Utente:Onablueeyes/Sandbox

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La Tomponzi Investigations, è l’erede ufficiale dell’agenzia investigativa fondata da Tom Ponzi, con il nome di Tom Ponzi Investigazioni nel 1948 a Milano.

Tom Ponzi (uno dei primissimi ad avere l'autorizzazione prefettizia a svolgere il lavoro di detective) cavalcò il boom economico degli anni Cinquanta, mentre In quel periodo l'Italia stava pian piano risorgendo, per far partire la sua agenzia.

Il suo primo caso è datato 1949, con la scoperta di un gruppo di ignoti contraffattori di dadi da cucina Star. Tom Ponzi scoprì il mistero pedinando personalmente il furgone che consegnava ai negozi i dadi contraffatti.

Questo gli conferì i primi riconoscimenti a livello nazionale, consacrando le sue qualità, anche in un'altra indagine condotta nuovamente contro dei loschi contraffattori, questa volta dei medicinali Squibb, ed in seguito per Chanel N°5.

Il suo nome prese definitivamente popolarità nel 1956 con la vicenda di Terrazzano. Due psicopatici, i fratelli Santato, erano entrati nella scuola elementare di Terrazzano, località a pochi chilometri da Milano, e avevano sequestrato un centinaio di alunni e tre maestre, minacciandoli di morte. La polizia circondò l’edificio per ore, ma senza risultato. Fu allora che Tom Ponzi, armato di una scala a pioli e delle mani nude, fece irruzione nell’edificio scolastico e a suon di pugni neutralizzò i due banditi.

In quegli stessi anni l’agenzia affermava le sue capacità anche in altre branche dell’investigazione.

Una di queste era incentrata sulle indagini a carattere privato. Una famosissima inchiesta riguardò addirittura l’Aga Khan.

Il nonno dell’attuale Aga Khan Karim, tormentato dai dubbi sulla fedeltà della quarta moglie, affidò a Tom Ponzi il compito di indagare sulle sue frequentazioni. Dopo 23 giorni di sorveglianza, all’Hotel Negresco di Nizza, Tom Ponzi portò all’Aga Khan quella che credeva una bella notizia: la Begun, Miss Francia nel 1930, era una fedele e devota moglie. Il capo degli Ismaeliti, però, non si mostrò per niente contento che l’ingente somma investita nell’indagine avesse dato scarsi frutti e se la prese con l’investigatore. Ma Tom Ponzi, non si lasciò intimorire, esordendo con quella che divenne una sua famosa frase: “Se era una patente da cornuto che voleva, bastava chiederla”.

La sonora risata dell’ Aga Khan e un invito a cena pose fine al battibecco, l’ingaggio da parte dell’uomo più ricco del mondo, significò comunque per Tom Ponzi e per la sua agenzia il lancio definitivo.

Un altro cliente illustre fu, nel 1972, il senatore Vittorio Cini, per un caso ben più delicato di un tradimento. Si trattava di una lettera firmata “La Mafia” nella quale veniva minacciato il rapimento della nipotina del senatore se questi non avesse pagato 300 milioni di lire. Tom Ponzi,scoprì nella lettera alcune frasi copiate da un libro giallo e da queste riuscì a risalire all’estorsore: non la mafia, ma un elettricista che aveva lavorato in casa Cini.

Proprio in quel periodo entra in agenzia la figlia, che più tardi dirigerà la sede di Lugano e infine quella di Roma. Nel 1990 al ritiro dalle scene di Tom, subentra definitivamente a capo delle agenzie Miriam. Seguendo le orme del padre, concentra l'attività nello sviluppo tecnologico delle tecniche Investigative e della sicurezza.

Alla morte di Tom Ponzi nel 1997, acquisisce a pieno titolo la proprietà dell'azienda, modificando nel 2000 il nome, in Tomponzi Miriam Investigations.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Farassino, "Peeping Tom, Tom Ponzi un detective pieno di cinema", Adriatico Cinema, 1998.
  • B.W. von Block, "Super Detective, le molteplici vite di Tom Ponzi, il numero uno dell'investigazione in europa", Playboy Press, 1974.

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