Utente:Goodvibes/Sandbox2

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Kalafro
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereReggae
Hip hop
Folk
Musica elettronica
Roots Hop
Periodo di attività musicale1999 - in attività – ?
EtichettaRelief Record EU / Museo della Ndrangheta

thumb|right|Copie del disco Resistenza Sonora dei Kalafro

Kalafro (fino al 2007 Kalafro Sound Power) è il nome di un gruppo musicale nato all'inizio degli anni 2000 a Reggio Calabria. I Kalafro non possono essere assegnati con facilità a un genere musicale, in quanto il progetto ha musicalmente tratto profonde influenze dal rap, dal suono del reggae e dalla musica folk dell'Italia meridionale. Gli stessi componenti del gruppo l'hanno definito Roots-hop, Roots-folk o Tarantella postmoderna. I componenti sono Nicola MastaP Casile, Simone Mad Simon Squillace, Bruno Easy One Timpano, Francesco Kento Carlo e Francesco Shiva Creazzo. Alcuni di loro erano già attivi, durante gli anni novanta, nella scena musicale reggina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I Kalafro vengono fondati da Nicola MastaP Casile e Bruno Easy One Timpano che, dopo aver mosso i primi passi avvicinandosi alla musica hip hop all'inizio degli anni 90, conducono i primi esperimenti musicali a cavallo tra il 1999 e il 2000, quando, ispirati dalla prima grande rivolta No-global compongono il brano Il popolo di Seattle. Il nome Kalafro fa la sua apparizione nel 2003, con l'usita del demo intitolato Le Parole.In questo lavoro i due cantanti proseguono ciò che avevano iniziato con i primi brani dal 2000 al 2002, toccando spesso e volentieri temi sociali e politici. Un estratto del disco, Kiddhu chi mi piaci, riscuote un primo timido sucesso sul web. Sempre nel 2003, i Kalafro compongono la prima versione del brano No al ponte, inno ufficiale del movimento degli attivisti contrari alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, brano poi riadattato nell'ultimo lavoro: Resistenza Sonora.

Nel 2005 esce il primo disco ufficiale del gruppo, intitolato Bergamotto Showcase, distribuito prima nelle edicole italiane come allegato alla rivista specializzata in musica Rap e Reggae DB Magazine e poi nei digital store.

Nel 2006 iniziano le registrazioni di Solo L’Amore, il disco (uscito nel 2007) che lancerà il gruppo sulla scena reggae e rap nazionale. E' in questo periodo che entrano a far parte della formazione i rapper Simone Mad Simon Squillace e Francesco Kento Carlo, oltre al producer e compositore Nello One Drop Nobile, che in seguito abbandonerà la band ma non il progetto Kalafro.

Dopo un breve periodo di silenzio, nel 2009 esce il lavoro autoprodotto Briganti, che ridefinisce quelle sonorità e testi dei Kalafro che torneranno nel 2011 in Resistenza Sonora (Relief Records EU), ultimo disco della band che ha attirato l'attenzione dei media nazionali e internazionali perchè dedicato alla lotta contro la ndrangheta e prodotto dal Museo della Ndrangheta attraverso il reinvestimento dei beni sequestrati alle cosche mafiose. E' in questo periodo che il producer e compositore Francesco Shiva Creazzo fa il suo ingresso nel gruppo.

Nel Luglio 2011 i Kalafro iniziano il Resistenza Sonora Car Tour, primo tour musicale condotto su un'automezzo confiscato alla mafia.

"Solo L'Amore" (2007)[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alla discreta visibilità ottenuta col primo lavoro ufficiale, nel 2007 la Cd Club Entertainment produce il secondo disco della band calabrese (che ancora viaggia sotto il nome di Kalafro Sound Power), intitolato Solo L’Amore. Il disco è caratterizzato da sonorità puramente reggae roots e dancehall e preceduto dall’omonimo singolo e videoclip. Nell'estate dello stesso anno, Radio Popolare, storica emittente italiana, sceglie i Kalafro come migliore band reggae italiana emergente, dando al gruppo l’opportunità di suonare live al Rototom Sunsplash[1], uno dei festival reggae più importanti d’Europa, nell’edizione del 2007, precedendo sul palco le star del reggae Beenie Man e Israel Vibration.

Un periodo di silenzio[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il 2007, il collettivo reggino attraversa una fase di silenzio tanto che, su internet, si vocifera che il gruppo si sia sciolto. Tale fase viene interrotta soltanto alla fine del 2009 con il rilascio in free-download dell'album autoprodotto Briganti[2].

"Briganti" (2009)[modifica | modifica wikitesto]

Pur non essendo un disco ufficiale, si tratta di un lavoro importante per lo sviluppo artistico del gruppo: la musica cessa di ispirarsi soltanto al reggae e all'hip hop e viene influenzata dal folk. Per ciò che riguarda i testi, il gruppo sceglie la linea della denuncia: alcuni di essi abbracciano tesi meridionaliste che riguardano il Revisionismo del Risorgimento, altri si schierano contro il fenomeno criminale della ndrangheta, con un linguaggio duro e diretto. Nel brano Non sono eroi i Kalafro cantano in dialetto reggino: "I mafiusi su tutti infami, campanu nti spaddhi ri cristiani, i mafiusi su tutti infami, su a vergogna ri meridionali" (Trad: "I mafiosi sono tutti infami, vivono alle spalle delle persone, i mafiosi sono tutti infami, sono la vergogna dei meridionali"). In ogni caso, "Briganti", prelude sia come musica, che come tematiche, all'ultimo lavoro dei Kalafro: Resistenza Sonora.

"Resistenza Sonora" (2011)[modifica | modifica wikitesto]

il 13 gennaio 2011 esce Resistenza Sonora, l'ultimo lavoro dei Kalafro in ordine di tempo. Il disco è caratterizzato da una forte presenza delle sonorità folk, soprattutto in brani come La ballata collettiva, Uniti Vincimu, Vulesse (cover dell'omonimo pezzo di Eugenio Bennato), e U Sannu, mischiati come al solito con le sonorità della musica nera [3]. I testi del disco sono caratterizzati da un linguaggio diretto ed esplicito che affronta duramente temi come la lotta alla ndrangheta (nella title track Resistenza Sonora), le rivolte popolari (Ribelli), ma anche fatti di cronaca come la rivolta degli immigrati di Rosarno.

L'uscita del lavoro viene anticipata nell'ottobre 2010 da un'operazione di guerrilla marketing chiamata Operazione Luna[4]: i componenti del gruppo inscenano un flash mob proiettando l'immagine di copertina del disco sul Castello Aragonese di Reggio Calabria, per sei notti consecutive fino a comporre la frase "No alla ndrangheta. Kalafro".

Il 7 dicembre 2010 esce in esclusiva per il sito del magazine Xl[5] de La Repubblica il primo videoclip tratto dal disco: quello della title track Resistenza Sonora.

Il disco attrae l'attenzione della stampa nazionale[6][7] e internazionale[8] per via della particolarità dei temi trattati e del fatto che sia stato prodotto con i soldi confiscati alla ndrangheta. Infatti la produzione di Resistenza Sonora viene finanziata dal Museo della Ndrangheta, un ente pubblico che si occupa di contrasto alle mafie tramite la cultura.

Dal disco vengono estratti altri due videoclip: Ribelli e La ballata collettiva; quest'ultimo sarà al centro del dvd "Tempo rubato...alla ndrangheta", realizzato con la partecipazione di un gruppo di ragazzi delle scuole medie di un quartiere disagiato della città di Reggio Calabria[9].

Progetti Solisti[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i componenti dei Kalafro hanno rilasciato uno o più progetti solisti. Molti di essi sono dischi autoprodotti e in free-download come Schizophrenic di Mad Simon o Cosa penserò di te di Easy One. L'unico membro del gruppo che ha all'attivo dischi solisti ufficiali è Kento il quale, dopo aver fatto uscire quattro dischi con il gruppo rap Gli Inquilini, ha dato alla luce il suo Sacco o Vanzetti.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 2005 - Bergamotto Show Case
  • 2007Solo l'Amore (Cd Club Entertainment)
  • 2009 - Briganti (autoproduzione)
  • 2011 - Resistenza Sonora (Relief Records Eu)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti Esterni[modifica | modifica wikitesto]