Inibitori della ricaptazione della dopamina: differenze tra le versioni

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* [[Nomifensina]]: è un DRI non selettivo in quanto inibisce, in misura minore, anche la ricaptazione della [[noradrenalina]]. Era utilizzato come antidepressivo prima di essere ritirato da commercio.
* [[Nomifensina]]: è un DRI non selettivo in quanto inibisce, in misura minore, anche la ricaptazione della [[noradrenalina]]. Era utilizzato come antidepressivo prima di essere ritirato da commercio.
* [[Metilfenidato]]: è un DRI non selettivo in quanto inibisce, in misura minore, anche la ricaptazione della noradrenalina. Viene utilizzato per il trattamento del deficit di attenzione ed iperattività.
* [[Metilfenidato]]: è un DRI non selettivo in quanto inibisce, in misura minore, anche la ricaptazione della noradrenalina. Viene utilizzato per il trattamento del deficit di attenzione ed iperattività.
* [[Lisdexamfetamina]]: è un DRI non selettivo in quanto inibisce anche la ricaptazione di noradrenalina. Viene utilizzato per il trattamento del deficit di attenzione ed iperattivita e nel disturbo da alimentazione incontrollata.
* [[Etilfenidato]]: simile al metilfenidato.
* [[Etilfenidato]]: simile al metilfenidato.



Versione delle 19:38, 11 mar 2024

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Gli inibitori della ricaptazione della dopamina, in sigla DRI dall'inglese: dopamine reuptake inhibitor, sono delle sostanze che agiscono normalmente bloccando o riducendo l'attività del trasportatore della dopamina (DAT), la proteina che raccoglie la dopamina extracellulare non assorbita dal neurone postsinaptico e la trasporta nel neurone presinaptico.[1][2][3]

Ciò provocherebbe un aumento della concentrazione della dopamina nello spazio sinaptico con un aumento conseguente della trasmissione dopaminergica. Tali composti sono sperimentati o utilizzati nel trattamento di vari disturbi, come il deficit di attenzione o la depressione, disturbi neurologici come la narcolessia o il parkinson, ma anche nel trattamento dell'obesità per via dei loro effetti di soppressione della fame.[4] Si sono inoltre dimostrati in grado di stimolare le funzioni cognitive e la vigilanza per cui sono stati sperimentati anche nel trattamento dei deficit cognitivi, come ad esempio quelli del morbo di Alzheimer. L'aumento della trasmissione dopaminergica dovuto all'inibizione della ricaptazione della dopamina ha effetti sul rinforzo e sulla gratificazione.[5] È stata dimostrata inoltre una maggiore suscettibilità verso la dipendenza.[6][7] La cocaina è un potente inibitore della ricaptazione della dopamina. L'utilizzo di farmaci inibitori della ricaptazione della dopamina è spesso contrastato dal potenziale, specie di alcuni composti, di indurre dipendenza, tolleranza e abuso: alcuni di questi sono perciò classificati come sostanze con effetti stupefacenti o psicotropi.[8]

Esempi di inibitori della ricaptazione della dopamina

Gli inibitori della captazione dei neurotrasmettitori monoamminici possono essere classificati in funzione del meccanismo d'azione, dell'efficacia e della selettività, cioè della capacità di inibire la ricaptazione di un solo neurotrasmettitore senza interferire con gli altri.

Potenti e selettivi

  • Amineptina: è stato commercializzato come farmaco antidepressivo per alcuni decenni ma a causa di alcune reazioni avverse e del potenziale d'abuso è stato inserito nella tabella delle sostanze controllate.
  • Acido Amfonelico: è un composto ad attività antibatterica ma che mostra una notevole capacità di inibizione del trasportatore della dopamina, con una potenza e una durata di azione superiore a quella della destroamfetamina.
  • Armodafinil: enantiomero del Modafinil, approvato dalla FDA per il trattamento della narcolessia.
  • Altropano: è un DRI potente, selettivo e a lunga durata. È principalmente utilizzata in ambito scientifico ma è in sperimentazione per il trattamento del deficit di attenzione e del Parkinson.
  • Benociclidina: è anch'esso un DRI potente e selettivo. È principalmente utilizzata in ambito scientifico ma è stato ritrovato a volte come adulterante in alcuni stupefacenti venduti come ecstasy.
  • DBL-58: è un DRI selettivo a lunghissima durata di azione (oltre un mese) sperimentato nella disintossicazione da metanfetamine.
  • 3C-PEP: è un DRI molto selettivo e potente utilizzato nella ricerca scientifica.

Potenti ma non selettivi

  • Cocaina: è un DRI potente ma non selettivo, agendo su dopamina, serotonina e noradrenalina.
  • Nomifensina: è un DRI non selettivo in quanto inibisce, in misura minore, anche la ricaptazione della noradrenalina. Era utilizzato come antidepressivo prima di essere ritirato da commercio.
  • Metilfenidato: è un DRI non selettivo in quanto inibisce, in misura minore, anche la ricaptazione della noradrenalina. Viene utilizzato per il trattamento del deficit di attenzione ed iperattività.
  • Lisdexamfetamina: è un DRI non selettivo in quanto inibisce anche la ricaptazione di noradrenalina. Viene utilizzato per il trattamento del deficit di attenzione ed iperattivita e nel disturbo da alimentazione incontrollata.
  • Etilfenidato: simile al metilfenidato.

A bassa potenza

  • Bupropione: farmaco antidepressivo classificato come inibitore della ricaptazione della dopamina e della noradrenalina ma la sua azione sulla dopamina è molto debole.
  • Venlafaxina: è classificato come un inibitore della ricaptazione della serotonina e noradrenalina con una debolissima azione sulla dopamina che si evidenzia solamente a dosaggi elevati.
  • Sertralina: è descritto come un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina ma ha una debole attività sulla dopamina che potrebbe essere causa di alcuni effetti collaterali.
  • Modafinil: è un agente utilizzato contro la narcolessia che agirebbe in modo selettivo come inibitore atipico del trasportatore della dopamina, può provocare gravi rush cutanei e sintomi psichiatrici.[9]
  • Adrafinil: simile al composto correlato modafinil.

Note

  1. ^ Schmitt KC, Rothman RB, Reith MEA., Nonclassical Pharmacology of the Dopamine Transporter: Atypical Inhibitors, Allosteric Modulators, and Partial Substrates., in The Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics., vol. 346, n. 1, 2013, pp. 2-10. doi:10.1124/jpet.111.191056..
  2. ^ Cheng MH, Block E, Hu F, Cobanoglu MC, Sorkin A, Bahar I., Insights into the Modulation of Dopamine Transporter Function by Amphetamine, Orphenadrine, and Cocaine Binding., in Frontiers in Neurology., vol. 6, n. 134., 2015.
  3. ^ Cheng MH, Bahar I., Molecular Mechanism of Dopamine Transport by Human Dopamine Transporter., in Structure, vol. 23, n. 11, 2015, pp. 2171-2181..
  4. ^ Roitman M.F., Stuber G.D., Phillips P.E.M., Wightman R.M. and Carelli R.M., Dopamine operates as a subsecond modulator of food seeking., in J Neurosci., vol. 241, 2004, pp. 265-1271.
  5. ^ Berridge K.C., Robinson T.E., What is the role of dopamine in reward: hedonic impact, reward learning, or incentive salience., in Brain Research Reviews, vol. 28, 1998, pp. 309–369.
  6. ^ Di Chiara G., Imperato A., Drugs abused by humans preferentially increase synaptic dopamine concentrations in the mesolimbic system of freely moving rats., in Proc Natl Acad Sci USA, vol. 85, 1988, p. 5274.
  7. ^ Di Chiara G., Bassareo V., Fenu S., De Luca MA, Spina L., Cadoni C., Acquas E., Carboni E., Valentini V., Dopamine and drug addiction: the nucleus accumbens shell connection., in Neuropharmacol., vol. 47, 2004, pp. 227-241.
  8. ^ Legge 22 dicembre 1975, n. 685 Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope
  9. ^ Agenzia italiana del farmaco: Nota Informativa Importante su Provigil (modafinil) (20/10/2008)

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