The Invitation (film)

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The Invitation
Will (Logan Marshall-Green) in una scena del film
Titolo originaleThe Invitation
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2015
Durata99 min
Rapporto2,35:1
Generethriller, drammatico
RegiaKaryn Kusama
SceneggiaturaPhil Hay, Matt Manfredi
ProduttorePhil Hay, Matt Manfredi, Martha Griffin, Nick Spicer
Casa di produzioneGamechanger Films, Lege Artis, XYZ Films
Distribuzione in italianoKoch Media
FotografiaBobby Shore
MontaggioPlummy Tucker
MusicheTheodore Shapiro
ScenografiaTom Obed
CostumiAlysia Raycraft
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

The Invitation è un film del 2015 diretto da Karyn Kusama.

Il film è stato presentato al festival South by Southwest il 13 marzo 2015[1] e ha avuto l'anno seguente una limitata diffusione nelle sale statunitensi e spagnole, finendo poi nei circuiti di diffusione video e televisivi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Los Angeles. Sono due anni che Will non vede l’ex moglie Eden, dalla quale si è separato dopo la morte di loro figlio Ty, così, quando la donna e il nuovo marito David organizzano una rimpatriata nella loro vecchia casa, Will, compagna dalla fidanzata Kira, accetta. Oltre a Will e Kira, Eden e David, hanno invitato anche i vecchi amici Claire, Ben, Tommy, Miguel, Gina e Choi, ma anche due nuovi amici, la stravagante Sadie e il taciturno Pruitt; all’appello però manca Choi, marito di Gina, che è un noto ritardatario.

Fin da subito Will capisce che per lui non sarà una serata facile infatti, già scosso per aver dovuto sopprimere un coyote che ha accidentalmente investito durante il tragitto, è sia turbato di ritrovarsi con la sua ex in una casa piena di ricordi del figlio, sia sospettoso nei confronti di Eden (secondo lui troppo serena) e David (es.: tiene la porta d’ingresso chiusa a chiave, si riferisce agli invitati come "scelti").

In effetti, ben presto i due confessano di aver aderito, insieme a Sadie e Pruitt, ad una setta con base in Messico che vuole normalizzare e far accettare senza paura o vergogna il passaggio dalla vita alla morte giacché lo ritengono un rimedio naturale alla sofferenza terrena e, così, mostrano agli amici un filmato in cui il capo della setta, il Dr. Joseph, disquisisce sul dolore mentre assiste all’agonia di una giovane donna che sta morendo. Ciò mette tutti un po’ a disagio e quando Pruitt confessa di aver ucciso accidentalmente sua moglie mentre era ubriaco ma che, dopo aver aderito alla setta, ha perdonato se stesso e ora non vede l’ora di rincontrare la donna nell’aldilà, Claire decide di andarsene così l’uomo, con la scusa di averle bloccato la macchina con la sua, la accompagna osservato come un falco da Will che, però, viene distratto e rimproverato da David.

Per evitare altre discussioni, Will, finita la cena, esce in giardino e, dopo aver rifiutato le avances di Sadie, riesce a sentire un messaggio vocale di Choi (inspiegabilmente in casa i cellulari non prendono) in cui dice chiaramente di essere arrivato da Eden prima di tutti gli altri; è così che Will accusa Eden e David di aver fatto del male a Choi e di tenere loro prigionieri con cibo e alcol ma, pochi minuti dopo, il suo castello accusatorio cade con l'arrivo dell'amico che, sebbene fosse effettivamente arrivato per primo alla casa, aveva dovuto fare marcia indietro perché richiamato al lavoro.

Will, temendo di essere ritenuto paranoico, si isola e, dopo essere entrato nella camera di Ty e aver visto David accendere una lanterna rossa in giardino, inizia a frugare tra le cose di Eden e David trovando delle pastiglie di fenobarbital e un video-messaggio del capo della setta in cui allude a un'azione comune da mettere in atto quella sera in modo da ottenere il “premio”. È così che quando Eden e David invitano tutti a guardarsi l’un l’altro e a brindare a un mondo migliore con un liquore servito con molta attenzione e grande solennità, Will reagisce brutalmente riuscendo a impedire a tutti, tranne Gina, di bere e causando un attacco isterico in Sadie che, scagliatasi contro di lui perché reo di “aver rovinato tutto”, finisce per battere la testa contro un mobile e svenire. È così che mentre gli ospiti, accortisi anche che Gina non respira e presenta chiari segni di avvelenamento, tentano di rianimarla e di chiamare il 911 non riuscendoci perché in casa non c’è campo, le porte sono chiuse e le finestre hanno le inferiate, David, Eden, Pruitt e Sadie - che si è ripresa - gettano la maschera e si scagliano contro gli ospiti col chiaro intento di sterminarli.

Dopo che David uccide Miguel, Pruitt uccide Choi e Ben ed Eden, dopo aver ferito Will, si spara allo stomaco, Kira, recuperato un attizzatoio dalle mani di Sadie che sta morendo in seguito alle ferite riportate durante una precedente colluttazione con Will, uccide Pruitt e Tommy accoltella a morte David.

Salvi, Will e Kira, dopo aver portato Eden, agonizzante, a morire in giardino e mentre aspettano Tommy che vuole recuperare il corpo del marito Miguel, si accorgono che la città sotto di loro è piena di lanterne rosse come quella accesa da David e il silenzio della notte è rotto da un crescente di allarmi, sirene di polizia e ambulanze e di elicotteri in volo e così capiscono che la setta ha agito su larga scala.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato annunciato per la prima volta nel 2012, occasione in cui sono stati rivelati titolo, cast, regista e sceneggiatori.[2] Nel 2014 è stato invece annunciato il completamento della produzione dell'opera e che sarebbe stata distribuita da Gamechanger Films.[3] Prima della pubblicazione del film, la regista l'ha definito come "una metafora di ciò che l'incubo dell'ansia è davvero, ossia l'irrazionale sensazione secondo cui le persone attorno a te stanno cercando di farti del male".[4] Il budget speso per l'opera è di 1 milione di dollari.[5]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato per la prima volta durante il festival South by Southwest il 13 maggio 2015.[6] Una volta che anche la Drafthouse Films ha acquisito i diritti per la distribuzione del film, l'opera è approdata nel circuito cinematografico ed è stata presentata anche al Film Festival di Londra.[7] The Invitation è successivamente approdato nel mercato home video (in edizione limitata) ed in quello on demand. In Italia è presente nel catalogo di Prime Video.[8]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Sulla piattaforma Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto l'apprezzamento dell'89% sulla base di 107 recensioni, con un punteggio di 7,60 punti su 10.[9] Su Mediacritic ha ottenuto invece un punteggio di 74 su 100, sulla base di 21 recensioni.[10]

Pubblico[modifica | modifica wikitesto]

Al botteghino il film ha incassato 354.835 dollari.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Sarah LaBrie, Director Karyn Kusama talks about her ensemble horror film The Invitation, su theverge.com, The Verge, 22 marzo 2016. URL consultato il 10 luglio 2016.
  2. ^ (EN) Nancy Tartaglione, Luke Wilson, Zachary Quinto, Topher Grace Accept Karyn Kusama & XYZ's 'Invitation', su Deadline, 11 maggio 2012. URL consultato il 23 agosto 2020.
  3. ^ (EN) Jen Yamato, Jen Yamato, Karyn Kusama’s ‘The Invitation’ The Next Gamechanger Pic, su Deadline, 14 luglio 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  4. ^ (EN) Sarah LaBrie, Director Karyn Kusama talks about her ensemble horror film The Invitation, su The Verge, 22 marzo 2015. URL consultato il 23 agosto 2020.
  5. ^ (EN) Adam B. Vary, How Hollywood Turned Its Back On One Of The Most Exciting Filmmakers, su BuzzFeed. URL consultato il 23 agosto 2020.
  6. ^ (EN) The Invitation | SXSW 2015 Event Schedule, su SXSW Schedule 2015. URL consultato il 23 agosto 2020.
  7. ^ (EN) Review of London Film Festival, su screenrelish.com. URL consultato il 23 agosto 2020.
  8. ^ The Invitation, su primevideo.com. URL consultato il 23 agosto 2020.
  9. ^ (EN) The Invitation (2016). URL consultato il 22 maggio 2021.
  10. ^ (EN) Mediacritic, The Invitation. URL consultato il 22 maggio 2021.
  11. ^ The Invitation, su Box Office Mojo. URL consultato il 23 agosto 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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