Sinfonia n. 2 (Skrjabin)

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Sinfonia n. 2
CompositoreAleksandr Nikolaevič Skrjabin
TonalitàDo minore
Tipo di composizioneSinfonia
Numero d'operaOp. 29
Epoca di composizione1901
Prima esecuzioneSan Pietroburgo il 12 gennaio 1902
diretta da Anatolij Konstantinovič Ljadov
Pubblicazione1903 - Lipsia: M.P. Beljaev
Durata media50 minuti
Organico
  • 3 flauti (il 3° anche ottavino), 2 oboi, 3 clarinetti (La,Si♭), 2 fagotti, 4 corni (Fa), 3 trombe (Si♭), 3 tromboni, tuba
  • timpani, tam-tam
  • arpa, violini I e II, viole, violoncelli
    contrabbassi
Movimenti
  1. Andante
  2. Allegro
  3. Andante
  4. Tempestoso
  5. Maestoso

La Sinfonia n. 2 di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, Op. 29, in do minore, fu scritta nel 1901 e fu eseguita per la prima volta a San Pietroburgo sotto la direzione di Anatolij Konstantinovič Ljadov il 12 gennaio 1902. Strutturalmente è la più convenzionale delle sinfonie di Skrjabin.[1]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La sinfonia è composta da cinque movimenti, sebbene i primi due e gli ultimi due siano collegati tra loro senza interruzione:

  1. Andante (do minore)
  2. Allegro (mi bemolle maggiore)
  3. Andante (si maggiore)
  4. Tempestoso (fa minore)
  5. Maestoso (do maggiore)

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro presenta tuttavia un'ampia trasformazione tematica che stabilisce un legame ciclico tra i suoi movimenti. Il cupo tema iniziale del primo movimento è sviluppato in un inno trionfante che funge da soggetto principale del finale.[2]

Quando Vassily Safonoff, direttore della New York Philharmonic dal 1903 al 1919, diresse per la prima volta la Seconda Sinfonia di Skrjabin, agitò la partitura verso l'orchestra e disse: "Ecco la nuova Bibbia, signori..."[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bernard Jacobson: Scriabin, Symphonies 1, 2 and 3, etc., 1991, UPC 724356772021.
  2. ^ Wendelin Bitzan: Taneev, Skryabin, and the Orchestra: Concepts of Thematic Unity in Russian Symphonies at the Turn of the 20th Century, in: Journal of the Russian Society for Music Theory, No. 13 (2016), p. 5f.
  3. ^ Aspen no. 2, item 2: Scriabin Again and Again

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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