Xbox Magazine Ufficiale

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Xbox Magazine Ufficiale
AbbreviazioneXMU
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàmensile
Generestampa nazionale
Formatorivista
Chiusurafebbraio 2012
Inserti e allegatiDVD
SedeRoma
EditoreSprea Editori
Tiratura30 000 copie[senza fonte] (dicembre 2011)
DirettoreLuca Sprea
Redattore capoAlessandro Polli
Sito webwww.ufficialexbox.it/
 

Xbox Magazine Ufficiale (anche abbreviato semplicemente XMU) era una rivista italiana che si occupava di videogiochi per la piattaforma Xbox; la rivista, fondata dal gruppo editoriale Future Media Italy, è diventata di proprietà della Sprea Media Italy con l'acquisizione della società da parte di quest'ultima. Il 21 febbraio 2012 è stata annunciata la chiusura della testata[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel numero 50 si ha un cambio di copertina (dalla classica impostazione Xbox alla nuova impostazione 360) e viene offerto un game disc doppia faccia. Successivamente è stato sostituito dal numero successivo con un disco a doppio strato.

Dal numero 62 (dicembre 2006) sono state rimosse le demo dedicate alla prima Xbox per far totalmente spazio a quelle dedicate alla Xbox 360.

Sezioni della rivista[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettere le lettere dei lettori
  • Gli imperdibili i giochi migliori disponibili per la console di casa Microsoft
  • Panorama uno sguardo al futuro di Xbox e Xbox Live
  • Primo impatto le anteprime dei giochi in uscita
  • Primo piano approfondimenti e speciali sui giochi in uscita
  • Recensioni le "prove su strada" dei giochi appena usciti

Dopo di queste c'è la sezione Play:More che contiene le seguenti rubriche:

  • Game disc la guida al Game disc allegato
  • Le guide di XMU le guide approfondite ai giochi più ardui del momento
  • Calendario per tenere sotto controllo le date di uscita dei giochi

Direzione[modifica | modifica wikitesto]

Il responsabile di redazione è stato Francesco Alinovi, poi collaboratore di Game Pro. In seguito è divenuto Alessandro Polli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annuncio di chiusura testata, su facebook.com, 21 febbraio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]