Psiconeuroendocrinoimmunologia

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La psiconeuroendocrinoimmunologia (abbreviata in PNEI), a volte definita solo psiconeuroimmunologia (PNI), è una disciplina che studia le interazioni tra i sistemi nervoso centrale, endocrino e immunitario, nonché il loro effetto sul comportamento umano e animale.

I fondamenti[modifica | modifica wikitesto]

Oggi è noto che non esiste una suddivisione netta, se non in senso classificativo e didattico, fra i mediatori dei sistemi nervoso, endocrino ed immunitario, e che sotto il profilo funzionale le citochine, i neurotrasmettitori e gli ormoni rappresentano una categoria di mediatori comuni ad un'unica rete.

Ad esempio, ogni cellula del sistema nervoso centrale, inclusi quindi i neuroni, la glia ed in particolare la microglia, è in grado di ricevere e produrre segnali dal significato biologico che si esprimono funzionalmente nell'area prettamente immunitaria, così come è noto che avvenga il contrario, cioè che mediatori della risposta immune, caratteristicamente le citochine, influenzino circuiti prettamente encefalici, in genere con la finalità di incentivare la capacità di modulazione della stessa risposta immunitaria da parte del SNC.[1][2]

Ancora, le molecole che siamo abituati a chiamare ormoni e quindi a considerare pertinenti ad un'area biologica di funzionamento endocrino, sono in grado di influenzare la risposta immunitaria e di agire in sinergia con SNC e SI.

Il sistema PNEI[modifica | modifica wikitesto]

Il "sistema PNEI" costituisce una rete integrata di autoregolazione che mira al mantenimento della omeostasi dell'organismo in risposta a stimoli di varia natura, da infettivi a psicosociali.[3]

La scienza che studia il sistema PNEI si occupa in primo luogo di fornire le basi biologiche della comunicazione bidirezionale fra i tre sistemi endocrino, immunitario e neuropsicologico.

Le basi teoriche e sperimentali della PNEI rappresentano il cardine dell'interazione dell'assetto neuropsicologico e psicoemotivo con la sfera chimico-fisica e organica della vita biologica, in condizioni fisiologiche e patologiche.[non chiaro]

Si può affermare che un'efficace prevenzione delle malattie, in particolare di alcune[quali?], abbia luogo in prima battuta con un sistema di difesa PNEI performante e reattivo.

Si può anche affermare che lo stato psicoemotivo ed affettivo dell'individuo influenza o modifica il decorso di un evento patologico: esiste un'infinita variabilità inter-individuale ed anche intra-individuale alla base della possibilità di sviluppare o meno un dato fatto patologico, basata sul principio dell'interazione fra fattori genetici ed ambientali, verosimilmente sganciati dallo stesso assetto PNEI dell'individuo.[4]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Il termine è generalmente considerato come la parola di senso compiuto più lunga della lingua italiana.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Claudio Procaccini, Valentina Pucino e Veronica De Rosa, Neuro-Endocrine Networks Controlling Immune System in Health and Disease, in Frontiers in Immunology, vol. 5, 2014, DOI:10.3389/fimmu.2014.00143. URL consultato il 27 dicembre 2020.
  2. ^ (EN) J E Blalock, A molecular basis for bidirectional communication between the immune and neuroendocrine systems., in Physiological Reviews, vol. 69, n. 1, 1989-01, pp. 1–32, DOI:10.1152/physrev.1989.69.1.1. URL consultato il 27 dicembre 2020.
  3. ^ (EN) J. Edwin Blalock, Shared Ligands and Receptors As a Molecular Mechanism for Communication between the Immune and Neuroendocrine Systems [collegamento interrotto], in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 741, 1 Neuroimmunomo, 1994-11, pp. 292–298, DOI:10.1111/j.1749-6632.1994.tb23112.x. URL consultato il 27 dicembre 2020.
  4. ^ Spandrio, Luigi., 16, in Biochimica clinica speciale., vol. 2, 2ª ed., Piccin Nuova Libraria, 2006, p. 3, ISBN 88-299-1720-6, OCLC 886651485.
  5. ^ Le cinque parole più lunghe della lingua italiana – La Gazzetta della Sera, su lagazzelladellasera.it. URL consultato il 30 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2022).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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