Carlo Mattogno: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


Secondo le biografie presenti in alcuni siti negazionisti<ref>[http://www.revisionists.com/revisionists/mattogno.html Breve profilo biografico di Mattogno] sul sito Revisionist.com</ref> avrebbe condotto studi avanzati in [[Lingua latina|latino]], [[Greco antico|greco]] ed [[Lingua ebraica|ebraico]] occupandosi di analisi e tecnica testuale, ma non esistono elementi che provino l'effettiva partecipazione di Mattogno ad alcun percorso di studi in tal senso<ref>[http://www.phdn.org/negation/gravediggers/gom-2000-carlo_mattogno.html Elliot Neaman, ''Carlo Mattogno by J. W. A student essay from Dr. Elliot Neaman's History 210 class'', dal sito phdn.org, 23 novembre 2012.]</ref>. Dagli [[Anni 1970|anni settanta]] ha iniziato ad occuparsi della storia dell'[[Shoah|Olocausto]], aderendo fin dall'inizio alle tesi negazioniste: nel [[1985]] ha pubblicato ''Il mito dello sterminio ebraico'' e ''Il rapporto Gerstein: anatomia di un falso'' con la casa editrice "Sentinella d'Italia", della destra radicale italiana<ref>Mattogno ha quasi sempre pubblicato i suoi testi in lingua italiana per case editrici d'area [[Neofascismo|neofascista]] o [[Neonazismo|neonazista]]: tra questi le "Edizioni AR", di proprietà di [[Franco Freda]] ([http://www.edizionidiar.com/ sito]), o la casa editrice "Effepi" (vedi [http://archiviostorico.corriere.it/2006/marzo/30/dal_ministero_arriva_libro_antisemita_co_10_060330080.shtml articolo del 30 marzo 2006] sul [[Corriere della Sera]]), oltre ad un testo pubblicato da "Graphos", una casa editrice di negazionisti marxisti di ispirazione [[Amadeo Bordiga|bordighiana]] (vedi [http://www.olokaustos.org/saggi/saggi/negaz-ita/negaz2.htm pagina sul negazionismo marxista] sul sito Olokaustos.org).</ref> Negli stessi anni, Mattogno ha collaborato con la rivista della destra radicale italiana ''Orion'', unitamente al fratello Gian Pio, un cattolico fondamentalista<ref>[http://www.olokaustos.org/saggi/saggi/negaz-ita/negaz3.htm#r47] L. Vianelli, ''I negazionisti italiani''].</ref> Altre opere di Mattogno sono state invece pubblicate unicamente in internet.
Secondo le biografie presenti in alcuni siti negazionisti<ref>[http://www.revisionists.com/revisionists/mattogno.html Breve profilo biografico di Mattogno] sul sito Revisionist.com</ref> avrebbe condotto studi avanzati in [[Lingua latina|latino]], [[Greco antico|greco]] ed [[Lingua ebraica|ebraico]] occupandosi di analisi e tecnica testuale, ma non esistono elementi che provino l'effettiva partecipazione di Mattogno ad alcun percorso di studi in tal senso<ref>[http://www.phdn.org/negation/gravediggers/gom-2000-carlo_mattogno.html Elliot Neaman, ''Carlo Mattogno by J. W. A student essay from Dr. Elliot Neaman's History 210 class'', dal sito phdn.org, 23 novembre 2012.]</ref>. Dagli [[Anni 1970|anni settanta]] ha iniziato ad occuparsi della storia dell'[[Shoah|Olocausto]], aderendo fin dall'inizio alle tesi negazioniste: nel [[1985]] ha pubblicato ''Il mito dello sterminio ebraico'' e ''Il rapporto Gerstein: anatomia di un falso'' con la casa editrice "Sentinella d'Italia", della destra radicale italiana.<ref>Mattogno ha quasi sempre pubblicato i suoi testi in lingua italiana per case editrici d'area [[Neofascismo|neofascista]] o [[Neonazismo|neonazista]]: tra questi le "Edizioni AR", di proprietà di [[Franco Freda]] ([http://www.edizionidiar.com/ sito]), o la casa editrice "Effepi", oltre ad un testo pubblicato da "Graphos", una casa editrice di negazionisti marxisti di ispirazione [[Amadeo Bordiga|bordighiana]] (vedi [http://www.olokaustos.org/saggi/saggi/negaz-ita/negaz2.htm pagina sul negazionismo marxista] sul sito Olokaustos.org). Mattogno ha giustificato queste scelte asserendo che "gli altri editori, anche di sinistra, che avevo interpellato, non vollero pubblicar[e i miei libri]": vedi {{cita web|url=http://olodogma.com/wordpress/2015/01/07/0903-ringraziamento-a-daniela-rana-di-carlo-mattogno/|titolo=Ringraziamento a Daniela Rana|autore=Carlo Mattogno|sito=olodogma.com|data=7 gennaio 2015|accesso=27 gennaio 2015}}</ref> Negli stessi anni, Mattogno ha collaborato con la rivista della destra radicale italiana ''Orion'', unitamente al fratello Gian Pio, un cattolico fondamentalista.<ref>{{cita web|url=http://www.olokaustos.org/saggi/saggi/negaz-ita/negaz3.htm#r47|titolo=I negazionisti tecnici in Italia: il caso di Carlo Mattogno|autore=Luigi Vianelli|sito=olokaustos.org|data=settembre/ottobre 2002|accesso=27 gennaio 2015}}</ref> L'epiteto relativamente al fratello è stato rigettato da Mattogno come "scemenza [...] che viene ripetuta a pappagallo fino allo sfinimento".<ref>{{cita web|url=http://olodogma.com/wordpress/2014/11/22/0891-olokaustos-su-carlo-mattogno/|titolo=''Olokaustos'' su Carlo Mattogno|autore=Carlo Mattogno|sito=olodogma.com|data=21 novembre 2014|accesso=27 gennaio 2015}}</ref> Altre opere di Mattogno sono state invece pubblicate unicamente in internet.


Mattogno è membro dal [[1988]] dell'"Editorial Advisory Committee" dell'[[Institute for Historical Review]], un'associazione negazionista<ref>L'associazione non svolge ricerca in senso accademico in quanto le sue pubblicazioni non sono sottoposte alla normale pratica del ''[[peer review]]'': vedi quanto segnalato [http://www.nizkor.org/faqs/ihr/ihr-faq-03.html sul sito Nizkor.org].</ref>, contribuisce alla rivista trimestrale dei ''Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung'', sempre di contenuto apertamente negazionista, e a partire dal [[1989]] ha partecipato come relatore a diverse conferenze internazionali negazioniste. Nonostante Mattogno si presenti nelle vesti di un ordinario ricercatore storico, egli non ha mai collaborato se non con persone, ambienti o pubblicazioni negazioniste, compreso fra gli altri il noto neonazista tedesco-canadese [[Ernst Zündel]], che lo intervistò dopo la pubblicazione di alcuni suoi saggi<ref>[http://www.phdn.org/negation/gravediggers/gom-2000-carlo_mattogno.html Elliot Neaman, ''Carlo Mattogno by J. W. A student essay from Dr. Elliot Neaman's History 210 class'', dal sito phdn.org, 23 novembre 2012.]</ref><ref>Il filmato dell'intervista è presente su [[YouTube]].</ref>.
Mattogno è stato membro dal [[1988]] dell'"Editorial Advisory Committee" dell'[[Institute for Historical Review]], un'associazione negazionista<ref>L'associazione non svolge ricerca in senso accademico in quanto le sue pubblicazioni non sono sottoposte alla normale pratica del ''[[peer review]]'': vedi quanto segnalato [http://www.nizkor.org/faqs/ihr/ihr-faq-03.html sul sito Nizkor.org].</ref>, ha contribuito alla rivista trimestrale dei ''Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung'', sempre di contenuto apertamente negazionista, e a partire dal [[1989]] ha partecipato come relatore a diverse conferenze internazionali negazioniste. Nonostante Mattogno si presenti nelle vesti di un ordinario ricercatore storico, egli non ha mai collaborato se non con persone, ambienti o pubblicazioni negazioniste, compreso fra gli altri il noto neonazista tedesco-canadese [[Ernst Zündel]], che lo intervistò dopo la pubblicazione di alcuni suoi saggi.<ref>[http://www.phdn.org/negation/gravediggers/gom-2000-carlo_mattogno.html Elliot Neaman, ''Carlo Mattogno by J. W. A student essay from Dr. Elliot Neaman's History 210 class'', dal sito phdn.org, 23 novembre 2012.]</ref><ref>
{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=G7_61XmIOhk|titolo=❶ Ernst Zundel Interviews Carlo Mattogno |accesso=27 gennaio 2015}} e {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=E1FjIjhFEjE|titolo=
❷ Ernst Zundel Interviews Carlo Mattogno
|accesso=27 gennaio 2015}}</ref>


==Tesi==
==Tesi==


Nelle sue numerose pubblicazioni, Mattogno nega che siano state pianificate e poste in essere azioni di sterminio nella [[Terzo Reich|Germania nazista]], in particolare contro ebrei e zingari: i [[Campo di concentramento|lager]] sarebbero stati quindi dei meri luoghi di concentramento, transito, lavoro o soggiorno, funzionali ad una politica di evacuazione di alcune categorie di persone potenzialmente pericolose; allo stesso modo, non avrebbero nemmeno avuto luogo le azioni di sterminio degli [[Einsatzgruppen]] nelle retrovie del fronte orientale. Per Mattogno i tedeschi desideravano unicamente far emigrare gli ebrei dalla Germania, in quanto gli ebrei stessi sarebbero stati i primi a dichiarare la propria opposizione verso il regime nazista. L'Olocausto non sarebbe altro che un'enorme macchinazione propagandistica, nata negli ambienti dei lager ad opera delle cellule resistenziali ebraiche, sistematizzata in seguito dai Sovietici, imposta da tutti gli Alleati alla fine della guerra grazie ai processi di Norimberga - che egli ritiene in gran parte basati su prove e testimonianze false o falsificate - e definitivamente accettata e ulteriormente propagandata dagli storici e dai principali stati del mondo. Per evitare qualsiasi dissenso, i governi avrebbero anche delegato ad una serie di leggi liberticide ed alle aule di giustizia il compito di far calare una definitiva pietra tombale sulla questione. Il movimento negazionista mondiale quindi sarebbe per Mattogno la vittima predestinata di un enorme complotto planetario<ref>[http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/sterminio1.html] C.Mattogno, ''Il mito dello sterminio ebraico'': in questo saggio si descrivono i capisaldi delle sue tesi.</ref>.
Nelle sue numerose pubblicazioni, Mattogno nega che siano state pianificate e poste in essere azioni di sterminio nella [[Terzo Reich|Germania nazista]], in particolare contro ebrei e zingari: i [[Campo di concentramento|lager]] sarebbero stati quindi dei meri luoghi di concentramento, transito, lavoro o soggiorno, funzionali ad una politica di evacuazione di alcune categorie di persone potenzialmente pericolose; relativamente agli [[Einsatzgruppen]] Mattogno nega che gli ebrei fossero fucilati per il fatto di essere ebrei e ritiene che il numero totale di vittime sia minore rispetto a quello delle tradizionali stime, ma non nega che durante l'[[Operazione Barbarossa]] "moltissimi Ebrei furono fucilati senza pietà".<ref>{{cita web|url=http://olodogma.com/wordpress/2015/01/16/0915-paradossi-democratici-liberta-di-espressione-per-charlie-hebdo-galera-per-i-negazionisti-di-carlo-mattogno/|titolo=Paradossi democratici: libertà di espressione per Charlie Hebdo, galera per i “negazionisti”|autore=Carlo Mattogno|sito=olodogma.com|data=15 gennaio 2015|accesso=27 gennaio 2015}}</ref> Per Mattogno i tedeschi desideravano unicamente far emigrare gli ebrei dalla Germania, {{senza fonte|in quanto gli ebrei stessi sarebbero stati i primi a dichiarare la propria opposizione verso il regime nazista.}} Mattogno ha negato di ritenere che l'Olocausto sia un [[teoria del complotto|complotto]] o un prodotto della falsificazione della storiografia tradizionale,<ref name=Rana>{{cita web|url=http://olodogma.com/wordpress/2015/01/07/0903-ringraziamento-a-daniela-rana-di-carlo-mattogno/|titolo=Ringraziamento a Daniela Rana|autore=Carlo Mattogno|sito=olodogma.com|data=7 gennaio 2015|accesso=27 gennaio 2015}}</ref> così come ha negato di ritenere il tutto frutto della "propaganda sionista".<ref>{{cita web|url=http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/articoli/oldil2/sciac.html|titolo=DAL VIANELLISMO AL VISIONARISMO: I "CONCRETI FURORI" DI VINCENZO SCIACCA|autore=Carlo Mattogno|sito=http://www.vho.org|data=s. d.|accesso=27 gennaio 2015}}</ref> Mattogno crede alla "presunzione di buona fede" degli storici tradizionali, ma li accusa di "errore metodologico" di tipo [[A priori - a posteriori|aprioristico]]: essi, "una volta gettate le basi di tale impalcatura", avrebbero "forzato e letto le fonti alla luce di una tesi già accettata: quella dell’avvenuto sterminio ebraico".<ref name=Rana/> Stando a Mattogno, il "mito" olocaustico sarebbe sorto nell'ambito della ''[[:de:Gräuelpropaganda|Gräuelpropaganda]]'' (propaganda di atrocità) creata "in Polonia nel corso della seconda guerra mondiale da vari centri clandestini specializzati [...] e [che] fu diffusa dalla [...] rappresentanza del governo polacco in esilio a Londra". Queste voci, secondo Mattogno, sarebbero false, ma basate su vere atrocità di guerra perpetuate dai tedeschi. Come conseguenza della penetrazione di questa propaganda nei campi di concentramento si ebbe la produzione dei varii memoriali noti come ''Protocolli di Auschwitz'', che esportarono il tutto anche in [[USA|America]] tramite il War Refugee Board creato da [[Roosevelt]] nel [[1944]]. Mattogno afferma che "la propaganda assurse allo statuto di verità (giudiziaria) grazie soprattutto al processo di Norimberga", ma che fu fatta uscire dalle aule di tribunale e fatta confluire nei libri di storia sono negli anni cinquanta.<ref name=Rana/>. Le testimonianze, durante i processi, favorevoli all'Olocausto fatte da [[Kurt Gerstein]], [[Perry Broad]], [[Adolf Eichmann] et alii sarebbero dovute al fatto che "la confessione era più conveniente della negazione", mentre le testimonianze degli ex-detenuti sono, secondo Mattogno, nella maggioranza dei casi inattendibili, perché essi "fanno [confusione] tra ciò che hanno visto con i propri occhi e ciò di cui hanno sentito parlare durante il periodo dell’internamento". Per Mattogno coloro che "mentono consapevolmente sono pochissimi, nell’ordine di qualche decina ad Auschwitz".<ref name=Rana/>


Dopo aver visitato a partire dalla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] gli ex campi di [[campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz-Birkenau]], [[Campo di concentramento di Stutthof|Stutthof]], [[Dachau]], [[Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen|Gusen]], [[Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen|Mauthausen]], [[Campo di concentramento di Groß-Rosen|Gross-Rosen]], [[Buchenwald]], [[campo di concentramento di Majdanek|Lublino-Majdanek]], [[Plaszow|Płaszów]], [[Campo di sterminio di Bełżec|Bełżec]], [[Campo di sterminio di Treblinka|Treblinka]], l'ex-ghetto di [[Campo di concentramento di Theresienstadt|Terezin]] e [[Campo di sterminio di Sobibór|Sobibór]], e aver consultato numerosi archivi, nelle sue prime opere (1985-1995) ha concentrato i suoi interessi sulla critica delle testimonianze relative alle modalità di sterminio degli ebrei tramite [[Camera a gas|camere a gas]], le quali presenterebbero, secondo Mattogno, numerose contraddizioni ed inverosimiglianze che ne inficerebbero l'attendibilità. Tutte le testimonianze relative allo sterminio degli ebrei analizzate, da qualsiasi parte provengano, risulterebbero secondo Mattogno false<ref>[http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/articoli/oldil2/sciac.html C. Mattogno, ''Dal vianellismo al visionarismo: i "concreti furori" di Vincenzo Sciacca''].</ref>.
Dopo aver visitato a partire dalla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] gli ex campi di [[campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz-Birkenau]], [[Campo di concentramento di Stutthof|Stutthof]], [[Dachau]], [[Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen|Gusen]], [[Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen|Mauthausen]], [[Campo di concentramento di Groß-Rosen|Gross-Rosen]], [[Buchenwald]], [[campo di concentramento di Majdanek|Lublino-Majdanek]], [[Plaszow|Płaszów]], [[Campo di sterminio di Bełżec|Bełżec]], [[Campo di sterminio di Treblinka|Treblinka]], l'ex-ghetto di [[Campo di concentramento di Theresienstadt|Terezin]] e [[Campo di sterminio di Sobibór|Sobibór]], e aver consultato numerosi archivi, nelle sue prime opere (1985-1995) ha concentrato i suoi interessi sulla critica delle testimonianze relative alle modalità di sterminio degli ebrei tramite [[Camera a gas|camere a gas]], le quali presenterebbero, secondo Mattogno, numerose contraddizioni ed inverosimiglianze che ne inficerebbero l'attendibilità. Tutte le testimonianze relative allo sterminio degli ebrei analizzate, da qualsiasi parte provengano, risulterebbero secondo Mattogno false<ref>[http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/articoli/oldil2/sciac.html C. Mattogno, ''Dal vianellismo al visionarismo: i "concreti furori" di Vincenzo Sciacca''].</ref>.
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Anche [[Jean-Claude Pressac]], pur negando radicalmente la validità delle teorie di Mattogno, ne riconosce la maggiore qualità nell'ambito degli scritti negazionisti<ref>Secondo Pressac, "un italiano come Carlo Mattogno è diventato incontestabilmente il migliore ricercatore di parte revisionistica" ("Entretien avec Jean-Claude Pressac", in Valérie Igounet, ''Histoire du négationnisme en France'', Parigi 2000, p. 642).</ref>.
Anche [[Jean-Claude Pressac]], pur negando radicalmente la validità delle teorie di Mattogno, ne riconosce la maggiore qualità nell'ambito degli scritti negazionisti<ref>Secondo Pressac, "un italiano come Carlo Mattogno è diventato incontestabilmente il migliore ricercatore di parte revisionistica" ("Entretien avec Jean-Claude Pressac", in Valérie Igounet, ''Histoire du négationnisme en France'', Parigi 2000, p. 642).</ref>.


Carlo Mattogno, secondo i metodi propri del negazionismo, ha spesso polemizzato con diversi studiosi della Shoah, accusandoli di malafede, dilettantismo, falsificazione della storia, improvvisazione e ignoranza<ref>[http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/index.html] Articoli vari di Carlo Mattogno (specificamente il saggio ''Olocausto: dilettanti allo sbaraglio''), all'interno dei quali polemizza con Valentina Pisanty, John C. Zimmerman, Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt, Till Bastian, Florent Brayard ed altri studiosi.</ref> Esemplare tra queste diatribe è quella suscitata dalla tesi di dottorato in semiotica di [[Valentina Pisanty]] che accusava Mattogno di metodi capziosi e scorretti e di falsificazione dei documenti.
Carlo Mattogno, secondo i metodi propri del negazionismo, ha spesso polemizzato con diversi studiosi della Shoah, accusandoli di malafede, dilettantismo, falsificazione della storia, improvvisazione e ignoranza.<ref>[http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/index.html] Articoli vari di Carlo Mattogno (specificamente il saggio ''Olocausto: dilettanti allo sbaraglio''), all'interno dei quali polemizza con Valentina Pisanty, John C. Zimmerman, Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt, Till Bastian, Florent Brayard ed altri studiosi.</ref> Esemplare tra queste diatribe è quella suscitata dalla tesi di dottorato in semiotica di [[Valentina Pisanty]] che accusava Mattogno di metodi capziosi e scorretti e di falsificazione dei documenti.


Sulla stessa falsariga, Carlo Mattogno afferma di "(essere) il revisionismo storico in Italia" e di aver "gettato nella costernazione i santoni della nuova religione olocaustica", che si imporrebbe nel mondo tramite una "nuova Santa Inquisizione Olocaustica"<ref>[http://www.ladestra.info/?p=4895] C. Mattogno, ''Carlo Mattogno interviene sul ddl Mastella'', articolo tratto dalla rivista della destra radicale ''Rinascita''.</ref>.
Sulla stessa falsariga, Carlo Mattogno afferma di "(essere) il revisionismo storico in Italia" e di aver "gettato nella costernazione i santoni della nuova religione olocaustica", che si imporrebbe nel mondo tramite una "nuova Santa Inquisizione Olocaustica"<ref>{{cita web|url=http://www.network54.com/Forum/150994/message/1170511480/Carlo+Mattogno+interviene+sul+ddl+Mastella|titolo=Carlo Mattogno interviene sul ddl Mastella|autore=Carlo Mattogno|sito=http://www.network54.com|data=25 gennaio 2007|accesso=27 gennaio 2015}}</ref>.


== Opere ==
== Opere ==
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* ''Il campo di Chełmno tra storia e propaganda'', Effepi, Genova, settembre 2009 (con edizione inglese nel 2011 <ref>Edizione inglese: ''Chełmno. A German Camp in History and Propaganda'', The Barnes Review, Washington, D. C., dicembre 2011, ISBN 9781591481010 ({{cita web|url=http://holocausthandbooks.com/index.php?page_id=23|autore=Carlo Mattogno|titolo=Chelmno—A German Camp in History and Propaganda|accesso=5 novembre 2013}}</ref>).
* ''Il campo di Chełmno tra storia e propaganda'', Effepi, Genova, settembre 2009 (con edizione inglese nel 2011 <ref>Edizione inglese: ''Chełmno. A German Camp in History and Propaganda'', The Barnes Review, Washington, D. C., dicembre 2011, ISBN 9781591481010 ({{cita web|url=http://holocausthandbooks.com/index.php?page_id=23|autore=Carlo Mattogno|titolo=Chelmno—A German Camp in History and Propaganda|accesso=5 novembre 2013}}</ref>).
* ''Auschwitz: assistenza sanitaria, "selezione" e "Sonderbehandlung" dei detenuti immatricolati'', Effepi, Genova, maggio 2010.
* ''Auschwitz: assistenza sanitaria, "selezione" e "Sonderbehandlung" dei detenuti immatricolati'', Effepi, Genova, maggio 2010.
* {{de}} ''Schiffbruch. Vom Untergang der Holocaust-Orthodoxie'', Castle Hill Publishers, Uckfield, novembre 2011, ISBN 9781591480273.<ref>{{cita web|url=http://holocausthandbuecher.com/index.php?page_id=26|autore=Carlo Mattogno|titolo=Schiffbruch—Vom Untergang der Holocaust-Orthodoxie|accesso=5 novembre 2013}}</ref> (con edizione inglese nel 2014 <refEdizione inglese: ''Inside the Gas Chambers. The Extermination of Mainstream Holocaust Historiography'', The Barnes Review, Washington, D. C., giugno 2014, ISBN 9781937787196 ({{cita web|url=http://holocausthandbooks.com/index.php?page_id=26|autore=Carlo Mattogno|titolo=Inside the Gas Chambers—The Extermination of Mainstream Holocaust Historiography|accesso=3 settembre 2014}})</ref> ed edizione italiana, sempre nel 2014 <ref>Edizione italiana: ''“Nuovi studi” contro il revisionismo: la storiografia olocaustica alla deriva'', Effepi, Genova, luglio 2014.</ref>).
* {{de}} ''Schiffbruch. Vom Untergang der Holocaust-Orthodoxie'', Castle Hill Publishers, Uckfield, novembre 2011, ISBN 9781591480273.<ref>{{cita web|url=http://holocausthandbuecher.com/index.php?page_id=26|autore=Carlo Mattogno|titolo=Schiffbruch—Vom Untergang der Holocaust-Orthodoxie|accesso=5 novembre 2013}}</ref> (con edizione inglese nel 2014 <ref>Edizione inglese: ''Inside the Gas Chambers. The Extermination of Mainstream Holocaust Historiography'', The Barnes Review, Washington, D. C., giugno 2014, ISBN 9781937787196 ({{cita web|url=http://holocausthandbooks.com/index.php?page_id=26|autore=Carlo Mattogno|titolo=Inside the Gas Chambers—The Extermination of Mainstream Holocaust Historiography|accesso=3 settembre 2014}})</ref> ed edizione italiana, sempre nel 2014 <ref>Edizione italiana: ''“Nuovi studi” contro il revisionismo: la storiografia olocaustica alla deriva'', Effepi, Genova, luglio 2014.</ref>).
* ''I forni crematori di Auschwitz. Studio storico-tecnico con la collaborazione del dott. ing. Franco Deana'', Effepi, Genova, febbraio 2012.
* ''I forni crematori di Auschwitz. Studio storico-tecnico con la collaborazione del dott. ing. Franco Deana'', Effepi, Genova, febbraio 2012.
* ''I verbali degli interrogatori sovietici degli ingegneri della Topf'', Effepi, Genova, febbraio 2014.
* ''I verbali degli interrogatori sovietici degli ingegneri della Topf'', Effepi, Genova, febbraio 2014.

Versione delle 23:32, 29 gen 2015

Carlo Mattogno (Orvieto, 1951) è un saggista italiano, considerato il principale esponente del negazionismo in Italia.

Biografia

Secondo le biografie presenti in alcuni siti negazionisti[1] avrebbe condotto studi avanzati in latino, greco ed ebraico occupandosi di analisi e tecnica testuale, ma non esistono elementi che provino l'effettiva partecipazione di Mattogno ad alcun percorso di studi in tal senso[2]. Dagli anni settanta ha iniziato ad occuparsi della storia dell'Olocausto, aderendo fin dall'inizio alle tesi negazioniste: nel 1985 ha pubblicato Il mito dello sterminio ebraico e Il rapporto Gerstein: anatomia di un falso con la casa editrice "Sentinella d'Italia", della destra radicale italiana.[3] Negli stessi anni, Mattogno ha collaborato con la rivista della destra radicale italiana Orion, unitamente al fratello Gian Pio, un cattolico fondamentalista.[4] L'epiteto relativamente al fratello è stato rigettato da Mattogno come "scemenza [...] che viene ripetuta a pappagallo fino allo sfinimento".[5] Altre opere di Mattogno sono state invece pubblicate unicamente in internet.

Mattogno è stato membro dal 1988 dell'"Editorial Advisory Committee" dell'Institute for Historical Review, un'associazione negazionista[6], ha contribuito alla rivista trimestrale dei Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung, sempre di contenuto apertamente negazionista, e a partire dal 1989 ha partecipato come relatore a diverse conferenze internazionali negazioniste. Nonostante Mattogno si presenti nelle vesti di un ordinario ricercatore storico, egli non ha mai collaborato se non con persone, ambienti o pubblicazioni negazioniste, compreso fra gli altri il noto neonazista tedesco-canadese Ernst Zündel, che lo intervistò dopo la pubblicazione di alcuni suoi saggi.[7][8]

Tesi

Nelle sue numerose pubblicazioni, Mattogno nega che siano state pianificate e poste in essere azioni di sterminio nella Germania nazista, in particolare contro ebrei e zingari: i lager sarebbero stati quindi dei meri luoghi di concentramento, transito, lavoro o soggiorno, funzionali ad una politica di evacuazione di alcune categorie di persone potenzialmente pericolose; relativamente agli Einsatzgruppen Mattogno nega che gli ebrei fossero fucilati per il fatto di essere ebrei e ritiene che il numero totale di vittime sia minore rispetto a quello delle tradizionali stime, ma non nega che durante l'Operazione Barbarossa "moltissimi Ebrei furono fucilati senza pietà".[9] Per Mattogno i tedeschi desideravano unicamente far emigrare gli ebrei dalla Germania, in quanto gli ebrei stessi sarebbero stati i primi a dichiarare la propria opposizione verso il regime nazista.[senza fonte] Mattogno ha negato di ritenere che l'Olocausto sia un complotto o un prodotto della falsificazione della storiografia tradizionale,[10] così come ha negato di ritenere il tutto frutto della "propaganda sionista".[11] Mattogno crede alla "presunzione di buona fede" degli storici tradizionali, ma li accusa di "errore metodologico" di tipo aprioristico: essi, "una volta gettate le basi di tale impalcatura", avrebbero "forzato e letto le fonti alla luce di una tesi già accettata: quella dell’avvenuto sterminio ebraico".[10] Stando a Mattogno, il "mito" olocaustico sarebbe sorto nell'ambito della Gräuelpropaganda (propaganda di atrocità) creata "in Polonia nel corso della seconda guerra mondiale da vari centri clandestini specializzati [...] e [che] fu diffusa dalla [...] rappresentanza del governo polacco in esilio a Londra". Queste voci, secondo Mattogno, sarebbero false, ma basate su vere atrocità di guerra perpetuate dai tedeschi. Come conseguenza della penetrazione di questa propaganda nei campi di concentramento si ebbe la produzione dei varii memoriali noti come Protocolli di Auschwitz, che esportarono il tutto anche in America tramite il War Refugee Board creato da Roosevelt nel 1944. Mattogno afferma che "la propaganda assurse allo statuto di verità (giudiziaria) grazie soprattutto al processo di Norimberga", ma che fu fatta uscire dalle aule di tribunale e fatta confluire nei libri di storia sono negli anni cinquanta.[10]. Le testimonianze, durante i processi, favorevoli all'Olocausto fatte da Kurt Gerstein, Perry Broad, [[Adolf Eichmann] et alii sarebbero dovute al fatto che "la confessione era più conveniente della negazione", mentre le testimonianze degli ex-detenuti sono, secondo Mattogno, nella maggioranza dei casi inattendibili, perché essi "fanno [confusione] tra ciò che hanno visto con i propri occhi e ciò di cui hanno sentito parlare durante il periodo dell’internamento". Per Mattogno coloro che "mentono consapevolmente sono pochissimi, nell’ordine di qualche decina ad Auschwitz".[10]

Dopo aver visitato a partire dalla fine degli anni settanta gli ex campi di Auschwitz-Birkenau, Stutthof, Dachau, Gusen, Mauthausen, Gross-Rosen, Buchenwald, Lublino-Majdanek, Płaszów, Bełżec, Treblinka, l'ex-ghetto di Terezin e Sobibór, e aver consultato numerosi archivi, nelle sue prime opere (1985-1995) ha concentrato i suoi interessi sulla critica delle testimonianze relative alle modalità di sterminio degli ebrei tramite camere a gas, le quali presenterebbero, secondo Mattogno, numerose contraddizioni ed inverosimiglianze che ne inficerebbero l'attendibilità. Tutte le testimonianze relative allo sterminio degli ebrei analizzate, da qualsiasi parte provengano, risulterebbero secondo Mattogno false[12].

A partire dal 1995, Mattogno ha frequentato gli archivi moscoviti appena riaperti agli studiosi, in cui ha avuto la possibilità di esaminare numerosi documenti (circa 90.000 pagine) precedentemente sequestrati dai Sovietici: tra questi hanno avuto particolare rilievo nelle sue opere successive quelli relativi alla "Zentralbauleitung" ("Ufficio centrale delle costruzioni") di Auschwitz.

Una delle sue argomentazioni consiste nell'impossibilità fisica dei forni crematori esistenti di eliminare l'enorme massa di cadaveri dei prigionieri uccisi nelle camere di sterminio, per questioni di tipo tecnico e ingegneristico. Allo stesso tempo, vengono considerate fisicamente impossibili - e comunque non avvenute - anche le cremazioni dei cadaveri nelle fosse scavate all'aperto. Le sue conclusioni non sono entrate nel circolo delle argomentazioni storiografiche sull'Olocausto, ma sono state analizzate e contestate da alcuni studiosi come l'americano John C. Zimmerman[13] o il medico italiano Francesco Rotondi[14].

Opinioni su Mattogno e polemiche

L'Institut für Zeitgeschichte (Istituto di storia contemporanea) di Monaco in un saggio sulle fonti relative ad Auschwitz ha inserito nella propria bibliografia lo studio di Mattogno sulla Zentralbauleitung (l'Ufficio Centrale delle Costruzioni) del campo, avendolo citato in una nota a piè di pagina nell'introduzione del libro[15]: questa singola citazione è spesso riportata dai siti negazionisti come "prova" della veridicità delle tesi di Mattogno[16].

Lo storico tedesco Ernst Nolte in una sua opera ha definito Mattogno "scienziato serio" anche perché a suo avviso:

«non nega del resto la realtà di assassinii di massa degli ebrei o degli zingari; mette in dubbio esclusivamente la sua causalità a opera di una decisione del vertice dello Stato, quindi di Hitler, e nega la possibilità tecnica delle uccisioni nelle camere a gas»

Anche questa affermazione è utilizzata dai negazionisti per rafforzare l'idea della serietà degli studi di Mattogno[17]. È da notare che in un altro punto dello stesso testo, Nolte però afferma che:

«La tesi secondo la quale non sarebbero mai state prese misure di sterminio contro ebrei, zingari, malati mentali e slavi deve essere giudicata allo stesso modo dell'affermazione che Napoleone non sarebbe mai esistito, e dovrebbe passare quindi inosservata come la tipica espressione di un meschino lunatic fringe[18]»

Anche Jean-Claude Pressac, pur negando radicalmente la validità delle teorie di Mattogno, ne riconosce la maggiore qualità nell'ambito degli scritti negazionisti[19].

Carlo Mattogno, secondo i metodi propri del negazionismo, ha spesso polemizzato con diversi studiosi della Shoah, accusandoli di malafede, dilettantismo, falsificazione della storia, improvvisazione e ignoranza.[20] Esemplare tra queste diatribe è quella suscitata dalla tesi di dottorato in semiotica di Valentina Pisanty che accusava Mattogno di metodi capziosi e scorretti e di falsificazione dei documenti.

Sulla stessa falsariga, Carlo Mattogno afferma di "(essere) il revisionismo storico in Italia" e di aver "gettato nella costernazione i santoni della nuova religione olocaustica", che si imporrebbe nel mondo tramite una "nuova Santa Inquisizione Olocaustica"[21].

Opere

Primo periodo (1985-1995)

  • Il rapporto Gerstein: Anatomia di un falso, Sentinella D'Italia, Monfalcone, 1985.
  • La Risiera di San Sabba: Un falso grossolano, Sentinella D'Italia, Monfalcone, 1985.[22]
  • Il mito dello sterminio ebraico. Introduzione storico-bibliografica alla storiografia revisionista, Sentinella D'Italia, Monfalcone, 1985.[23]
  • Auschwitz: un caso di plagio, Edizioni La Sfinge, Parma, 1986.
  • Auschwitz: due false testimonianze, Edizioni La Sfinge, Parma, gennaio 1986.
  • Wellers e i “gasati” di Auschwitz, Edizioni La Sfinge, Parma, marzo 1987.
  • Auschwitz: le “confessioni” di Höss, Edizioni La Sfinge, Parma, settembre 1987.
  • “Medico ad Auschwitz”: Anatomia di un falso, Edizioni La Sfinge, Parma, agosto 1988.
  • Come si falsifica la storia: Saul Friedländer e il “rapporto” Gerstein, Edizioni La Sfinge, Parma, agosto 1988.
  • La Soluzione finale. Problemi e polemiche, Edizioni di Ar, Padova, dicembre 1991.
  • Auschwitz: la prima gasazione, Edizioni di Ar, Padova, 1992 (con edizioni in francese nel 1999 [24], in inglese, riveduta, nel 2005 [25] e in tedesco nel 2007 [26], oltre ad una seconda edizione in inglese nel 2011 [27]).
  • Auschwitz: Fine di una leggenda, Edizioni di Ar, Padova, settembre 1994 (con edizione inglese sempre nel 1994 [28], tedesca nel 1995 [29] e ancora inglese nel 2005 [30], con altra ristampa nel 2010 [31]).
  • (DE) Grundlagen zur Zeitgeschichte. Ein Handbuch über strittige Fragen des 20. Jahrhunderts, a cura di Ernst Gauss [Germar Rudolf], Grabert-Verlag, Tubinga, 1994, ISBN 3878471416.[32] (con prima edizione inglese nel 2000[33] e seconda nel 2003[34]).
  • Intervista sull'Olocausto, Edizioni di Ar, Padova, 1995 (con edizione inglese nel 1996[35].

Secondo periodo (dal 1995)

La distinzione deriva dall'accesso di Mattogno negli archivii di Mosca a partire dal 1995[36]

  • Rassinier, il revisionismo olocaustico et il loro critico Florent Brayard, Graphos, dicembre 1996, con una premessa di Cesare Saletta[37].
  • La “Zentralbauleitung der Waffen-SS und Polizei Auschwitz”, Edizioni di Ar, Padova, aprile 1998 (con edizione inglese nel 2005 [38].
  • “Sonderbehandlung” ad Auschwitz. Genesi e significato, Edizioni di Ar, Padova, giugno 2001 (con edizione tedesca nel 2003 [39] e inglese nel 2004 [40].
  • I quaderni di Auschwitz[41], 1. Il numero dei morti di Auschwitz. Vecchie e nuove imposture, Effepi, Genova, marzo 2004.
  • I quaderni di Auschwitz, 2. Gasprüfer di Auschwitz. Analisi storico-tecnica di una "prova definitiva”, Effepi, Genova, marzo 2004.
  • I quaderni di Auschwitz, 3. Auschwitz: trasferimenti e finte gasazioni, Effepi, Genova, settembre 2004.
  • I quaderni di Auschwitz, 4. Auschwitz: nuove controversie e nuove fantasie storiche, Effepi, Genova, settembre 2004.
  • The bunkers of Auschwitz. Black propaganda versus history, Theses & Dissertations Press, Chicago, dicembre 2004, ISBN 9781591480099.[42]
  • I quaderni di Auschwitz, 5. Auschwitz: 27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2005: sessant'anni di propaganda, Effepi, Genova, 2005.[43]
  • (DE) Auschwitz-Lügen. Legenden, Lügen, Vorurteile von Medien, Politikern und Wissenschaftlern über den Holocaust, Germar Rudolf (ed.), Castle Hill Publishers, Hastings, maggio 2005, ISBN 9781591480140.[44] (con edizione inglese nel 2005 [45] e nel 2011 [46] e seconda edizione tedesca nel 2012 [47]).
  • (EN) Auschwitz: open air incinerations, Theses & Dissertations Press, Chicago, agosto 2005, ISBN 9781591480235.[48] (con ristampa nel 2010 [49]).
  • (EN) Auschwitz: crematorium I and the alleged homicidal gassings, Theses & Dissertations Press, Chicago, settembre 2005, ISBN 9781591480242.[50] (con ristampa nel 2010 [51]).
  • Bełżec nella propaganda, nelle testimonianze, nelle indagini archeologiche e nella storia, Effepi, Genova, novembre 2006 (con edizione inglese nel 2004 [52], tedesca sempre nel 2004 [53], francese nel 2005 [54] e ristampa inglese nel 2011[55]).
  • Un nuovo libro olocaustico su Bełżec e la sua fonte: considerazioni storico-critiche, Effepi, Genova, febbraio 2007.
  • La deportazione degli Ebrei ungheresi nel maggio-luglio 1944. Un bilancio provvisorio, Effepi, Genova, maggio 2007.
  • Il dottor Mengele e i gemelli di Auschwitz, Effepi, Genova, gennaio 2008.
  • "Azione Reinhard" e "Azione 1005", Effepi, Genova, gennaio 2008.
  • Genesi e funzioni del campo di Birkenau, maggio 2008.[56]
  • Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti, 2008.[57]
  • Hitler e il nemico di razza. Il nazionalsocialismo e la questione ebraica, Edizioni di Ar, Padova, 2009, ISBN 9788889515396.
  • Le camere a gas di Auschwitz. Studio storico-tecnico sugli "indizi criminali" di Jean-Claude Pressac e sulla "convergenza di prove" di Robert Jan Van Pelt, Effepi, Genova, aprile 2009 (con edizione inglese nel 2010 [58]).
  • Il campo di Chełmno tra storia e propaganda, Effepi, Genova, settembre 2009 (con edizione inglese nel 2011 [59]).
  • Auschwitz: assistenza sanitaria, "selezione" e "Sonderbehandlung" dei detenuti immatricolati, Effepi, Genova, maggio 2010.
  • (DE) Schiffbruch. Vom Untergang der Holocaust-Orthodoxie, Castle Hill Publishers, Uckfield, novembre 2011, ISBN 9781591480273.[60] (con edizione inglese nel 2014 [61] ed edizione italiana, sempre nel 2014 [62]).
  • I forni crematori di Auschwitz. Studio storico-tecnico con la collaborazione del dott. ing. Franco Deana, Effepi, Genova, febbraio 2012.
  • I verbali degli interrogatori sovietici degli ingegneri della Topf, Effepi, Genova, febbraio 2014.
  • Il mistero dei Protocolli di Sion, scopo e significato dei "Protocolli dei Savi Anziani di Sion", Edizioni della Lanterna, maggio 2014, ISBN 9781291884906.

Volumi insieme a Jürgen Graf

In collaborazione col negazionista svizzero Jürgen Graf, suo amico, Mattogno ha inoltre pubblicato:

  • (DE) KL Majdanek. Eine historische und technische Studie, Castle Hill Publishers, Hastings, luglio 1998, ISBN 1902619005 (in edizione inglese nel 2003 [63], in seconda edizione tedesca nel 2004 [64] e in seconda e terza edizione inglese nel 2004 [65] e nel 2012 [66]).
  • (DE) Das Konzentrationslager Stutthof und seine Funktion in der nationalsozialistischen Judenpolitik, Castle Hill Publishers, Hastings, agosto 1999, ISBN 9781902619019.[67] (in edizione italiana nel 2003 [68] e in prima e seconda edizione inglese nel 2003 [69] e nel 2004 [70]).
  • (DE) Treblinka. Vernichtungslager oder Durchgangslager?, Castle Hill Publishers, Hastings, ottobre 2002, ISBN 9781902619057.[71] (con prima e seconda edizione inglese nel 2004 [72] e nel 2010 [73]).
  • (EN) Sobibór. Holocaust Propaganda and Reality, The Barnes Review, Washington D. C., maggio 2010, ISBN 9780981808543.[74] (con edizione tedesca nel 2010 [75]).
  • (EN) The “Extermination Camps” of “Aktion Reinhardt”. An Analysis and Refutation of Factitious “Evidence”, Deceptions and Flawed Argumentation of the “Holocaust Controversies” Bloggers, Castle Hill Publishers, Uckfield, ottobre 2013, ISBN 9781591480358.[76].

Scritti polemici

  • Olocausto: Dilettanti allo sbaraglio. Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt, Till Bastian, Florent Brayard et alii contro il revisionismo storico, Edizioni di Ar, Padova, 1996.[77]
  • L' “irritante questione” delle camere a gas ovvero da Cappuccetto Rosso ad... Auschwitz. Risposta a Valentina Pisanty, Graphos, Genova, 1998.[78]
  • Olocausto: dilettanti a convegno, Effepi, Genova, settembre 2002.
  • Olocausto: dilettanti nel web, Effepi, Genova, maggio 2005.
  • Ritorno dalla luna di miele ad Auschwitz. Risposte ai veri dilettanti e ai finti specialisti dell'anti-“negazionismo”, Effepi, Genova, 2006.[79]
  • Negare la storia? Olocausto: la falsa “convergenza delle prove”, Effedieffe, Milano, aprile 2006, ISBN 9788885223486.
  • Una “confutazione scientifica” delle “teorie negazioniste di Carlo Mattogno” o Il suicidio wiki-vidal-pisantyano di Loris Derni, 12 novembre 2014[80]

Voci correlate

Note

  1. ^ Breve profilo biografico di Mattogno sul sito Revisionist.com
  2. ^ Elliot Neaman, Carlo Mattogno by J. W. A student essay from Dr. Elliot Neaman's History 210 class, dal sito phdn.org, 23 novembre 2012.
  3. ^ Mattogno ha quasi sempre pubblicato i suoi testi in lingua italiana per case editrici d'area neofascista o neonazista: tra questi le "Edizioni AR", di proprietà di Franco Freda (sito), o la casa editrice "Effepi", oltre ad un testo pubblicato da "Graphos", una casa editrice di negazionisti marxisti di ispirazione bordighiana (vedi pagina sul negazionismo marxista sul sito Olokaustos.org). Mattogno ha giustificato queste scelte asserendo che "gli altri editori, anche di sinistra, che avevo interpellato, non vollero pubblicar[e i miei libri]": vedi Carlo Mattogno, Ringraziamento a Daniela Rana, su olodogma.com, 7 gennaio 2015. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  4. ^ Luigi Vianelli, I negazionisti tecnici in Italia: il caso di Carlo Mattogno, su olokaustos.org, settembre/ottobre 2002. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  5. ^ Carlo Mattogno, Olokaustos su Carlo Mattogno, su olodogma.com, 21 novembre 2014. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  6. ^ L'associazione non svolge ricerca in senso accademico in quanto le sue pubblicazioni non sono sottoposte alla normale pratica del peer review: vedi quanto segnalato sul sito Nizkor.org.
  7. ^ Elliot Neaman, Carlo Mattogno by J. W. A student essay from Dr. Elliot Neaman's History 210 class, dal sito phdn.org, 23 novembre 2012.
  8. ^ ❶ Ernst Zundel Interviews Carlo Mattogno, su youtube.com. URL consultato il 27 gennaio 2015. e ❷ Ernst Zundel Interviews Carlo Mattogno, su youtube.com. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  9. ^ Carlo Mattogno, Paradossi democratici: libertà di espressione per Charlie Hebdo, galera per i “negazionisti”, su olodogma.com, 15 gennaio 2015. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  10. ^ a b c d Carlo Mattogno, Ringraziamento a Daniela Rana, su olodogma.com, 7 gennaio 2015. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  11. ^ Carlo Mattogno, DAL VIANELLISMO AL VISIONARISMO: I "CONCRETI FURORI" DI VINCENZO SCIACCA, su http://www.vho.org, s. d.. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  12. ^ C. Mattogno, Dal vianellismo al visionarismo: i "concreti furori" di Vincenzo Sciacca.
  13. ^ J. C. Zimmerman, Holocaust Denial: Demographics, Testimonies and Ideologies, University Press of America. 2000 (capitolo 9). In rete si trova la risposta di Mattogno (nella traduzione italiana) e la controrisposta di Zimmerman (in inglese, sul sito Holocaust-History.org), a cui è seguita un'ulteriore critica di Mattogno (disponibile in rete in formato (PDF): G. Rudolf - C. Mattogno, Auschwitz Lies, pp. 87-194).
  14. ^ Francesco Rotondi Luna di miele ad Auschwitz. Riflessioni sul negazionismo della Shoah, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2005, con scheda e indice in rete. In risposta Mattogno ha pubblicato Ritorno dalla luna di miele ad Auschwitz. Risposte ai veri dilettanti e ai finti specialisti dell’anti-“negazionismo”, Effepi, Genova, 2006 ed ha inoltre controreplicato in rete (qui (PDF)); le risposte di Rotondi sono presenti sul suo blog (qui e qui.
  15. ^ Standort- und Kommandanturbefehle des Konzentrationslagers Auschwitz 1940-1945, a cura di Norbert Frei, Thomas Grotum, Jan Parcer, Sybille Steinbacher und Bernd C. Wagner, Institut für Zeitgeschichte, K. G. Saur, Monaco, 2000. La nota è all'introduzione a p. VII. L'opera di Mattogno è invece indicata a p. 570.
  16. ^ Si veda a titolo d'esempio la biografia di Mattogno all'interno del sito negazionista The Barnes Review.
  17. ^ Si rimanda ancora al sito The Barnes Review.
  18. ^ E.Nolte, Controversie, p. 57.
  19. ^ Secondo Pressac, "un italiano come Carlo Mattogno è diventato incontestabilmente il migliore ricercatore di parte revisionistica" ("Entretien avec Jean-Claude Pressac", in Valérie Igounet, Histoire du négationnisme en France, Parigi 2000, p. 642).
  20. ^ [1] Articoli vari di Carlo Mattogno (specificamente il saggio Olocausto: dilettanti allo sbaraglio), all'interno dei quali polemizza con Valentina Pisanty, John C. Zimmerman, Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt, Till Bastian, Florent Brayard ed altri studiosi.
  21. ^ Carlo Mattogno, Carlo Mattogno interviene sul ddl Mastella, su http://www.network54.com, 25 gennaio 2007. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  22. ^ Carlo Mattogno, La risiera di San Sabba. Un falso grossolano, su vho.org, Aaargh, 2004. URL consultato il 5 novembre 2013.
  23. ^ Carlo Mattogno, Il mito dello sterminio ebraico. Introduzione storico-bibliografica alla storiografia revisionista (PDF), su vho.org, Aaargh. URL consultato il 5 novembre 2013.
  24. ^ Edizione francese: Auschwitz: le premier gasage, Stiftung Vrij Historisch Onderzoek v.z.w., Berchem, 1999
  25. ^ Edizione inglese riveduta: Auschwitz: the first gassing. Rumor and reality, Theses & Dissertations Press, Chicago, settembre 2005, ISBN 1591480256 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: The First Gassing. Rumor and Reality (PDF), su vho.org. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  26. ^ Edizione tedesca: Auschwitz: die erste Vergasung. Gerüchte und Wirklichkeit, Castle Hill Publishers, Hastings, giugno 2007, ISBN 9781591481027 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: Die erste Vergasung—Gerücht und Wirklichkeit, su holocausthandbuecher.com. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  27. ^ Seconda edizione inglese riveduta: Auschwitz: the first gassing. Rumor and reality, The Barnes Review, Washington, D. C., dicembre 2011, ISBN 9781591481027 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: The First Gassing—Rumor and Reality. 2nd, revised and expanded edition, su holocausthandbooks.com. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  28. ^ Edizione inglese: Auschwitz: The End of a Legend. A critique of J. C. Pressac, Institute for Historical Review, Newport Beach, 1994, ISBN 0964071606 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: The End of a Legend, su vho.org. URL consultato il 5 novembre 2013.
  29. ^ Edizione tedesca: Auschwitz: Das Ende einer Legende in AA. VV., Auschwitz: nackte Fakten. Eine Erwiderung an Jean-Claude Pressac, Stiftung Vrij Historisch Onderzoek v.z.w., Berchem, novembre 1995, ISBN 9073111161, pagg. 101-162 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: Nackte Fakten—Eine Erwiderung an Jean-Claude Pressac, su holocausthandbuecher.com. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  30. ^ Edizione inglese: Auschwitz: the end of a legend in AA. VV., Auschwitz: plain facts. A response to Jean-Claude Pressac, Theses & Dissertations Press, Chicago, settembre 2005, ISBN 1591480205, pagg. 117-190 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: plain facts. A response to Jean-Claude Pressac (PDF), su vho.org. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  31. ^ Edizione inglese (ristampa): Auschwitz: the end of a legend in AA. VV., Auschwitz: plain facts. A response to Jean-Claude Pressac, The Barnes Review, Washington, D. C., novembre 2010, ISBN 9780974230375, pagg. 117-190 ( Carlo Mattogno, Auschwitz: plain facts. A response to Jean-Claude Pressac, su holocausthandbooks.com. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  32. ^ Grundlagen zur Zeitgeschichte. Ein Handbuch über strittige Fragen des 20. Jahrhunderts, su holocausthandbuecher.com, Germar Rudolf. URL consultato il 5 novembre 2013.
  33. ^ Edizione inglese: Dissecting the Holocaust. The Growing Critique of "Truth" and "Memory", a cura di Ernst Gauss [Germar Rudolf], Theses & Dissertations Press, Capshaw, Alabama, 2000, ISBN 0967985609
  34. ^ Seconda edizione inglese: Dissecting the Holocaust. The Growing Critique of "Truth" and "Memory", a cura di Ernst Gauss [Germar Rudolf], Theses & Dissertations Press, Chicago, agosto 2003, ISBN 9780967985626 ( Dissecting the Holocaust. The Growing Critique of "Truth" and "Memory", su holocausthandbooks.com, Germar Rudolf. URL consultato il 5 novembre 2013..
  35. ^ Edizione inglese: My banned holocaust interview. Debate, italian style?, Russ Granata, Palos Verdes, 1996 ( Carlo Mattogno, My banned holocaust interview. Debate, italian style?, su vho.org, Russ Granata. URL consultato il 5 novembre 2013.)
  36. ^ La visita presso gli archivi moscoviti è da lui stesso dichiarata: Carlo Mattogno, Una legge contro il revisionismo storico italiano? (PDF), su vho.org, 25 gennaio 2007. URL consultato il 5 novembre 2013., a p.3.
  37. ^ Premessa di Cesare Saletta.
  38. ^ Edizione inglese: The Central Construction Office of the Waffen-SS and Police Auschwitz, Theses & Dissertations Press, Chicago, giugno 2005, ISBN 9781591480136 ( Carlo Mattogno, The Central Construction Office of the Waffen-SS and Police Auschwitz—Organization, Responsibilities, Activities, su holocausthandbooks.com. URL consultato il 5 novembre 2013.).
  39. ^ Edizione tedesca: Sonderbehandlung in Auschwitz. Entstehung und Bedeutung eines Begriffes, Castle Hill Publishers, Hastings, ottobre 2003, ISBN 9781902619040 ( Carlo Mattogno, Sonderbehandlung in Auschwitz—Entstehung und Bedeutung eines Begriffs, su holocausthandbuecher.com. URL consultato il 5 novembre 2013.).
  40. ^ Edizione inglese: Special treatment in Auschwitz. Origin and meaning of a term, Theses & Dissertations Press, Chicago, ottobre 2004, ISBN 9781591480020 ( Carlo Mattogno, Special Treatment in Auschwitz, su holocausthandbooks.com. URL consultato il 5 novembre 2013.).
  41. ^ Antologia di alcuni articoli apparsi nella rivista Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung.
  42. ^ Carlo Mattogno, The Bunkers of Auschwitz—Black Propaganda versus History, su holocausthandbooks.com. URL consultato il 5 novembre 2013.
  43. ^ Carlo Mattogno, Auschwitz: 27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2005: sessant'anni di propaganda. Testo del 2005 riveduto, corretto ed aggiornato (PDF), su vho.org, Aaargh, 27 gennaio 2007. URL consultato il 5 novembre 2013.
  44. ^ Germar Rudolf e Carlo Mattogno, Auschwitz-Lügen. Legenden, Lügen, Vorurteile von Medien, Politikern und Wissenschaftlern über den Holocaust, su archive.org. URL consultato il 18 marzo 2014.
  45. ^ Edizione inglese: Auschwitz Lies—Legends, Lies, and Prejudices on the Holocaust, Germar Rudolf (ed.), Theses & Dissertation Press, Chicago, settembre 2005, ISBN 9781591480213 ( Germar Rudolf e Carlo Mattogno, Auschwitz Lies—Legends, Lies, and Prejudices on the Holocaust (PDF), su vho.org. URL consultato il 18 marzo 2014.)
  46. ^ Seconda edizione inglese: Auschwitz Lies—Legends, Lies, and Prejudices on the Holocaust, Germar Rudolf (ed.), The Barnes Review, Washington, D. C., luglio 2011, ISBN 9780984631261 ( Germar Rudolf e Carlo Mattogno, Auschwitz Lies—Legends, Lies, and Prejudices on the Holocaust, su holocausthandbooks.com. URL consultato il 18 marzo 2014.).
  47. ^ Seconda edizione tedesca: Auschwitz-Lügen—Legenden, Lügen, Vorurteile von Medien, Politikern und Wissenschaftlern über den Holocaust, Germar Rudolf (ed.), Castle Hill Publishers, Uckfield, giugno 2012, ISBN 9781591480327 ( Germar Rudolf e Carlo Mattogno, Auschwitz-Lügen—Legenden, Lügen, Vorurteile von Medien, Politikern und Wissenschaftlern über den Holocaust, su holocausthandbuecher.com. URL consultato il 18 marzo 2014.).
  48. ^ Carlo Mattogno, Auschwitz: Open Air Incinerations (PDF), su vho.org. URL consultato il 5 novembre 2013.
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Collegamenti esterni

  • Numerose opere di Carlo Mattogno online
  • Holocaust Controversies è un blog in inglese, che critica sistematicamente alcuni capisaldi delle teoriche negazioniste, sostenendo che Carlo Mattogno spesso occulti materiale a lui sfavorevole.
  • Nel sito Holocaust History Project si trovano alcuni noti articoli di critica delle tesi mattognane.
  • Nizkor è un grande database informativo sulla Shoah: al suo interno si trovano anche vari commenti su Mattogno e le sue teorie.
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