Sergio Finazzi

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Sergio Finazzi
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Ciclismo
Specialità Strada
Termine carriera 1990
Carriera
Squadre di club
1987Remac-Fanini
1988Fanini-Seven Up
1989Verynet
1990Chateau d'Ax
Statistiche aggiornate al 13 settembre 2020

Sergio Finazzi (Seriate, 16 marzo 1964) è un ex ciclista su strada italiano, professionista dal 1987 al 1990.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1964 a Seriate, in provincia di Bergamo, da dilettante vince una tappa al Giro della Valle d'Aosta nel 1984 con la G.S. Mecair-Ciocc e la Coppa d'Inverno nel 1985 con la G.S. Bresciaplast.

Nel 1987, a 23 anni, passato professionista con la Remac-Fanini, con la quale partecipato al Giro d'Italia, arrivando 67º, e a tre classiche monumento: la Milano-Sanremo (115º), il Giro delle Fiandre (83º) e il Giro di Lombardia (13º). Prima di queste corse Finazzi aveva trovato la vittoria, unica da professionista, all'inizio della stagione, imponendosi nella quinta tappa della Tirreno-Adriatico, da Grottammare a Monteprandone nelle Marche.

Con la Fanini-Seven Up nel 1988 si piazza 18º alla Milano-Sanremo, ritirandosi invece al Giro d'Italia. Dopo una stagione alla neonata Verynet e una alla Chateau d'Ax, nel 1990 si ritira dall'attività, all'età di 26 anni.

Dopo il ritiro ha iniziato a lavorare nel campo della costruzione di telai[1], con la Nevi di Chiuduno[2].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

3ª tappa Giro della Valle d'Aosta (Nus > Châtillon)
Coppa d'Inverno
  • 1987 (Remac-Fanini, una vittoria)
5ª tappa Tirreno-Adriatico (Grottammare > Monteprandone)

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

1987: 67º
1988: ritirato

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suola in titanio per le scarpe per bicicletta da corsa di Nevi, su cyclinside.it, 31 luglio 2019. URL consultato il 13 settembre 2020.
  2. ^ Nevi, il titanio è questione di fantasia, su cyclinside.it, 24 maggio 2012. URL consultato il 13 settembre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]