p. 346
  23. ^ a b (FR) Pianta dell'abbazia, su Gallica.

Altri progetti

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