96 Tears

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96 Tears
singolo discografico
ArtistaQuestion Mark & the Mysterians
Pubblicazionefebbraio 1966
Durata2:38
Album di provenienza96 Tears
Dischi1
Tracce2
GenereGarage rock
Proto-punk
EtichettaCameo-Parkway Records
ProduttoreRudy Martinez
Noten. 1 Bandiera degli Stati Uniti
n. 1 Bandiera del Canada

96 Tears è un brano musicale inciso dal gruppo garage rock Question Mark & the Mysterians (conosciuti anche come "? and the Mysterians") nel 1966[1]. Divenuta con gli anni un classico del primo garage rock statunitense, nel 2004 la rivista Rolling Stone ha classificato la canzone alla posizione numero 213 nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi da loro redatta.

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

La canzone venne originariamente composta da Question Mark, nome d'arte di Rudy Martinez, nel 1962 circa. La registrazione della traccia ebbe luogo a Bay City, nel Michigan. Il singolo (B-side Midnight Hour) venne originariamente distribuito dalla piccola etichetta discografica Pa-Go-Go e successivamente dalla Cameo Records per la distribuzione a livello nazionale.

Celebre per il suo caratteristico riff d'organo e le liriche ridotte all'osso, 96 Tears è ampiamente riconosciuto essere uno dei primi brani di garage rock ad avere riscosso successo, ed una delle canzoni maggiormente accreditate per aver dato inizio al movimento punk rock.[2]

Nel 1966 la canzone raggiunse la prima posizione nella classifica Billboard Hot 100 negli Stati Uniti, e quasi in simultanea la vetta della classifica RPM 100 in Canada.

Tracce singolo[modifica | modifica wikitesto]

  1. 96 Tears - 2:38
  2. Midnight Hour -

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • ? (Rudy Martinez): voce solista
  • Bobby Balderrama: chitarra solista
  • Frank Rodriguez: organo Vox Continental
  • Frank Lugo: basso
  • Eddie Serrato: batteria

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Il brano è stato ampiamente fatto oggetto di reinterpretazione nel corso degli anni. Alcuni degli artisti che hanno inciso la canzone comprendono:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eddy Cilia e Carlo Bordone, Musiche elettroniche per la mente e per il corpo (Garage, psichedelia, acid folk: 100 album fondamentali, in Mucchio Extra, Stemax Coop, #15 autunno 2004.
  2. ^ Billboard Book of Number One Hits by Fred Bronson.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Serge Morinais, Camion Blanc. British Beat, American Beat, Freakbeat et Garage Rock 60's 350 pépites de « A Hard Day’s Night » à « Zoot Suit »... en passant par « Satisfaction », Camion Blanc, 2021, ISBN 9782378482541.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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