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Criollo
Speciecaballus
Altri nomiCosteno, Morochuco, Chola, Crioulo del Rio Grande del Sud, Mangalarga, Campolina
Localizzazione
Zona di origineSud America: Argentina
Epoca di origineSelezione naturale da metà 500 con sviluppo piani di selezione da inizio '900
DiffusioneCile, Perù, Brasile, Colombia, Venezuela, Argentina
Aspetto
Altezza140 - 150 cm al garrese cm
Peso400 - 480 kg kg
MantelloIsabella, con differenti tonalità e coda e criniera scure.
Allevamento
UtilizzoDa sella, per gestire le mandrie di bestiame e per gare di resistenza
CarattereVolenteroso, brioso, generoso e dotato di grande coraggio.
Cavallo criollo
Cavallo criollo montato alla maniera vaquera

Cavallo da sella e tiro leggero originario del Sud America (Perù, Argentina) il quale deriva dai cavalli arabi, berberi e andalusi portati dai conquistatori spagnoli. Cambia leggermente la morfologia a seconda dei luoghi in cui viene allevato e dagli incroci cui è stato sottoposto, assumendo varie denominazioni in base al luogo in cui è presente.

Robusto, veloce, abile nel lavoro con le mandrie e per questo è il tipico cavallo dei gauchos dell'America Latina.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Prendono origine dalla parola "criollo" che identificava i sudamericani di origine spagnola. In effetti questi cavalli sono i discendenti dei cavalli portati in Sudamerica - specialmente nel Cono Sud - dagli Spagnoli.[2]

Nei vari paesi del Sud America il Criollo assume denominazioni diverse: in Cile ad esempio viene chiamato Chileno, termine che deriva da quello argentino indicando però un animale più rustico e resistente; in Colombia il nome (Guajira) deriva dall'omonima regione; in Venezuela viene invece chiamato Llanero, indicando un animale meno solido e con un profilo fronto-nasale convesso. Ancora, in Perù è detto Salteno, con 3 versioni diverse in base alle caratteristiche morfologiche:[2]

  1. Costeño: proveniente dal "paso Ilano";[2]
  2. Morochuco: allevato nelle Ande, presenta fronte sporgente e orecchie più piccole;
  3. Chola: con conformazione più tarchiata[3].

In Brasile di distinguono 3 differenti razze:[2]

  1. Crioulo del Rio Grande del Sud: d'impronta Berbera;
  2. Mangalarga: derivante dall'incrocio fra l'Andaluso e l'Altèr-Real;
  3. Campolina: che prende il nome dal creatore, di derivazione Andalusa, presenta stinchi e pastorali[4] più corti, con un torace più profondo rispetto ai precedenti.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si dice che nel saccheggio e successivo incendio di Buenos Aires della metà del '500 le centinaia di cavalli arabi, berberi e andalusi portati dagli spagnoli scappassero nelle pampas e lì si riproducessero in libertà, dove le durissime condizioni ambientali li hanno selezionati per quattro secoli, determinando quindi il tipo criollo. Pur ammettendo la eventuale veridicità di questo, il tipo criollo varia leggermente da Paese a Paese, essendo diffuso in Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, la regione all'Oriente della Bolivia e parte (Sud) del Brasile.

Attualmente insieme ai criollos[5][6] che nascono e vivono liberi e vengono via via "prelevati" dai gauchos per il loro lavoro, esistono anche allevatori di criollos[6]. Gli allevatori argentini sostengono di allevare il criollo più simile a quello selvaggio.


Verso la fine dell'800 la razza ebbe un calo demografico per l'importazione di cavalli Europei e degli Stati Uniti D'America, portandola ad una minore resistenza alle malattie ma da inizio '900 è stato sottoposto ad un programma di selezione che nel 1918 ha visto la creazione di un regolare Stud Book.[2]

Gaucho che doma un criollo

Caratteristiche morfologiche e utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

È un cavallo da sella di tipo mesomorfo dalla resistenza eccezionale. Il peso medio di questi cavalli si aggira intorno ai 400-480kg. L'altezza al garrese solitamente varia tra i 140 e 148 cm per i maschi, invece per le femmine l'altezza si abbassa e varia tra i 138 e 146 cm. I soggetti che superano 150 cm al garrese possono essere ammessi eccezionalmente al libro genealogico del cavallo Criollo solo dopo l'approvazione di una commissione esaminatrice; tuttavia, i soggetti che presentano un'altezza al garrese minore di 138 cm non possono essere iscritti al libro genealogico.

La testa presenta un profilo fronto-nasale rettilineo oppure leggermente convesso, inoltre si presenta corta, leggera, con base ampia e vertice fine. Gli occhi si presentano grandi e limpidi con palpebre sottili. Le orecchie sono piccole ma larghe alla base, ben divise ma parallele.[7]

Il collo possiede una flessibilità sufficiente, una buona muscolosità soprattutto nel punto di inserzione con la testa; formando con la spalla una specie di angolo retto, infine si presenta leggermente convesso lungo la linea dorsale.

La criniera è lunga e densamente popolata di crini. La groppa[8] è lunga e con molti muscoli di media larghezza con una leggera inclinazione. La coscia si presenta larga, tonda e liscia.

Come mantello il Criollo possiede varie colorazioni, quella più nota è il tipo isabella che si manifesta principalmente nelle estremità con coda e criniere scure, tuttavia esistano anche esemplari roani, sorcini, sauri e bai. Un altro mantello molto presente è il roano vinoso con presenza di chiazze bianche. I mantelli ammessi per questa razza sono molti, tuttavia le colorazioni appalosa e tobiano non sono ammesse per esemplari che hanno origini argentine.

Viene utilizzato nell'America meridionale come cavallo da lavoro per i gauchos e nei lavori leggeri di fattoria. Riesce a sopportare temperature molto rigide e a sopravvivere con pochissimo cibo e acqua.

Di carattere estremamente volenteroso, inoltre si presenta brioso, generoso e dotato di grande coraggio. Nei luoghi di origine - oltre ai soggetti allevati dall'uomo - il criollo è spesso "prelevato" da branchi semibradi, ammansito e domato. Gli allevatori di criollos[6] organizzano ogni anno una gara di resistenza su una distanza di 750 km, in cui il cavallo può nutrirsi solo di quello che trova lungo il percorso. Dopo circa 26 giorni di gara i cavalli hanno perso certamente del peso, ma devono essere energici come alla partenza.

Molti di questi cavalli, dopo essere stati allevati allo stato semibrado nelle pianure della Pampa, vengono trasportati in Europa (solo in Italia) via nave con viaggi che possono durare fino a quasi 20 giorni. In questi ultimi anni durante il trasporto i cavalli sono ben accuditi e la mortalità è minima.

In Italia vengono selezionati gli individui più dotati che vengono venduti come cavalli da sella in base alle loro attitudini. Molto raramente vengono utilizzati come cavalli da carne. Come cavalli da sella si dimostrano molto generosi e volenterosi; la doma risulta pressoché perfetta grazie al lavoro dei gauchos.[9]

Carattere e Attitudini[modifica | modifica wikitesto]

Questi cavalli si presentano resistenti ma non solo dal punto di vista fisico ma presentano una tempra che permette loro di vivere liberi in ambienti difficili senza risentirne troppo, anzi. Sopporta bene le basse temperature e le diverse condizioni climatiche, essendo abituato per anni a vivere allo stato brado o semibrado come alimentazione non pretende neanche grandi quantità di cibo.

Tuttavia non ama la costrizione in aree piccole necessità di spazi ampi all'aperto. Se tenuto in box chiusi per troppo tempo il cavallo tenderà a presentarsi triste e molto indisponente.

Il Criollo è un ottimo cavallo da sella, solo se addestrato in modo attento e con cautela, infatti questo tipo di cavallo possiede ancora caratteri selvatici perciò dev'essere gestito con saggezza. L'addestramento deve avvenire in maniera educata ma rigida senza dimenticare la costanza.[10]

Questi cavalli hanno una grandissima attitudine per la gestione delle mandrie di bestiame, nonostante questa attitudine, in Argentina (il loro luogo di origine) vengono organizzate delle gare di resistenza su distanze che si aggirano verso i 750km, i cavalli durante queste competizioni si nutrano solamente del cibo che trovano lungo la strada. Queste gare risultano durissime dal punto di vista fisico per il cavallo, il quale perde peso durante il viaggio.[11]

Longevità[modifica | modifica wikitesto]

Come tutti i cavalli allevati in libertà, se mantenuto sempre all'aperto e in spazi grandi, arriva spesso all'età di 40 anni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Criollo, su agraria.org.
  2. ^ a b c d e f Maurizio Bongianni, Cavalli, le razze di tutto il mondo, ISBN 88-0430349-2.
  3. ^ tarchiato - Treccani, su Treccani. URL consultato il 2 maggio 2024.
  4. ^ In veterinaria, osso p., e più com. pastorale s. m. (v. pastorale4).
  5. ^ creolo: crèolo agg. e s. m. [dal fr. créole, e questo dallo spagn. criollo, port. crioulo «meticcio, servo nato in casa», e prima «pollo nato in casa», der. di criar, lat. creare «allevare, nutrire» ]. [...] , è indicato il meticcio derivato da padre bianco e da madre india o afro-americana
  6. ^ a b c Creolo, su treccani.it.
  7. ^ STANDARD DI RAZZA – ANACC, su anacc.it. URL consultato il 2 maggio 2024.
  8. ^ STANDARD DI RAZZA – ANACC, su anacc.it. URL consultato il 2 maggio 2024.
  9. ^ STANDARD DI RAZZA – ANACC, su anacc.it. URL consultato il 2 maggio 2024.
  10. ^ (italian) Cavallo Criollo: caratteristiche e storia, su Idee Green. URL consultato il 2 maggio 2024. Lingua sconosciuta: italian (aiuto)
  11. ^ (italian) Cavallo Criollo: caratteristiche e storia, su Idee Green. URL consultato il 2 maggio 2024. Lingua sconosciuta: italian (aiuto)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

. Viene utilizzato nell'America meridionale come cavallo da lavoro per i gauchos e nei lavori leggeri di fattoria. Riesce a sopportare temperature molto rigide e a sopravvivere con pochissimo cibo e acqua. Di carattere estremamente volenteroso. Nei luoghi di origine -oltre ai soggetti allevati dall'uomo- il criollo è spesso "prelevato" da branchi semibradi, ammansito e domato. Gli allevatori di criollos organizzano ogni anno una gara di resistenza su una distanza di 750 km, in cui il cavallo può nutrirsi solo di quello che trova lungo il percorso. Dopo circa 26 giorni di gara i cavalli hanno perso certamente del peso, ma devono essere energici come alla partenza.

Molti di questi cavalli, dopo essere stati allevati allo stato semibrado[1] nelle pianure della Pampa, vengono trasportati in Europa (solo in Italia) via nave con viaggi che possono durare fino a quasi 20 giorni. In questi ultimi anni durante il trasporto i cavalli sono ben accuditi e la mortalità è minima.
In Italia vengono selezionati gli individui più dotati che vengono venduti come cavalli da sella in base alle loro attitudini. Molto raramente vengono utilizzati come cavalli da carne. Come cavalli da sella si dimostrano molto generosi e volenterosi; la doma risulta pressoché perfetta grazie al lavoro dei gauchos.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ agg. [comp. di semi- e brado]. – Parzialmente brado, detto spec. dell’allevamento dei cavalli o di altro bestiame quando gli animali vengono ricoverati in stalle dove ricevono custodia e alimento soltanto durante la stagione invernale, mentre nelle altre stagioni sono lasciati all’aperto in completa libertà.

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