Utente:Piero Montesacro/WorkInProgress1

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PASQUALE PAOLI[modifica | modifica wikitesto]

Pasquale (de) Paoli nacque a Stretta, frazione del comune di Morosaglia (Pieve di Rostino, Castagniccia, Corsica) il 5 aprile 1725 da Giacinto Paoli e Dionisia Valentini. È il quarto figlio della coppia, preceduto da Maria Francesca, Clemente e Maria Chiara. Fu battezzato il 7 aprile successivo con i nomi di Filippo, Antonio, Pasquale. La data di nascita è confermata dallo stesso Paoli: in una lettera datata 20 aprile 1805 egli scrive: "sebbene io sia entrato, il 5 di questo mese, nel mio 78esimo anno, ancora faccio progetti". Il padre Giacinto, originario anch'egli di Morosaglia (ove nacque nel 1681) e autore di sonetti italiani, è medico e ricopre incarichi di governo locale almeno dal 1712, godendo della fiducia dei governatori genovesi sino al 1730. Dall'inizio del 1731 lo troviamo però a capo della rivolta dei Còrsi scoppiata nel 1729 contro il dominio genovese in una Corsica afflitta da anni da carestie, epidemie ed episodi di violenza. Cresciuto in anni difficili e punteggiati da fatti di sangue, Pasquale ha poco più di quattordici anni quando segue il padre che, costretto all'esilio da Genova, s'imbarca per Napoli il 7 luglio 1739. Il fratello Clemente resta in Corsica a curare il patrimonio della famiglia.

Formazione filosofica e militare: 1739-1755[modifica | modifica wikitesto]

A Napoli Giacinto Paoli viene accolto dai diversi parenti ed amici già in servizio nel seno dell'Armata napoletana, appena consolidata dal re Carlo di Borbone di Spagna, presso la quale è aggregato un reggimento di militari còrsi. A 16 anni il giovane Pasquale viene anch'egli arruolato con il grado di cadetto nello stesso reggimento Corsica ove serve anche il padre che, malato, lo lascerà nel 1742 (resterà in pensione a Napoli sino alla morte).

Oltre a quella militare, il giovane Pasquale riceve un'educazione culturale di tutto rispetto, innanzitutto da precettori Gesuiti, in una Napoli nelle quale le élite sono aperte alla cultura ed alle idee più innovative del tempo: il secolo dei lumi è prossimo all'apice della sua produzione teorica.

Il più importante tra i suoi maestri è certamente il filosofo napoletano Antonio Genovesi, chiamato dal re Carlo, assieme ad altri, a rilanciare l'ateneo di Napoli, dove occupa la cattedra di Etica. Genovesi è uno studioso noto in tutt'Europa e del suo patrimonio culturale fa parte l'opera di Montesquieu sulla separazione dei poteri dello stato (1748), la cui lezione viene certamente assimilata dal suo allievo còrso. Autore nel 1752 di un trattato sul commercio della Gran Bretagna, Genovesi era probabilmente in contatto con Ephraim Chambers (1680 - 15 maggio 1740), scrittore ed enciclopedista inglese noto innanzi tutto quale autore della [Cyclopaedia], Dizionario Universale delle Arti e delle Scienze, e in Gran Bretagna anche Paoli troverà amici influenti ed importanti, tanto da lasciar ipotizzare un suo avvicinamento a circoli massonici sin dal suo periodo napoleatano.

Paoli, lo sappiamo ancora una volta dalla sua stessa corrispondenza, sarà per lunghi anni anche un attento studioso di Machiavelli. Dalla sua fondamentale opera, Il Principe, il futuro generale della nazione còrsa trarrà profitto sia per costruire il proprio partito sia, più tardi, per incarnare le virtù del Principe quando sarà tempo di trasformare la Corsica, colonia ribelle ed impoverita da decenni di lotte e sciagure, in uno Stato sovrano.

Tra il 1742 e il 1743 Paoli serve a Gaeta con il reggimento Corsica, prima di rientrare a Napoli, promosso sottotenente del Corsica. Nel 1745 passa nell'Accademia Reale d'Artiglieria, ove termina con successo i corsi nel 1749. Diplomato ufficiale d'artiglieria, Paoli sembra voler perseguire la carriera militare ai più alti livelli e, in vista del prossimo scioglimento della sua unità, prende informazioni sulla possibilità d'arruolarsi presso il reggimento còrso in seno all'armata francese. Non concretizzandosi tale opportunità, Paoli resta al servizio di Napoli e passa al reggimento Reale Farnese, inviato in Sicilia di guarnigione a Siracusa.

Da qui Pasquale scrive al padre, rimasto a Napoli e preoccupato delle scarse prospettive di carriera del figlio, comunicandogli che, mancanza della vocazione, non desidera entrare negli ordini ecclesiastici, come Giacinto gli suggeriva (1751). D'altra parte Paoli dimostrerà nel futuro un certo distacco nei confronti della religione Cattolica, favorirà l'immigrazione degli Ebrei in Corsica, si avvicinerà alla Massoneria e si interesserà al movimento dei Quaccheri, studiandone l’Apologia (An Apology for the True Christian Divinity) di Robert Barclay.

In effetti Pasquale dovrà attendere sino al 1754 per ottenere un piccolo avanzamento nel suo reparto, che nel frattempo è stato trasferito di guarnigione nello Stato dei Presidi, all'Elba. La vicinanza con la Corsica lo spinge a riallacciare intensi rapporti con l'isola, dove nel frattempo il fratello Clemente ha assunto negli anni un ruolo da protagonista tra i notabili còrsi in lotta contro Genova. Non sentendosi all'altezza del compito di comandare la rivolta, Clemente Paoli fa pressioni sul fratello perchè torni in patria e si assuma tale compito al suo posto.

Nell'ottobre del 1754 Pasquale matura la sua decisione e scrive al padre comunicandogliela e dichiarando di aver già un programma per un suo futuro governo. Per meglio prepararsi al compito chiede a Giacinto di acquistare e inviargli al più presto alcuni testi che egli reputa fondamentali per prepararsi adeguatamente all'impresa: "Il Perfetto Ingegnere" (in vista dello sfruttamento delle miniere), "le Storie", "l’Esprit des Lois" e "le Considerazioni sulle cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza". Lasciato il Reale Farnese, il 16 aprile 1755 Paoli lascia l'Isola d'Elba da Porto Longone (odierna Porto Azzurro) alla volta della Corsica.

Generale dell'indipendenza còrsa: 1755-1769[modifica | modifica wikitesto]

A 25 anni dall'inizio - tra alterne vicende - della lotta contro la Repubblica di Genova, i notabili còrsi ritengono finalmente giunto il momento di imprimere una svolta decisiva alla rivolta e di organizzarla adeguatamente per trasformarla in rivoluzione e farla sfociare nell'indipendenza del Regno di Corsica, colonia tributaria della Serenissima attraverso il Banco di San Giorgio. Prima vera rivoluzione borghese d'Europa, e la prima a dotarsi di una Costituzione moderna, la rivolta dei notabili di Corsica sente l'esigenza di porre fine alle rivalità intestine - che da sempre ne disperdono le energie - eleggendo un generale, una sorta di primus inter pares che si assuma la responasabilità di guidare lo sforzo per l'indipendenza e che tutti rappresentando ponga un freno alle spinte centrifughe e alle rivalità fratricide.

Lo sforzo sembra impossibile e disperato, ed è difficile giungere ad un accordo; alla fine si raccoglie un consenso attorno a Clemente Paoli, ma questi propone che il fratello Pasquale - che ritiene più adatto - assuma l'incarico al suo posto.

Pasquale Paoli ha 30 anni quando il 19 aprile 1755, dopo essere sbarcato alla foce del Golo, riabbraccia il fratello a Merusaglia.


La Consulta di Sant'Antonio di Casabianca[modifica | modifica wikitesto]

Alla Consulta (sorta di assemblea parlamentare) tenuta presso il convento francescano di Casabianca (ora in rovina), tra il 13 e il 14 luglio 1755, alla canditatura di Pasquale Paoli si oppone quella di Emanuele Matra. Paoli è proclamato "Generale" (una sorta di dittatura che per molti versi assomiglia a quella dell'antica Repubblica Romana) della Nazione còrsa, ma Matra non accetta l'elezione e l'inestinguibile rancore nutrito per la sconfitta lo condurrà a far piombare l'isola in una vera e propria guerra civile tra paolisti e matristi, i cui scempi si vanno ad affiancare e sovrapporre a quelli causati dalla guerra in corso contro il dominio genovese. Il 16 luglio Paoli scriva a Napoli, al padre per comunicargli gli avvenimenti, al comando del Reale Farnese per rassegnare le dimissioni.

Guerra Civile[modifica | modifica wikitesto]

La situazione di anarchia e di guerra civile viene affrontata con polso di ferro dal neoeletto Paoli, che istituisce tribunali militari volanti che pattugliano il territorio emettendo ed eseguendo condanne capitali agli assassini e infliggendo vergate per i delitti minori: è quel che prenderà il nome di giustizia paolina. Intanto proseguono gli scontri con i partigiani di Matra, mentre Genova, che controlla in sostanza solo le piazzeforti sulla costa, compreso San Fiorenzo, cerca di fomentare e sfruttare la guerra civile tra i Còrsi. Intanto, tra gli espatriati sulla penisola italiana, Paoli raccoglie un consenso generale e dall'Italia giungono aiuti finanziari e rifornimenti di munizioni da essi raccolti. Al Paoli, secondo il console francese a Bastia, giungono anche appoggi britannici. Tra ottobre e novembre Matra fugge, via Genova, a Livorno, mentre il primo serio scontro tra genovesi e còrsi vede prevalere quest'ultimi, che sconfiggono alle truppe della Serenissima impedendo loro di occupare la strada tra Bastia e San Fiorenzo.

La Dieta Generale di Corte: Prima Costituzione[modifica | modifica wikitesto]

Timeline[modifica | modifica wikitesto]

APPUNTI VARI[modifica | modifica wikitesto]

Pasquale Paoli, dopu di u decretu di " rattachement" di a Corsica à u Regnu di Francia di u 30.XI.1789 averìa scrittu:

«L'union avec la libre nation française n'est pas servitude mais participation de droit.»


en 1789 encore, Pascal Paoli exilé en Angleterre soumet au gouvernement britannique des plans pour que l'Angleterre s'empare de la Corse et y organise un état indépendant "protégé" chacun des partenaires devant y trouver son colmpte ( lettres de Paoli au gouvernement anglais publiées par l'historien canadien Mac Erlean dans la revue Etudes Corses vers 1990 je crois)

c'est juste avant la révolution

sur ce arrive la révolution après quelques hésitations la Corse est considérée comme faisant partie de la France et bénéficiant des mêmes droits ( jusqu'à ce moment on pouvait penser que la Corse appartenait à la république de Gênes et que la France exerçait temporairement sa souveraineté à la place de Gênes) c'est le fameux décret de novembre 1789 ( qui d'ailleurs provoque une protestation génoise et une réaction contradictoire du gouvernement français disant que rien n'est changé et que les droits virtuels de Gênes spnt respectés...

à ce moment Paoli peut hésiter: sur le papier en quelque sorte les idées de la révolution française sont proches des siennes quand les corses lui demandent de rentrer en Corse il prononce les paroles qui sont citées: la Corse pour lui adhère librement au nouvel état français "refondé" par la révolution ( et toujours monarchique à cette date)

mais en arrivant de Londres à Paris, Paoli vient quand même avec un projet d'autonomie pour la Corse ( voir le livre deRené Emmanuelli " l'équivoque de Corse 1989) qu'il soumet aux révolutionnaires modérés ( Bailly, La Fayette) qui sont proches de ses idées ceux-ci le dissuadent en disant que la Corse n'a pas besoin de statut particulier d'autonimie , puisqu'elle aura la même liberté que toute la France

Paoli est-il convaincu à ce moment?

en tous cas, à partir de son retour en Corse ( 1790) et jusqu'à la rupture avec la France de 1793, Paoli va de plus en plus s'éloigner de la France ( qui elle-même s'écarte des idées révolutionnaires modérées de La Fayette et Bailly et se jette dans le jacobinisme intolérant)

au lendemain de la proclamation du royaume anglo-corse, Paoli écrit à un ami

" unie à la Grande Bretagne, la Corse redevient une nation; unie à la France, ce n'était plus qu'une partie du territoire français comme les autres"

c'est je crois le point essentiel de la pensée de Paoli à ce moment de l'histoire: il ne pense pas que la Corse puisse vivre seule, il préfère l'alliance avec un pays qui lui garantit ( théoriquement) une existence séparée comme nation ( le roi de Grande Bretagne est roi de Corse, la Corse a son drapeau, ses institutions etc)


PROVE DI IMPAGINAZIONE[modifica | modifica wikitesto]

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come si fa una nota?[modifica | modifica wikitesto]

Ecco qui il riferimento [1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ecco la nota.


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