Stazione di Nurri

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Nurri
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNurri
Coordinate39°43′16.4″N 9°13′46.41″E / 39.721221°N 9.229558°E39.721221; 9.229558
Altitudine557 m s.l.m.
Lineeferrovia Mandas-Arbatax
Storia
Stato attualeattiva per usi turistici
Attivazione1893
Caratteristiche
Tipostazione ferroviaria passante in superficie
Binari4
InterscambiAutolinee interurbane

La stazione di Nurri è una stazione ferroviaria presente nel comune di Nurri, posta lungo la linea Mandas-Arbatax, utilizzata esclusivamente per i servizi turistici del Trenino Verde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Realizzata dalla Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna negli anni novanta dell'Ottocento, la stazione situata a nord del centro abitato di Nurri venne inaugurata il 1º aprile 1893[1], data di apertura all'esercizio del tronco che da Mandas aveva termine nell'impianto, uno dei primi della linea per Arbatax a venire completati. Nel corso dello stesso anno la linea fu estesa verso Villanova Tulo, ed i treni dalla stazione iniziarono a viaggiare anche verso nord dal 16 novembre 1893[2]. La ferrovia per Arbatax fu poi ultimata l'anno seguente.

Alla gestione SFSS nel 1921 subentrò quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui seguì nel 1989 la Ferrovie della Sardegna. Sotto questa amministrazione l'intera Mandas-Arbatax fu destinata a partire dal 16 giugno 1997[3][4] all'esclusivo impiego per il traffico turistico legato al progetto Trenino Verde, fatto che portò alla cessazione dell'utilizzo regolare dello scalo. Da allora la stazione, che dal 2010 è gestita dall'ARST, viene utilizzata quasi esclusivamente nel periodo estivo, restando per il resto dell'anno priva di traffico.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Nurri è uno scalo di tipo passante, ed è dotata complessivamente di quattro binari[5] aventi scartamento da 950 mm: il primo di essi è il binario di corsa, dotato di banchina, normalmente utilizzato per la ricezione dei treni turistici. Il secondo binario è di tipo passante ed è utilizzabile per eventuali incroci[5]; anch'esso è dotato di una banchina ed è quindi eventualmente utilizzabile dai convogli del Trenino Verde in sosta nella stazione. La dotazione binari comprende anche due tronchini[5]: il primo termina nell'area del dismesso scalo merci dell'impianto (ceduta a terzi), posta sul lato nord della stazione e dotata anche di un piano caricatore. Il secondo, sul lato sud, raggiunge invece la piattaforma girevole dell'impianto[5].

Adiacente al piano caricatore è presente il fabbricato viaggiatori della stazione, una costruzione formata da una parte centrale a pianta rettangolare, con sviluppo su due piani più tetto a falde in laterizi, con annesso un corpo aggiunto sul lato sud ad un solo piano più tetto a falde, per complessivi quattro accessi ai locali sul lato binari. Oltre all'edificio, impresenziato e di norma chiuso al pubblico, è presente una costruzione ospitante i servizi igienici dello scalo.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Dall'estate 1997 la stazione di Nurri è utilizzata esclusivamente per il traffico turistico ed è attiva principalmente in estate: con riferimento alla stagione 2016[6] lo scalo era servito da una coppia di corse giornaliera per Mandas e Seui sei giorni alla settimana. Ulteriori treni sono di norma calendarizzati nel periodo primaverile ed autunnale, mentre nel corso dell'intero anno la stazione è utilizzabile per eventuali treni espletati su richiesta di comitive di turisti.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Nel fabbricato viaggiatori dell'impianto è presente una sala d'attesa, inoltre in stazione sono presenti delle ritirate: in entrambi i casi questi servizi non sono di norma accessibili all'utenza.

  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Dinanzi alla stazione osservano fermata gli autobus dell'ARST, che permettono il collegamento con altri centri del circondario e con la stazione di Isili.

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corda, inserto grafico.
  2. ^ Altara, p. 146.
  3. ^ Cronistoria delle FdS - Ferrovie della Sardegna, su digilander.libero.it. URL consultato il 17 febbraio 2017.
  4. ^ Dalla 'littorina' ai trenini verdi, in L'Unione Sarda, 13 giugno 1997.
  5. ^ a b c d Altara, p. 202.
  6. ^ Il Trenino Verde della Sardegna - Da Mandas a Gairo (PDF), su treninoverde.com, ARST, 2016. URL consultato il 17 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]