Racconto dei boschi di Vienna

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Racconto dei boschi di Vienna
Un fotogramma del film
Titolo originaleTale of the Vienna Woods
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1934
Durata8 min
Rapporto1,37:1
Genereanimazione, fantastico, musicale
RegiaRudolf Ising
SceneggiaturaMel Shaw
ProduttoreHugh Harman, Rudolf Ising
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer
Distribuzione in italianoMetro-Goldwyn-Mayer
MusicheScott Bradley
Character designMel Shaw
AnimatoriMel Shaw

Racconto dei boschi di Vienna (Tale of the Vienna Woods) è un film del 1934 diretto da Rudolf Ising. Terzo cortometraggio d'animazione della serie Happy Harmonies, è ispirato al valzer Storielle del bosco viennese di Johann Strauss, adattato per la colonna sonora dal compositore Scott Bradley. Mel Shaw, che si occupò del soggetto e del character design, voleva inizialmente disegnare i personaggi in modo realistico ma fu ostacolato dai produttori in quanto l'animazione sarebbe stata difficoltosa.[1] Il film fu distribuito negli Stati Uniti il 27 ottobre 1934. È stato distribuito anche col titolo Racconti dei boschi di Vienna.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nei boschi vicino a Vienna, un cerbiatto aspetta vicino a un castello in rovina che la statua di un fauno venga toccata dai raggi dell'alba e prenda così vita. Il cerbiatto e il fauno passano quindi la giornata insieme giocando, facendosi vari scherzi e prendendosi gioco dei cani dei cacciatori. Quando si avvicina il tramonto, il fauno torna sul suo piedistallo e i due si salutano, ma il cerbiatto viene trovato dai cani e inseguito finché non rimane appeso a una rupe. Sentendo le urla dell'amico, il fauno corre in suo soccorso e lo aiuta ad arrampicarsi, quindi torna sul piedistallo appena in tempo per ritrasformarsi in pietra.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

In America del Nord il corto è stato distribuito in laserdisc il 9 luglio 1994 dalla MGM/UA Home Video, nel cofanetto Happy Harmonies,[3] e in DVD dalla Warner Home Video il 10 ottobre 2006 come extra nella prima edizione de L'isola del tesoro.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Michael Barrier, Hollywood Cartoons: American Animation in Its Golden Age, Oxford, Oxford University Press, 1999, p. 190, ISBN 0-19-516729-5.
  2. ^ Fantasia animata, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo.
  3. ^ (EN) Happy Harmonies: MGM Cartoon Classics #1 [ML104688], su LaserDisc Database. URL consultato il 6 maggio 2018.
  4. ^ (EN) Susan King, A `Treasure Island' that's well worth digging up, in Los Angeles Times, 15 ottobre 2006. URL consultato il 6 maggio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]