Luigi Serravalle

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Luigi Serravalle
NascitaNoli, 20 marzo 1825
MorteNoli, 18 maggio 1874
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto16º Reggimento fanteria "Savona"
Anni di servizio1846-1849
GradoCaporale
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870 [1]
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Luigi Serravalle (Noli, 20 marzo 1825Noli, 18 maggio 1874) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della prima guerra d'indipendenza italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Noli, provincia di Savona, il 20 marzo 1825, all'interno di una modesta famiglia di agricoltori, figlio di Francesco e di Giovanna Tessitore.[2] Arruolato nell'Armata sarda venne assegnato in servizio provinciale al 16º Reggimento fanteria della brigata Savona, il 9 gennaio 1846. Nel marzo dell'anno dopo, al termine del periodo di addestramento, fu posto in congedo.[2] Richiamato in servizio attivo il 17 gennaio 1848, ritornò al suo reggimento mentre maturavano gli eventi che dovevano portare il Regno di Sardegna a dichiarare guerra contro l'Impero austriaco per l'indipendenza d'Italia]. Iniziate le ostilità per l'avvenuta dichiarazione di guerra, il 16º Reggimento fanteria, che faceva parte della 3ª Divisione comandata dal generale Mario Broglia di Casalborgone, il giorno 9 aprile si mise in marcia da Cavriana, luogo di radunata, in direzione di Monzambano con l'ordine di occupare il villaggio.[2] Quella stessa sera Monzambano fu occupato di sorpresa mentre le truppe austriache erano costrette a ripassare il Mincio e si rinforzarono sulla sponda sinistra del fiume, dopo aver fatto saltare in aria un'arcata del ponte.[2] Dalle posizioni appena occupate il nemico diresse il fuoco della sua artiglieria contro le batterie piemontesi e contro le truppe che avevano iniziato a ricostruire il ponte servendosi di legname raccolto nelle vicine abitazioni.[2] La ricostruzione venne affidata anche ad una compagnia del 16º Reggimento di cui egli faceva parte, e divenne particolarmente difficile e rischiosa per il tiro di una batteria nemica che batteva d'infilata il ponte. Egli, audacemente ed incurante del pericolo per i tiri dell'artiglieria che sbarravano il passaggio e della fucileria nemica di cui era bersaglio, si portò con l'aiuto di una fune su una palafitta, rimasta casualmente solo in parte bruciata e reggendosi a questa con grande sforzo, fu validamente di nella ricostruzione della prima arcata del ponte.[2] Con Regio Decreto del 16 aprile 1848 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente.[2] L'anno dopo, nella breve campagna militare, il 23 marzo combatté valorosamente alla Bicocca venendo promosso sottocaporale per essersi distinto nella difesa della Bandiera del reggimento.[2] Non più idoneo al servizio attivo venne trasferito nel Corpo Invalidi e Veterani e posto in congedo a domanda il 17 aprile 1850.[2] Si spense a Noli morì il 18 maggio 1874.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per essersi distinto nei fatti d’armi di Monzambano
— Regio Decreto 16 aprile 1848.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei e Guido Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870, Roma, Tipografia regionale, 1950, p. 24.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]