Utente:Parsec09/Volo KLM Croydon-Amsterdam (1936)

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Volo KLM Croydon-Amsterdam (1936)
KLM Douglas DC2, PH-AKL, allo scalo malese di Alor Setar.
Tipo di eventoIncidente
Data9 dicembre 1936
TipoErrore del pilota
LuogoCroydon, Regno Unito
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Coordinate51°21′23″N 0°07′21″W / 51.356389°N 0.1225°W51.356389; -0.1225
Tipo di aeromobileDouglas DC-2-115E
Nome dell'aeromobileLijster
OperatoreKLM Royal Dutch Airlines
Numero di registrazionePH-AKL
PartenzaAeroporto di Croydon, Croydon, Regno Unito
DestinazioneAeroporto di Amsterdam-Schiphol, Amsterdam, Olanda
Passeggeri13
Equipaggio4
Vittime15
Feriti2
Sopravvissuti2
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L' incidente KLM di Croydon del 1936 coinvolse un aereo di linea KLM il 9 dicembre 1936. Poco dopo il decollo dall'aereoporto di Croydon, un volo di linea per Amsterdam precipitò: l'aereo andò distrutto e 15 dei 17 presenti a bordo tra passeggeri ed equipaggio perirono[1].

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

Il Douglas DC-2 coinvolto nell'incidente, pilotato dal comandante Hautzmayer, era stato consegnato alla KLM e registrato come PH-AKL l'aprile precedente[2].

Incidente[modifica | modifica wikitesto]

Nel giorno dell'incidente l'aeroporto di Croydon era avvolto dalla nebbia con una visibilità attorno ai 50 metri; tutti gli aerei operavano con le cosiddette "QBI"[3] (un codice Q indicante che tutte le operazioni devono essere effettuate con le regole di volo strumentale[4]). Gli equipaggi dovevano seguire una linea bianca tracciata approssimativamente in direzione est-ovest sulla superficie erbosa della pista di Croydon durante la corsa per il decollo (una procedura normale, all'epoca, in molti aeroporti inglesi ed utilizzata a Croydon dal 1931)[4][5]. Numerose partenze con questo metodo erano già state effettuate quel giorno al momento in cui il KLM DC-2 decollò, compresa quella di uno Swissair DC-2 circa 25 minuti prima[4].

Il KLM iniziò il suo decollo lungo la linea bianca ma, dopo meno di 200 metri, iniziò a discostarsene virando a sinistra e al momento di staccarsi da terra puntava a sud verso un pendio in salita, anziché nella normale direzione ovest[6][7][8]. Dopo avers sorvolato il perimetro sud dell'aeroporto, l'aereo colpì il camino di una casa su Hillcrest Road, Purley, per schiantarsi poi su una casa vuota sul lato opposto della strada[6]. L'aereo e la casa, assieme ad un'altra adiacente (sempre vuota al momento dell'evento) andarono distrutti nell'incidente e nel successsivo incendio[6]; 14 tra passeggeri ed equipaggio furono uccisi nello schianto mentre un superstite morì più tardi al Purley Hospital[6]. Tra i sopravvissuti vi fu l'assistente di volo Hilde Bongertmann[6]; l'altro sopravvissuto fu secondo alcune fonti[9] un passeggero, W. Schubach, mentre secondo altre[1] l'operatore radio. Tra i passeggeri scomparsi vi fu Arvid Lindman, un ex primo ministro svedese, e Juan de la Cierva, lo spagnolo inventore dell'autogiro[6][8].

All'epoca si trattò del peggior incidente aereo nel Regno Unito in termini di numero di vittime[8], ed il secondo incidente di un aereo che utilizzava la linea bianca per decollare a Croydon nella nebbia. Il 31 maggio 1934 un aereo Air France che trasportava giornali a Parigi si schiantò dopo aver colpito l'antenna di un radiofaro di navigazione aerea che era stato eretto al termine del percorso di decollo della linea bianca, uccidendo i due membri dell'equipaggio[10].

Inchiesta[modifica | modifica wikitesto]

L'inchiesta ufficiale sull'incidente è stata chiusa il 16 dicembre senza un definitivo chiarimento delle cause. Secondo alcune ipotesi[6] la causa della deviazione a sinistra fu dovuta ad un temporaneo sbilanciamento della spinta dei due motori; al pilota è stata in ogni caso addossata la colpa di non aver valutato correttamente l'entità della deviazione e di non aver interrotto tempestivamente la manovra di decollo[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b planecrashinfo.com accident record
  2. ^ Golden Years of Aviation Archived 11 luglio 2012, Wayback Machine. Registro degli aerei civili storici olandesi pre–Seconda guerra mondiale. URL consultato il 6 agosto 2019.
  3. ^ Communications Instructions Operating Signals, Combined Communications-Electronics Board - DoD, ACP 131 (E), p.2-4
  4. ^ a b c 'T. A. R. Mac'. "Commercial Aviation – Airlines, Airports: The Week at Croydon – The Week's Disaster and a Controversial Letter", Flight magazine, 17 December 1936, p.661 (online archive version). URL consultato il 6 agosto 2019.
  5. ^ 'B. P.' "Airport News: Croydon Weekly Notes", Flight magazine, 17 aprile 1931, p.341 (online archive version). URL consultato il 6 agosto 2019.
  6. ^ a b c d e f g "The Croydon Disaster", Flight magazine, 17 dicembre 1936, p.663 (online archive version). URL consultato il 6 agosto 2019.
  7. ^ "Ultimate Responsibility", Editorial, Flight magazine, 21 gennaio 1937, p.48 (online archive version). URL consultato il 6 agosto 2019.
  8. ^ a b c Haine, pp.279–280.
  9. ^ a b Rapporto ASN dell'incidente
  10. ^ "The Croydon Tragedy", Editorial, Flight magazine, 7 giugno 1934, p.551 (online archive version). URL consultato il 6 agosto 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]