V Congresso del Partito Comunista Italiano

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V Congresso del PCI
Apertura29 dicembre 1945
Chiusura5 gennaio 1946
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRoma
IV VI

Il V Congresso del Partito Comunista Italiano si svolse a Roma dal 29 dicembre 1945 al 5 gennaio 1946.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il congresso fu preceduto da riunioni al massimo livello: il I consiglio nazionale del partito che si tenne a Napoli il 30 e il 31 marzo del 1944, la costituzione della direzione nazionale provvisoria avvenuta a Milano l'8 agosto 1945 (in quella sede venne eletto Segretario Palmiro Togliatti che in precedenza, pur essendo il massimo responsabile del partito, non aveva mai ricoperto formalmente tale carica[1]) e, sul piano propositivo, un convegno sull'economia e la ricostruzione dal 21 al 23 agosto del 1945.

Il primo congresso del PCI nell'Italia liberata dal nazifascismo, a quattordici anni dall'ultimo svoltosi in Germania nel 1931, si incaricò di tracciare un bilancio dell'esperienza clandestina e resistenziale, di analizzare il quadro molto fluido del presente, nel quale fra gli altri problemi permanevano residui di settarismo e di estremismo, e di costruire un'architettura delle future opzioni politiche e strategie alla luce dell'elaborazione sul partito nuovo che era stata delineata da Togliatti a Salerno.[2] In preparazione dell'assise vennero istituite delle Commissioni di lavoro incaricate di predisporre i materiali di discussione. Quella in cui si verificò un dibattito aspro fu quella relativa ai profili tenuti nel precedente congresso clandestino in terra tedesca.[3]

I lavori si aprirono con la relazione di Togliatti, seguita da quattro rapporti: Luigi Longo incentrò il proprio su una formazione unica della classe operaia, Ruggero Grieco svolse una relazione sulla riforma agraria, Mauro Scoccimarro prese in considerazione la tematica dell'Assemblea costituente e Pietro Secchia si concentrò sull'aspetto organizzativo del PCI, non più organismo clandestino ma partito di massa e dunque con differenti esigenze e una nuova articolazione. Il nuovo Comitato Centrale confermò Togliatti alla carica di Segretario; la direzione risultò composta da Togliatti, Longo nel ruolo di vicesegretario, Amendola, Colombi, Di Vittorio, Li Causi, Massola, Negarville, Novella, G.C. Pajetta, Roasio, Roveda, Scoccimarro, Secchia, Sereni e Spano; e, come membri candidati, D’Onofrio, Grieco, Montagnana, Noce, G. Pajetta e Terracini.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Caprara, p. 53.
  2. ^ Cecchi, pp. 15-16.
  3. ^ Caprara, p. 65.
  4. ^ Cecchi, pp. 16-17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Caprara, Quando le botteghe erano oscure, Milano, Il Saggiatore, 1997, ISBN 9788842805946.
  • Alberto Cecchi (a cura di), Storia del P.C.I. attraverso i congressi, Roma, Newton Compton Editori, 1977.