Castellammare del Golfo: differenze tra le versioni

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===La rivolta dei "''cutrara''"===
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Poco dopo l'unità d'[[Italia]], il 30 giugno [[1861]], veniva introdotta anche in Sicilia la [[Servizio militare di leva in Italia|leva obbligatoria]]. La norma era invisa ai siciliani poichè da un lato non erano avvezzi all'arruolamento obbligatorio che sotto i [[Borboni]] non esisteva, dall'altro costringeva i giovani a stare sette anni lontani dalla loro casa.
Poco dopo l'unità d'[[Italia]], il 30 giugno [[1861]], veniva introdotta anche in Sicilia la [[Servizio militare di leva in Italia|leva obbligatoria]]. La norma era invisa ai siciliani poichè da un lato non erano avvezzi all'arruolamento obbligatorio che sotto i [[Borboni]] non esisteva, dall'altro costringeva i giovani a stare sette anni lontani dalla loro casa.
Molti, non ottemperando all'obbligo, si nascosero sulle montagne che circondano la cittadina. Il 2 gennaio del [[1862]], circa 400 giovani cappeggiati da due popolani (Francesco Frazzitta e Vincenzo Chiofalo), entrarono in paese e assalirono l’abitazione del Commissario di leva e l'abitazione del Comandante della Guardia Nazionale, trucidando i commissari governativi e bruciando le loro case.
Molti, non ottemperando all'obbligo, si nascosero sulle montagne che circondano la cittadina. Il 2 gennaio del [[1862]], circa 400 giovani cappeggiati da due popolani (Francesco Frazzitta e Vincenzo Chiofalo), inllazando una bandiera rossa, entrarono in paese e assalirono l’abitazione del Commissario di leva e l'abitazione del Comandante della Guardia Nazionale, trucidando i commissari governativi e bruciando le loro case.


La reazione dei piemontesi si ebbe il giorno successivo quando da due [[Nave da battaglia|navi da guerra]] sbarcarono alcune centinaia di [[bersaglieri]]. Nei rastrellamenti che seguirono, le forze regie trovarono solo un gruppetto di persone, estranee alla rivolta. Fucilarano queste persone, togliendo la vita a:
La reazione dei piemontesi si ebbe il giorno successivo quando da due [[Nave da battaglia|navi da guerra]] sbarcarono alcune centinaia di [[bersaglieri]]. Nei rastrellamenti che seguirono, le forze regie trovarono solo un gruppetto di persone, estranee alla rivolta. Fucilarano queste persone, togliendo la vita a:
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* Antonino Corona, diversamente abile di anni 70;
* Antonino Corona, diversamente abile di anni 70;
* Angela Romano di appena 9 anni. <ref>[http://www.ilportaledelsud.org/castellammare1862.htm La rivolta di Castellammare del Golfo]</ref>
* Angela Romano di appena 9 anni. <ref>[http://www.ilportaledelsud.org/castellammare1862.htm La rivolta di Castellammare del Golfo]</ref>

Si trattò in realtà di una vera e propria ribellione contro i “Cutrara”, ''cioè contro quei liberali che combattendo i Borboni, tramite la censuazione dei beni ecclesiastici, si erano impadroniti della coltre del potere'' <ref>[http://web.tiscali.it/andros2000/cenniweb.htm Cenni Storici su Castelllammare]</ref>.

Il termine "cutrara" , infati, fa riferimento a coloro che si dividono la “coltre” del dominio che i piemontesi occupanti chiamarono “[[mafia]]”, ma a cui si appoggiarono per mantenere un presunto ordine pubblico, decretandone così un salto di qualità. I "cutrara" erano quindi considerati collaborazionisti dei piemontesi.


==Musei==
==Musei==

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«Nessun castello è più forte di sito né meglio per la costruzione che questo qui, cui cinge intorno un fosso tagliato nella montagna. Si entra nel castello per un ponte di legno che si leva e si rimette come si vuole»

Castellammare del Golfo (Casteddammari in siciliano) è un comune di circa 15mila abitanti della provincia di Trapani. Basa la sua economia sul turismo e sulla pesca. Ogni due anni vi si celebra la rievocazione storica dell'attacco al porto da parte degli Inglesi, sventato, secondo la leggenda, dall'arrivo della Madonna di l'assicursu (Madonna del soccorso). La cittadina da il nome all'omonimo golfo proscipente il castello, delimitato a est da punta raisi e a ovest da capo San Vito.

Amministrazione comunale

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Storia

Castellammare nasce come porto della vicina Segesta (Emporium Segestanorum) e fino all'arrivo degli arabi la sua storia si identifica con quella della città elima. Con l'arrivo degli arabi agli inizi dell'800 il paese prende il nome di Al Madarig ("la scalinata", nome che sembra derivare dalla scalinata che dalla parte più alta del bastione fortificato conduceva al porto).

Agli inizi del secondo millennio, Castellammare, diviene importante fortezza dei Normanni prima, degli Svevi poi e centro di battaglie fra Angioini e Aragonesi. La guerra si conclude con la vittoria di Federico II e il porto verrà interdetto alle attività commerciali in ragione del tradimento in favore degli Angioini. Castellammare tornerà a crescere dopo i Vespri, nel periodo aragonese (1281-1410), quando la cittadina fu terra baronale di proprietà di Federico d'Antiochia e diventa importante polo commerciale legato all'esportazione del grano. Di questo periodo è l'amplimento del castello sul mare.

Nel settecento e nell'ottocento il paese continua ad ampliarsi, avendo come fulcro del proprio sviluppo economico il porto.

La cittadina ha dato i natali a diverse figure di spicco della mafia americana dei primi anni del '900: Vito Bonventre, Stefano Magaddino, Salvatore Maranzano, Giuseppe "Joe" Aiello, Joseph Ristuccia, Michael Monte e Joseph Bonanno. Dal nome della cittadina deriva anche il termine "guerra castellammarese", sanguinosa guerra di mafia combattuta tra il clan di Joe Masseria e il clan di Salvatore Maranzano.

La rivolta dei "cutrara"

Poco dopo l'unità d'Italia, il 30 giugno 1861, veniva introdotta anche in Sicilia la leva obbligatoria. La norma era invisa ai siciliani poichè da un lato non erano avvezzi all'arruolamento obbligatorio che sotto i Borboni non esisteva, dall'altro costringeva i giovani a stare sette anni lontani dalla loro casa. Molti, non ottemperando all'obbligo, si nascosero sulle montagne che circondano la cittadina. Il 2 gennaio del 1862, circa 400 giovani cappeggiati da due popolani (Francesco Frazzitta e Vincenzo Chiofalo), inllazando una bandiera rossa, entrarono in paese e assalirono l’abitazione del Commissario di leva e l'abitazione del Comandante della Guardia Nazionale, trucidando i commissari governativi e bruciando le loro case.

La reazione dei piemontesi si ebbe il giorno successivo quando da due navi da guerra sbarcarono alcune centinaia di bersaglieri. Nei rastrellamenti che seguirono, le forze regie trovarono solo un gruppetto di persone, estranee alla rivolta. Fucilarano queste persone, togliendo la vita a:

  • Mariana Crociata cieca, analfabeta, di anni 30;
  • Marco Randisi di anni 45, storpio, bracciante agricolo, analfabeta;
  • Benedetto Palermo di anni 46, sacerdote;
  • Angela Catalano contadina, zoppa, analfabeta, di anni 50;
  • Angela Calamia di anni 70, diversamente abile, analfabeta;
  • Antonino Corona, diversamente abile di anni 70;
  • Angela Romano di appena 9 anni. [1]

Si trattò in realtà di una vera e propria ribellione contro i “Cutrara”, cioè contro quei liberali che combattendo i Borboni, tramite la censuazione dei beni ecclesiastici, si erano impadroniti della coltre del potere [2].

Il termine "cutrara" , infati, fa riferimento a coloro che si dividono la “coltre” del dominio che i piemontesi occupanti chiamarono “mafia”, ma a cui si appoggiarono per mantenere un presunto ordine pubblico, decretandone così un salto di qualità. I "cutrara" erano quindi considerati collaborazionisti dei piemontesi.

Musei

  • Museo dell’Acqua e dei Mulini (piazza Castello - Castellammare del Golfo)
  • Museo Etno-Antropologico Annalisa Buccellato (piazza Castello - Castellammare del Golfo)
  • Museo Naturalistico (Riserva Naturale dello Zingaro - Castellammare del Golfo)

Frazioni e località

la frazione di Balata di Baida
La baia di Guidaloca, poco lontana da Scopello
  • Balata di Baida è una frazione situata nella campagna a circa 9 km dal capoluogo comunale e conta circa 250 abitanti ( Fonte Istat 2001).
  • Scopello è una frazione, con circa 80 abitanti( Fonte Istat 2001 ) distante poco più di 10 km dal capoluogo comunale. Nei pressi si trova la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro e i "faraglioni di Scopello", con l'attigua tonnara.
  • A metà strada tra il capoluogo e la Riserva, si trova la baia di Guidaloca, limitata dal "Pizzo della Gnacara" e dalla "Puntazza". Al suo interno si trova una grande spiaggia formata da ciottoli,lunga circa 500 metri.
  • Fraginesi è una vasta vallata che si stende fra il "monte Sparagio" , il "monte Inici" e il mare della baia di Guidaloca. Il nome deriva dalla locuzione "Li fara ginisi" (con il significato di "vampe di carbone - cenere") e si riferisce all'uso di ricavare combustibile da vitigni o legname accatastati. In passato località di campagna è oggi sede di villeggiatura.

Vi si accede dalla ss187.

Economia

Negli anni la produzione agricola e la pesca, tradizionali fonti di sostentamento della popolazione, stanno progressivamente lasciando il posto ai servizi legati al turismo. Sono cresciuti in particolari le strutture di accoglienza (Bed and breakfast, alberghi) e le strutture di erogazione di servizi al turismo (diving, ristoranti).

Statistiche

Occupati: 2.921 individui, pari al 20,04% del numero complessivo di abitanti del comune di Castellammare del Golfo [3].

Settore/N. Addetti Percentuale sul totale
Industrie: 246 788 26,98%
Servizi: 364 616 21,09%
Amministrazione: 67 658 22,53%
Altro: 302 859 29,41%


Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Note

Bibliografia

  • Diego Buccellato Galatioto - Castellammare del Golfo - Palermo Tip. Domenico Vena - 1909
  • D. Salvatore Antonino Romano - Castellamare del Golfo - Miscellanea - Tipografia Graficart Valderice - 1981
  • Salvatore Costanza - La Patria Armata - Corrao editore - Trapani - 1989

Collegamenti esterni

Altri progetti


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