Thunnus alalunga

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Alalunga
Thunnus alalunga
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Scombridae
Genere Thunnus
Specie T. alalunga
Nomenclatura binomiale
Thunnus alalunga
(Bonnaterre, 1788)
Sinonimi

Albacora alalonga, Germo alalonga, Germo alalunga, Germo germo, Germo germon, Germo germon steadi, Orcynus alalonga, Orcynus alatunga, Orcynus germo, Orcynus germon, Orcynus pacificus, Scomber alalunga, Scomber alalunga, Scomber alatunga, Scomber albicans, Scomber germo, Scomber germo, Scomber germon, Thunnus alalonga, Thunnus alalunga, Thunnus germo, Thunnus pacificus, Thynnus alalonga, Thynnus alalunga, Thynnus pacificus

L'alalunga[2] (Thunnus alalunga), conosciuto anche come tonno bianco[3], è un pesce osseo della famiglia Scombridae, molto affine al tonno rosso, ma di grandezza inferiore.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'alalunga è diffusa nel mar Mediterraneo e nelle acque calde di tutti gli oceani; sulle coste europee si incontra raramente più a nord del golfo di Biscaglia. Nei mari italiani è comune, ma solo in certe località che possono comunque variare di anno in anno. La sua presenza è particolarmente massiccia attorno alle isole Eolie, mentre è rara nell'Adriatico. Si trattiene quasi sempre in alto mare ed è raro sottocosta. Effettua migrazioni verso nord nella stagione calda, durante la quale si trattiene leggermente meno al largo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È molto simile al tonno rosso; la differenza più evidente sta nelle pinne pettorali, che si prolungano fino alla pinna anale; inoltre l'occhio è più grande. La forma generale è a "barile", meno slanciata rispetto al più grande parente. La prima pinna dorsale ha quattordici raggi, la seconda tre duri e quattordici molli, la pinna ventrale tra uno e cinque, l'anale tre e dodici, la caudale quaranta e ogni pinna pettorale trentasette. Sono presenti sul peduncolo caudale otto paia di pinnule. Il colore è simile a quella del tonno rosso, blu scuro sul dorso e bianco su fianchi e ventre, senza segni scuri. Le pinnule sono scure e la pinna caudale ha un orlo chiaro. Raggiunge un metro di lunghezza per 25 kg di peso, ma le dimensioni sono in genere inferiori di circa la metà.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Come quasi tutti gli Scombridae è gregario e vive in grossi banchi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Caccia pesci pelagici come le sardine, le acciughe, le alacce e i pesci volanti. Si nutre anche di cefalopodi.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce in estate; le uova e le larve sono pelagiche e molto simili a quelle del tonno.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Si pesca con le reti da circuizione e con apposite reti da posta per la cattura di scombridi (palamitare), o si cattura all'amo con la tecnica della traina. Questa specie viene attratta spruzzando acqua a pioggia dietro la poppa della barca. La carne è bianco rosea e non rossa; può essere considerata preferibile a quella del tonno rosso, perché più magra. La carne si vende fresca e in conserva.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
  • Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975.
  • Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991, ISBN 88-425-1003-3.
  • Lythgoe J. e G. Il libro completo dei pesci dei mari europei, Mursia, 1971.

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