Sansone uccide i filistei con la mascella d'asino

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Sansone uccide i filistei con la mascella d'asino
AutoreLorenzo Lotto
Data1529
Materialelegno
Dimensioni41,6×39,8 cm
UbicazioneBasilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo

La tarsia Sansone uccide i filistei con la mascella d'asino fa parte delle tarsie del coro della basilica di Santa Maria Maggiore. È collocata sul presbiterio nella parte dedicata al coro dei religiosi, ottava spalliera.[1] Uno studio delle tarsie e dei disegni preparatori fu realizzato dalla studiosa Francesca Cortesi Bosco e pubblicato nel 1987.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione della Misericordia Maggiore, che amministrava la basilica mariana, e che aveva deciso di completare il presbiterio con un nuovo altare e con il nuovo coro, il 12 marzo 1524 affidò a Lorenzo Lotto la realizzazione dei disegni per le tarsie[3] La tarsia fu realizzata dal Capoferri, profilata da Lucano da Imola e verniciata nel 1533 dallo stesso Capoferri.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Tarsia[modifica | modifica wikitesto]

L'invenzione o storia descrive l'evento raccontato nel Libro dei Giudici (Giudici, 15,13-17)

«Con una mascella d'asino/io li ho ben maciullati,/con la mascella d'asino/ho colpito mille uomini. Detto questo gettò via la mascella e il luogo dov'essa cadde fu chiamato Ramat-Lechi (Collina della mascella)»

La tarsia segue un percorso raffigurativo e contemplativo voluto dall'artista veneziano. L'osservatore doveva entrare nello spirito di Sansone e seguire il suo percorso nella città di Gaza con spirito contemplativo e riflessivo.[4] L'opera riprende nello sviluppo iconografico il dipinto olio su tavola di Hans Memling Passione di Cristo del 1480. La raffigurazione è quindi molto complessa. La mascella d'asino ha il significato della predicazione dell'uomo di chiesa. Secondo san Gregorio Magno è il simbolo della predicazione che distrugge i peccati carnali che sono rappresentati dai filistei. Lotto avvicina Sansone a Cristo, pur creando le storie senza seguire la cronologia degli eventi del personaggio biblico.

Lotto presenta nella tarsia sei momenti differenti. La prima nella parte più alta, presenta il protagonista che, in abiti militari, arriva alle porte della città protette dalle guardie dei filistei. Il secondo rappresenta il protagonista legato con corde nuove e consegnato in prossimità dal palazzo posto sul lato sinistro ai soldati. Segue la reazione del nazareno che colpisce i soldati con una mascella d'asino. La quarta sezione raffigura Sansone a letto con una meretrice. Questi sono rappresentati fuori proporzione, più grandi in proporzione al palazzo che li ospita. Segue la scena di Sansone che esce dalla casa di nascosto e si avvia verso la parte più indifesa della città. Ultimo episodio rappresentato è il protagonista che sale sul monte Ebron con le porte scardinate dallo stipite poste sulle sue spalle.[5] La raffigurazione di un dipinto simultaneo era stato ideato già da Dieric Bouts nei programmi iconografici ideati per i portali gotici che seguono una succession narrativa. Probabilmente l'artista ben conosceva le dieci formelle della Porta del Paradiso del battistero fiorentino di Lorenzo Ghiberti della prima metà del Quattrocento.[6]

La porta prende il significato delle porte degli inferi, dove arriva Sansone da solo, così come Cristo che scese negli inferi liberandoci dalla morte con la resurrezione, così come Sansone ne distrugge i battenti per sempre.

Sansone uccide i filistei- coperto

Coperto[modifica | modifica wikitesto]

Il coperto o “picture a claro et obsuro” o impresa venne consegnato nel 1531 e realizzato dal Capoferri nel medesimo anno. La profilatura fu eseguita da Lucano da Imola.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sansone catturato dai filistei, su catalogo.beniculturali.it, Catalogo Beni culturali. URL consultato il 27 dicembre 2023.
  2. ^ CortesiBosco.
  3. ^ Francesca Cortesi Bosco, Registri biografici - Patti, mercati, bollettini, polizze, mandati e ricevute, II, 1987.
  4. ^ Zanchi, p. 86.
  5. ^ Zanchi, p. 89.
  6. ^ AA.VV., Guida d'Italia, Firenze e provincia "Guida Rossa", Milano, Touring Club Italiano, 2007.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesca Cortesi Bosco, Il coro intarsiato di Lotto e Capoferri per Santa Maria Maggiore in Bergamo, Milano, Amilcare Pizzi per il Credito Bergamasco, 1987.
  • Mauro Zanchi, Lorenzo Lotto e l'immaginario alchemico, Clusone, Ferrari Editrice, 1997, ISBN 88-86475-78-0.
  • Mauro Zanchi, In principio sarà il Sole. Il coro simbolico di Lorenzo Lotto, -Milano, Giunti, 2016, ISBN 978-88-09-83057-8.
  • Andreina Franco Loiri Locatelli, la Basilica di Santa Maria Maggiore, n. 12-13, La Rivista di Bergamo, Giugno 1998.
  • Carlo Pirovano, Lotto, Milano, Electa, 2002, ISBN 88-435-7550-3.
  • Roberta D'Adda, Lotto, Milano, Skira, 2004.
  • Mauro Zanchi, La Bibbia secondo Lorenzo Lotto. Il coro ligneo della Basilica di Bergamo intarsiato da Capoferri, Bergamo, 2003-2006, ISBN 978 88 9061 49 5 8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]