Giuseppe Avezzana: differenze tra le versioni

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"Giuseppe Avezzana in Palaestra " Rassegna storica del Risorgimento Alfredo Roncallo 1963. Biblioteca Civica Città di Savigliano CN
"Giuseppe Avezzana in Palaestra " Rassegna storica del Risorgimento Alfredo Roncallo 1963. Biblioteca Civica Città di Savigliano CN


==Collegamenti esterni==
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* [http://storia.camera.it/deputato/giuseppe-avezzana-17970216 Scheda sul sito della Camera]

*{{en}} [http://famousamericans.net/giuseppeavezzana/ Virtual American Biographies]
* {{en}} [http://famousamericans.net/giuseppeavezzana/ Virtual American Biographies]


{{Portale|biografie|Campagna garibaldina del 1866|Guerra}}
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Template:Membro delle istituzioni italiane Giuseppe Avezzana (Chieri, 19 febbraio 1797Roma, 25 dicembre 1879) è stato un generale e politico italiano.

Volontario nel 1805 e nel 1812 nell'esercito napoleonico, prese parte alle campagne del 1813 - 1814, e nel 1815, dopo la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba, entrò nell'esercito sardo con il grado di sottotenente.

Partecipò ai moti del 1821 e sfuggì la pena capitale andando in esilio in Spagna dove combatté tra i costituzionali contro il corpo di spedizione della Santa Alleanza comandato dal duca d'Angouleme, sotto le insegne del quale militava anche Carlo Alberto di Savoia.

Caduto prigioniero, fu deportato a New Orleans, dove partecipò alla guerra d'indipendenza del Messico combattendo alla difesa dello Stato di Tamaulipas contro gli invasori spagnoli che avevano invaso il territorio con le truppe del generale Barradas nel giugno 1827. Nel 1832 una rivoluzione fu organizzata da Antonio López de Santa Anna contro il governo del presidente Anastasio Bustamante, e Avezzana fu, come sempre, pronto a capeggiare la rivolta. A Tampico operò e fece trionfare la causa della liberazione, raggiungendo il grado di generale.

Nel 1834 lasciò la vita militare, andando a fare il commerciante a New York, dove sposò una donna irlandese; ma i venti rivoluzionari del 1848 in Italia riaccesero nuovamente il suo patriottismo. Tornato in Italia nel 1848 non ottenne la riammissione nell'esercito.

Il 26 febbraio 1849 fu nominato comandante generale della Guardia nazionale di Genova, e dei moti scoppiati un mese dopo fu l'effettivo ispiratore e capo non soltanto militare. Condannato a morte in contumacia, per la seconda volta, raggiunse Roma dove gli fu dato l'incarico di ministro della guerra. Caduta la Repubblica Romana tornò a lavorare a New York con Garibaldi.

Nel 1860 ritornò per combattere con le camicie rosse al Volturno meritandosi l'Ordine Militare di Savoia all'assedio di Capua. Nel 1862 fu ammesso nel Regio Esercito con il grado di generale e collocato a riposo nel 1866; combatté ancora con Garibaldi nella campagna del 1866 e l'anno successivo alla battaglia di Mentana.

Venne anche eletto deputato per cinque legislature.

Nel 1878 diede vita, insieme ad un gruppo di patrioti, alla Società Italia Irredenta, che ebbe anche l'appoggio di Garibaldi, Saffi, Carducci, e ne fu il presidente.

Morì il 25 dicembre 1879 a Roma, dove furono celebrati funerali di Stato è sepolto nel Cimitero del Verano.

Bibliografia

Per il ruolo svolto nell'insurrezione di Genova del 1849, interessanti notizie (provenienti dalla parte avversa) si trovano in Alberico Lo Faso di Serradifalco, Una brutta pagina di storia risorgimentale: la rivolta di Genova dell'aprile 1849, Società italiana di studi araldici, Torino, 2010, rinvenibile anche in [1] (url consultato l'ultima volta il 7-1-2011). "Giuseppe Avezzana in Palaestra " Rassegna storica del Risorgimento Alfredo Roncallo 1963. Biblioteca Civica Città di Savigliano CN

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