Tito Quinzio Capitolino Barbato (tribuno consolare 405 a.C.)

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Tito Quinzio Capitolino Barbato
Tribuno consolare della Repubblica romana
Nome originaleTitus Quinctius Capitolinus Barbatus
GensQuintia
PadreTito Quinzio Capitolino Barbato
Tribunato consolare405 a.C.

Tito Quinzio Capitolino Barbato [1] (in latino Titus Quinctius Capitolinus Barbatus; Roma, ... – ...; fl. V secolo a.C.) è stato un politico e militare romano del V secolo a.C..

Tribunato consolare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 405 a.C. fu eletto tribuno consolare con Aulo Manlio Vulsone Capitolino, Quinto Quinzio Cincinnato, Lucio Furio Medullino, Gaio Giulio Iullo e Manio Emilio Mamercino[2].

Roma portò guerra a Veio, assediando la città, che non riuscì a convincere le altre città etrusche a scendere in guerra contro Roma.

«All'inizio di questo assedio gli Etruschi tennero un'affollata assemblea presso il tempio di Voltumna, ma non riuscirono a decidere se tutte le genti etrusche dovessero entrare in guerra accanto ai Veienti.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 pag.605 n.3[collegamento interrotto]
  2. ^ Tito Livio, "Ab Urbe Condita", IV, 4, 61.
Predecessore Fasti consulares Successore
Publio Cornelio Rutilo Cosso, Numerio Fabio Ambusto,
, Gneo Cornelio Cosso e Lucio Valerio Potito II
(405 a.C.)
con Aulo Manlio Vulsone Capitolino,
Quinto Quinzio Cincinnato II, Lucio Furio Medullino II,
Gaio Giulio Iullo II e Manio Emilio Mamercino
Gaio Valerio Potito Voluso III, Gneo Cornelio Cosso II,
Manio Sergio Fidenate, Cesone Fabio Ambusto,
Publio Cornelio Maluginense e Spurio Nauzio Rutilo III