Pietro Bainville

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Le anime del purgatorio invocano Gesù

Pietro Bainville (Francia, 1674Palmanova, 1º ottobre 1749) è stato un pittore francese naturalizzato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francese di nascita ma friulano d'adozione, Bainville era nato probabilmente in un dipartimento della Mosella o dei Vosgi nel 1674, località che gli darebbero il nome. Non è dato conoscere i motivi che lo portarono ventenne a spostarsi in Friuli stanziandosi a Palmanova, forse reclutato dall'esercito francese come soldato di ventura, e sul territorio friulano conobbe la figlia dell'ingegnere Domenico: Orsola, che divenne sua moglie e che gli diede dieci figli.[1][2]

Proprio sulla terra friulana iniziò la sua attività artistica di pittore. Il Bainville ebbe da subito una buona notorietà sul territorio, personaggio tradizionalista nell'arte ma che si differenziava dal contesto sociale cittadino per posizione sociale ed economica.[1] L'arte del Bainville pecca di troppo tradizionalismo, è infatti ritenuta arte provinciale sorda ai cambiamenti e agli sviluppi che dopo il manierismo arricchivano la scena italiana, e proprio a Palmanova aprì una bottega di pittura dove ebbe come allievi Giacomo Leonardis e forse l'udinese Francesco Pavona.[1]

La sua attività artistica, malgrado fosse stata proficua, non varcò quasi mai i confini di Palmanova, pochi sono infatti i dipinti presenti a Cividale del Friuli, Monteglino, e Gradisca d'Isonzo come risulta dalle ricerche di Piero Damiani del 1966, a cui si aggiungono gli studi di Giuseppe Bergamini e Ferdinand Šerbelj. I suoi furono maggiormente lavori di arte sacra come pale d'altare, il solo dipinto profano è l'Allegoria dell'aurora conservato presso il municipio cittadino e pochi ritratti conservati in collezioni private nel triestino.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Alcune delle sue opere sono conservate nelle chiese di Cormos, in quella dell'Addolorata di Gradisca d'Isonzo e in quella di San Michele a Cervignano del Friuli, nonché a Strassoldo, Mereto di Capitolo e vari altre piccole località. Non è certa l'assegnazione della pala della Resurrezione conservata nel Duomo di Gradisca d'Isonzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Pietro Bainville, su dizionariobiograficodeifriulani.it, Dizionario biografico dei friulani. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  2. ^ AA.VV., Cultura friulana nel Goriziano, Gorizia, Istituto di storia sociale e religiosa, 1988.
  3. ^ Restaurata la pala di Sant’Antonio abate, su voceisontina.eu, Voce isontina. URL consultato l'11 dicembre 2019..
  4. ^ AIELLO DEL FRIULI (Ud). Chiesa parrocchiale di Sant Ulderico. Altare di Sant'Antonio Abate e Carlo Borromeo, su santantonioabate.afom.it, La diffusione dell’intitolazione di luoghi sacri a Sant’Antonio Abate. URL consultato l'11 dicembre 2019..
  5. ^ Comune di Chiopris Viscone, su cittadelvino.it, Città del vino Associazione nazionale. URL consultato l'11 dicembre 2019..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Damiani, Pietro Bainville, Udine, Tipografia Arti grafiche friulane, 1966.
  • Giuseppe Bergamini, Arte e artisti nel territorio di Montegliano, Udine, Società filologica friulana, p. 404-418.
  • AA.VV., Cultura friulana nel Goriziano, Gorizia, Istituto di storia sociale e religiosa, 1988.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Bainville, in Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. Modifica su Wikidata