Arriviamo noi!: differenze tra le versioni

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==Produzione==
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Girato negli stabilimenti [[Scalera Film|Scalera]], il film, prima della distribuzione ha più volte cambiato titolo: da ''Vita di luna-park'' a ''L'amico pubblico n° 1''<ref>{{cita|F. Savio|pag. 29.}}</ref>. Girato nel 1940 uscì nelle sale due anni dopo (il 27 febbario 1942<ref>Data PPP (Prima Proiezione Pubblica) nelle tabelle riportate da Stefania Carpiceci (a cura di), ''Le case di produzione e gli incassi dei film degli anni 1940-1944'', in Ernesto G. Laura (a cura di), ''Storia del Cinema Italiano, vol.6 - 1940/1944'', Marsilio, Edizioni di Bianco & Nero, Venezia 2010, pag. 669</ref>), quindi dopo la morte del regista che avvenne il 20 aprile [[1941]].
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==Critica==
==Critica==

Versione delle 00:59, 25 mar 2012

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Paese di produzioneItalia
Durata75 min.
Generecommedia
RegiaAmleto Palermi
SoggettoAmleto Palermi
SceneggiaturaSanti Savarino, Tomaso Smith e, non accreditato, Amleto Palermi
FotografiaUbaldo Arata
MontaggioEraldo Da Roma
MusicheUmberto Mancini
ScenografiaGustavo Abel
Interpreti e personaggi

Arriviamo noi! è un film del 1942 diretto da Amleto Palermi.

Trama

I tre gestori del "Castello delle streghe", un'attrazione da luna park, prendono sotto la loro protezione la piccola Nellina, una povera orfanella maltrattata dalla matrigna, dandogli ospitalità. La matrigna non reagisce, anzi è ben contenta di essersi tolta un peso, fino a quando non arriva la notizia che Nellina dovrà ereditare una grossa fortuna. Non riuscendo a riprendersela, ricorre anche all'inganno pur di riuscire a mettere le mani sull'eredità. I tre amici, naturalmente, partono alla riscossa e alla fine la giustizia trionferà.

Produzione

Girato negli stabilimenti Scalera, il film, prima della distribuzione ha più volte cambiato titolo: da Vita di luna-park a L'amico pubblico n° 1[2]. Girato nel 1940 uscì nelle sale due anni dopo (il 27 febbraio 1942[3]), quindi dopo la morte del regista che avvenne il 20 aprile 1941.

Critica

«Romanzetto tra il sentimentale e il buffonesco è il soggetto immaginato da Amleto Palermi, al quale si deve anche la regia del film, che oltre alle risorse della sua romanticheria si giova di trovatine e di elementi a sorpresa. Si giova soprattutto della schietta, scanzonata comicità di Riento, delle risorse naturali di Erminio Spalla e della buona recitazione di Carlo Romano, originale terzetto dei protettori. Laura Nucci e Liliana Boeuf sono perfettamente a posto e si fanno notare l'Almirante e Maldacea»[4].

Note

  1. ^ R. Chiti, E. Lancia, pag. 37.
  2. ^ F. Savio, pag. 29.
  3. ^ Data PPP (Prima Proiezione Pubblica) nelle tabelle riportate da Stefania Carpiceci (a cura di), Le case di produzione e gli incassi dei film degli anni 1940-1944, in Ernesto G. Laura (a cura di), Storia del Cinema Italiano, vol.6 - 1940/1944, Marsilio, Edizioni di Bianco & Nero, Venezia 2010, pag. 669
  4. ^ Anonimo, "Corriere della Sera", 13 agosto 1942, ripreso in R. Chiti, E. Lancia, pag. 37.

Bibliografia

  • Roberto Chiti, Enrico Lancia (a cura di), Dizionario del Cinema Italiano - i film vol.I, Gremese, Roma 2005.
  • Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno, Milano 1975.

Collegamenti esterni

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