Castello di Pietrarossa: differenze tra le versioni

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*Maria Antonietta Russo, ''I Peralta e il Val di Mazara nel 14. e 15. secolo: sistema di potere, strategie familiari e controllo territoriale'', Sciascia, 2003, p. 282.
*Maria Antonietta Russo, ''I Peralta e il Val di Mazara nel 14. e 15. secolo: sistema di potere, strategie familiari e controllo territoriale'', Sciascia, 2003, p. 282.


==Collegamementi esterni==
==Collegamenti esterni==
*[http://www.cittadicaltanissetta.com/castello_di_pietrarossa.php Storia del Castello di Pietrarossa. Dai primi anni 1000 al 1576] su www.cittadicaltanissetta.com (fonte: AA. VV. ''Progetto Scuola Città'', a cura di Daniela Vullo - Regione Siciliana, Edizioni Lussografica)
*[http://www.cittadicaltanissetta.com/castello_di_pietrarossa.php Storia del Castello di Pietrarossa. Dai primi anni 1000 al 1576] su www.cittadicaltanissetta.com (fonte: AA. VV. ''Progetto Scuola Città'', a cura di Daniela Vullo - Regione Siciliana, Edizioni Lussografica)
*[http://www.touringclub.it/destinazioni/48689/Castello-di-Pietrarossa Castello di Pietrarossa] sul sito del [[Touring Club Italiano]]
*[http://www.touringclub.it/destinazioni/48689/Castello-di-Pietrarossa Castello di Pietrarossa] sul sito del [[Touring Club Italiano]]

Versione delle 02:12, 27 ott 2013

Coordinate: 37°29′08.03″N 14°04′15.36″E / 37.485564°N 14.070933°E37.485564; 14.070933
Alcuni ruderi del Castello di Pietrarossa

Il castello di Pietrarossa è una fortezza probabilmente di epoca medievale situato a Caltanissetta. Nonostante l'origine del nome sia controversa (potrebbe indicare il colore dei mattoni che un tempo rivestivano le sue torri e di cui oggi rimane solo qualche traccia), rappresenta uno dei più antichi edifici della città.

Descrizione

Sorge a ridosso della chiesa di Santa Maria degli Angeli, nei pressi dell'antico quartiere arabo della città, e domina, dall'alto del burrone sul quale si erge, tutta la vallata fino al fiume Salso.

Storia

Origine del castello

L'origine del castello è tuttora oggetto di dibattito: è difficile ricostruire la storia pre-normanna della fortezza per l'assenza di documentazioni e, ancora oggi e nonostante gli studi, le uniche notizie certe sul castello riguardano il periodo successivo all'insediamento di Ruggero I d'Altavilla.

La versione più accreditata vuole che il castello fu edificato dai bizantini tra il 750 e l'800, ma esistono altre cinque ipotesi[senza fonte]:

  1. origine saracena;
  2. origine pregreca (per via di alcune le lettere graffite trovate su alcuni baluardi ritenuti simboli dell'alfabeto sicano);
  3. origine romana (sarebbe nato da "avanzi di fabbriche Romane");
  4. origine gotica;
  5. origine greca (la rocca sarebbe stata edificata dai siracusani ed infruttuosamente attaccata dagli ateniesi).

Epoca angioina

Il castello fu teatro di vari avvenimenti sotto il dominio angioino, in particolare della resistenza da parte di Nicolò Maletta contro le armate angioine condotte da Guglielmo d'Estendard, finché, tradito dai suoi, fu costretto a cedere il castello al francese, finendo poi impiccato.

Epoca aragonese

Ma il periodo di maggior prestigio il castello lo visse sotto il dominio degli Aragonesi: durante questo periodo, infatti, fu scelto come sede dei tre Parlamenti generali di Sicilia, negli anni 1295, 1361 e 1378.

Il Quattrocento, il Cinquecento

Nel 1407, il castello passò in proprietà alla famiglia Moncada, nella persona di Matteo, ed iniziò il suo periodo di decadenza in quanto, adibito ormai alle sole funzioni militari, fu ritenuto inadatto come residenza nobiliare. Sul finire del XV secolo i sotterranei del castello vennero addirittura adibiti a carceri.

Nella notte del 27 febbraio 1567, a causa di una violenta scossa di terremoto, gran parte dell'inespugnabile fortezza crollò. Rimasero in piedi solo alcuni terrapieni, due torrioni ed una sottile torretta di guardia che crollo nei primi anni del XX secolo.

Nel 1591 vennero iniziati dei lavori di manutenzione, ma questi finirono per trasformare il castello in una cava di pietra da costruzione. In seguito a questo progressivo smantellamento, nel 1600 fu trovato il cadavere di Adelasia, nipote di Ruggero d'Altavilla, cinta da una corona di rame che ne indicava il nome e la progenie.

Bibliografia

  • Maria Antonietta Russo, I Peralta e il Val di Mazara nel 14. e 15. secolo: sistema di potere, strategie familiari e controllo territoriale, Sciascia, 2003, p. 282.

Collegamenti esterni