Tomba Regolini-Galassi

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Grande fibula d'oro, 675-650 a.C
Collana rinvenuta nella tomba Regolini-Galassi, 675-650 a.C
Pettorale in oro dalla tomba Regolini-Galassi, ca. 650 a.C
Vaso d'argento, 650 a.C

La tomba Regolini-Galassi, situata nell'antica città di Caere, insediamento etrusco a circa 50km da Roma, è il luogo di sepoltura di una delle famiglie etrusche più ricche della città stando all'architettura e gli oggetti rinvenuti in essa, che comprende un corredo di paioli di bronzo e monili in oro di origine etrusca di foggia orientale.[1][2][3] Il luogo del ritrovamento prende il nome dai suoi scopritori: il generale Vincenzo Galassi e l'arciprete di Cerveteri Alessandro Regolini, che hanno scoperto la tomba nel 1836 nei territori dell'odierna città di Cerveteri. [4] Entrambi questi uomini avevano precedenti esperienze nell'apertura e nello scavo di tombe nella zona.

Il contenuto della tomba fu pubblicato dettagliatamente da Luigi Grifi nel 1841.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La tomba consta di due camere funerarie poste ai lati del corridoio lungo 37 m e largo 1.8 m.[6] La porzione inferiore della tomba è tagliata nel tufo mentre la porzione superiore con blocchi di pietra squadrati, che hanno creato uno sbalzo risultante dallo sviluppo dei blocchi di pietra uno sopra l'altro. [6][4] La struttura è interamente ricoperta da un tumulo di 46 m. conferendole una facciata monumentale [6][4] A seguito degli scavi archeologici della tomba, le reliquie vennero inizialmente poste al sicuro in una stanza della residenza del Generale Galassi, figura di spicco dell'armata papale, per poi essere vendute al Vaticano. [7] Ad oggi sono visibili nel Museo Gregoriano Etrusco. [8]

Gli scavi del sito hanno riportato alla luce il corpo di una donna aristocratica nella cella finale e di un uomo cremato nella cella di destra, assieme ad un ricco corredo che include gioielli in oro, argenterie, oggetti in bronzo e oro ed un carro. Sul letto di bronzo nella camera annessa è stato ritrovato il corpo di un'ulteriore persona dall'identità sconosciuta.[4] La maggior parte degli oggetti mostra motivi decorativi riconducibili all'età villanoviana del VII secolo a.C., tra cui una grande fibula adornata con cinque piccoli leoni raffigurati in movimento [3] ed una placca di 25 cm decorata con animali di origine orientale. [9] La tecnica di forgia della fibula è stata definita maestosa, così come quella delle ciotole fenice in metallo.

Le influenze orientali sono marcatamente presenti nella tomba, fondendo i costumi etruschi con quelli greci e delle popolazioni del Mediterraneo orientale.[3] L'impiego di una quantità variegata di materiali per la realizzazione dei suppellettili, come ferro, stagno, rame, argento e oro, è una dimostrazione dell'importanza mineraria dell'area, che ha visto gli insediamenti villanoviani svilupparsi passando dall'essere delle piccole comunità agricole a città che costituivano dei veri e propri centri nevralgici dell'economia.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Regolini-Galassi Tomb, su www.museivaticani.va. URL consultato il 24 aprile 2024.
  2. ^ Sybille Haynes, Etruscan Civilization: A Cultural History, Getty Publications, 2005, p. 79, ISBN 978-0-89236-600-2.
  3. ^ a b c Fred S. Kleiner, Gardner's Art Through the Ages: The Western Perspective, Cengage Learning, 2009, p. 176, ISBN 978-0-495-57360-9.
  4. ^ a b c d mv.vatican.va, http://mv.vatican.va/3_EN/pages/x-Schede/MGEs/MGEs_Sala02_01_070.html.
  5. ^ Luigi Grifi, Monumenti di Cere antica spiegati colle osservanze del culto di Mitra, Presso Alessandro Monaldi, 1841.
  6. ^ a b c Mary Boatwright, Daniel Gargola e Noel Lenski, The Romans: From Village to Empire, 2nd, Oxford University Press, 2012, pp. 11–112, ISBN 978-0-19-973057-5.
  7. ^ regolinigalassi.wordpress.com, http://regolinigalassi.wordpress.com/2011/07/12/a-strange-fibula/.
  8. ^ museivaticani.va, https://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/musei/museo-gregoriano-etrusco.html.
  9. ^ Larissa Bonfante, Etruscan Life and Afterlife: A Handbook of Etruscan Studies, Wayne State University Press, 1986, p. 103, ISBN 978-0-8143-1813-3.
  10. ^ Fred S. Kleiner, A History of Roman Art: Enhanced Edition, Cengage Learning, 2010, p. 29, ISBN 978-0-495-90987-3.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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