Piscobamba

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Piscobamba
città
San Pedro y San Pablo de Piscobamba
Piscobamba – Veduta
Piscobamba – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera del Perù Perù
Regione Ancash
ProvinciaMariscal Luzuriaga
DistrettoPiscobamba
Territorio
Coordinate8°53′S 77°21′W / 8.883333°S 77.35°W-8.883333; -77.35 (Piscobamba)
Altitudine3 281 m s.l.m.
Abitanti2 252
Altre informazioni
Linguespagnolo, quechua
Cod. postale02221
Prefisso(+ 51) 43
Fuso orarioUTC-5
Nome abitantipiscobambino/a
Cartografia
Mappa di localizzazione: Perù
Piscobamba
Piscobamba

Piscobamba, fondata con il nome di San Pedro y San Pablo de Piscobamba, è la città capoluogo del distretto omonimo e della provincia di Mariscal Luzuriaga, situata nella zona montana del dipartimento di Ancash, sul versante orientale della Cordillera Blanca. Al censimento del 2007 l'intero distretto contava una popolazione di 3600 abitanti.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della località deriva dai termini in quechua pishqu, che significa uccelli, e panpa, che vuol dire pianura. Il significato della denominazione è quindi “pianura degli uccelli”.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Importante centro in tempi precedenti all'arrivo degli spagnoli, Piscobamba fu servita durante l'Impero inca dal Qhapaq Ñan, la rete stradale che attraversava da nord a sud il Tahuantinsuyo. In epoca coloniale sembrò sfuggire gli effetti della politica del viceré Toledo, che cercò di radunare tutta la sparsa popolazione indigena andina in un ristretto numero di reducciones, in modo da poterla meglio controllare. Turibio de Mogrovejo, primo vescovo di Lima, vi organizzò nel 1594 un importante sinodo nazionale; in quell'epoca Piscobamba era, dopo Huaraz, il secondo centro del dipartimento di Ancash per abitanti.

In epoca coloniale il territorio rimase sostanzialmente autonomo rispetto al governo centrale e non vide la nascita di latifondi; per questo motivo la località non possiede una data di fondazione esatta, adottando per essa il 12 gennaio, giorno della fondazione della provincia di Mariscal Luzuriaga nel 1954.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Censos de Población y Vivienda 2007 / Población, su censos.inei.gob.pe, Instituto Nacional de Estadística e Informática (INEI). URL consultato il 4 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018).
  2. ^ (ES) María Luisa Rodríguez de Montes, Onomástica Quechua en la Enciclopedia Histórica de Cundinamarca, su cedal.org.co, n. 44, Revista Interacción. URL consultato il 4 luglio 2015.
  3. ^ (ES) Saúl Domínguez Agüero, El teatro quechua de la oralidad y su vigencia en las ciudades de Pomabamba y Piscobamba (Ancash – Perù) (PDF), su cybertesis.unmsm.edu.pe, Lima, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2015, 74-77. URL consultato il 4 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).

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