Purple fringing

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Con la locuzione inglese purple fringing, o purple fringe (margine, frangia violetta), in fotografia, e in particolare nella fotografia digitale, si intende un effetto dell'interazione tra sensore digitale e ottica; si manifesta come un alone sfocato di colore variabile.

Le immagini che contengono aree ad elevato contrasto sono particolarmente suscettibili a questo effetto, poiché l'aberrazione cromatica è peggiore per le lunghezze d'onda più corte a cui una fotocamera è sensibile (luce violetta o ultravioletta).

Il termine purple fringe usato per descrivere un aspetto dell'aberrazione cromatica risale almeno al 1833, prima dell'invenzione della fotografia:[1] la definizione usata da Brewster per una banda violetta su un bordo e una verde sull'altro, è di aberrazione cromatica laterale.

Una sfocatura generale delle lunghezze d'onda più corte, risultante in una banda violetta su tutti i lati di un oggetto molto luminoso, è l'effetto di aberrazione cromatica assiale o longitudinale. Molto spesso entrambi gli effetti sono presenti nella stessa immagine.

L'aberrazione cromatica assiale è più facilmente riducibile mediante la chiusura del diaframma rispetto a quella laterale, per cui l'entità del purple fringing può dipendere fortemente dal diaframma.

Altre spiegazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il purple fringing è solitamente attribuito all'aberrazione cromatica, sebbene non sempre si può spiegare in questo modo.

Altre cause attribuite al purple fringing includono effetti dovuti al sensore: aberrazione cromatica in ogni cella (o microlente) dei CCD; rumore digitale nelle aree scure; elaborazione dell'immagine e interpolazione, artefatti (quasi tutti i CCD richiedono una quantità considerevole di elaborazione); luce ultravioletta diretta; luce infrarossa diretta; bruciatura dell'immagine da sovraesposizione; perdita di cariche tra celle dei CCD.

Riduzione dell'effetto[modifica | modifica wikitesto]

I metodi comunemente usati per evitare o ridurre il purple fringing includono:

  • evitare di scattare con il diaframma a tutta apertura in presenza di scene ad elevato contrasto;
  • evitare la sovraesposizione delle alte luci (ad esempio, riflessioni speculari puntiformi e un cielo slavato o molto luminoso di sfondo a soggetti scuri)
  • scattare con un filtro Haze-2A o un filtro UV di elevata gradazione[2]

La post-produzione per rimuovere il purple fringing (o più in generale l'aberrazione cromatica) solitamente richiede la scalatura dei canali di cui sono visibili le bande intorno agli oggetti, oppure la sottrazione una parte di una versione scalata del canale blu.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sir David Brewster, A Treatise on Optics, First American Edition, Philadelphia: Carey, Lee, and Blanchard, 1833, pagina 76.
  2. ^ Gary Nugent, Photoshop Technique: Remove Purple Fringing, su great-landscape-photography.com.

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