Utente:Lucia.schiavinato/LuciaSchiavinato

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Lucia Eleonora Schiavinato (Musile di Piave, 31 ottobre 1900Pescantina, 17 novembre 1976) cattolica italiana, è stata la fondatrice e prima direttrice del Piccolo Rifugio di San Donà di Piave..


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lucia Eleonora Schiavinato nacque il 31 ottobre 1900 a Musile di Piave, figlia di Guglielmo Schiavinato, cassiere alla Banca Mutua Popolare di San Donà di Piave, e di Pia Stalda, insegnante elementare. Dalla loro unione, celebrata il 28 gennaio 1893, nacquero inoltre Maria e Menotti.[1]

Menotti sarebbe diventato poi ingegnere, mentre Maria crocerossina durante la Prima Guerra Mondiale; da lei Lucia prenderà esempio per il suo futuro ruolo nel sociale. Nel 1907, per impegni lavorativi del padre, la famiglia Schiavinato si trasferì a San Donà di Piave.

Molto religiosa fin dall'infanzia, Lucia, prese i primi contatti con la futura Azione Cattolica intorno ai dieci anni ma non come socia, in quanto non esistevano vere e proprie associazioni per fanciulli. Allo scoppiare della Grande Guerra gli Schiavinato, come molti altri, furono costretti a trasferirsi a Recco, invece il padre a Firenze. Non si sa con certezza quando Lucia cominciò ad occuparsi dei più bisognosi, ma probabilmente fu la visione del proprio paese distrutto a darle l'impulso. Infatti, insieme ad un gruppo di giovani, coordinati dal parroco di S. Donà, mons. Saretta, iniziò ad aiutare le persone disagiate, perlopiù vecchi e bambini abbandonati.

Nel 1920 nacque, insieme ad altre organizzazioni cattoliche locali, La Gioventù Femminile[2]. Lucia vi prese parte diventandone in pochi anni responsabile zonale. Altra associazione nella quale svolse la propria attività fu la Conferenza di S. Vincenzo femminile.

Nel 1921 Lucia partecipò a Treviso al Congresso Eucaristico, non fu, però, una semplice spettatrice, bensì fu una delle quattro relatrici, nella sezione delle ragazze, occupandosi del tema: "La giovane e l'amore al SS. Sacramento-visita, adorazione, cura dell'altare". E' proprio in questo periodo che la Schiavinato deciderà di non intraprendere una vita religiosa tradizionale, ma di realizzare la sua dedizione a Dio attraverso una consacrazione secolare. Significativo a questo riguardo è un passaggio tratto dal suo epistolario: " E allora quale riconoscenza, quale gioia per l'anima tua, quale grazie spontaneo al pensiero che, anziché una claustrale forse mediocre, Dio ti chiama ad essere una secolare perfetta? E' più difficile, sai, questo che quello? E' anche più difficile una secolare perfetta che una claustrale perfetta"[3].

Nel 1924 Lucia decise di redigere il suo Programma di vita, un quadernetto in cui era costruita tutta la sua vita interiore ed elencati tutti gli atteggiamenti che avrebbe dovuto tenere in futuro[4]. La sua giornata era piena di attività, tra le quali i bambini occupavano il primo posto, subito seguiti da poveri ed ammalati. Durante la notte si dedicava a lunghe ore di preghiera, per poi coricarsi ricordandosi di porre "il legno sotto le spalle". Infine il risveglio avveniva dopo non più di cinque ore di sonno.

Poco dopo la morte della madre, il 23 dicembre 1935, nacque ufficialmente il primo Piccolo Rifugio a San Donà di Piave.

Al finire della guerra Lucia, anche se controvoglia, spinta da mons. Saretta, poté fare una nuova esperienza, quella di entrare in politica, all'interno della Democrazia Cristiana. Il suo paese, San Donà di Piave, doveva essere ricostruito, e questo fu un altro dei motivi che la incoraggiò ad intraprendere tale attività. Le venne affidato l'assessorato all'Assistenza sociale e Sanitaria nell'Amministrazione di Celeste Bastianetto, che si riunì per la prima volta il 18 aprile 1946.


Le case "Madonna della Neve"[modifica | modifica wikitesto]

Il Piccolo Rifugio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. su questo: S. Teker (1988) Lucia Schiavinato l'intensità di una vita, Dario De Bastiani Editore, p. 13
  2. ^ associazione femminile, nata nel primo dopoguerra, ad opera di Armida Barelli, che si occupò di assistenzialismo e proselitismo religioso
  3. ^ lettere a G.P. agosto '28 in S. Teker (1988) Lucia Schiavinato l'intensità di una vita, Dario De Bastiani Editore, p. 31
  4. ^ Il manoscritto pervenutoci non è quello originale, ma una copia fedele trascritta dall'amica Giuseppina, all'insaputa di Lucia. Cfr. su questo: S. Teker (1988) Lucia Schiavinato l'intensità di una vita, Dario De Bastiani Editore, p. 39.