Picea asperata

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Picea asperata
Foresta di Picea asperata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Picea
Specie P. asperata
Nomenclatura binomiale
Picea asperata
Mast., 1906
Nomi comuni

(EN) Dragon Spruce
(FR) Épicéa de Chine
(DE) Borsten-Fichte

Picea asperata Mast., 1906 è una specie di peccio, appartenente alla famiglia delle Pinaceae, originaria della Cina (Ningxia, Gansu, Sichuan, Shaanxi e Qinghai.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Picea, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare da Pix picis = pece, in riferimento all'abbondante produzione di resina.[2] Il nome specifico asperata deriva dal termine latino aspera = duro, in riferimento alla consistenza degli aghi .[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

Albero alto fino a 45 m, con unico tronco diritto che può raggiungere 1 m di diametro e virgulti inizialmente di colore marrone-rossastro o giallo-marrone, poi marrone o grigio-marrone nel secondo o terzo anno; i pulvini sono rigidi, con una struttura glauca.[3]

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono aghiformi, più o meno glauche, lunghe 1-2 cm, lineari, lievemente ricurve, quadrangolari-rombiche, con punte acute e lievemente pungenti; hanno stomi su entrambe le pagine, disposti in 4-8 linee. Le gemme vegetative sono coniche o ovoidali con punte coniche, resinose.[3]

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

L'impollinazione avviene in maggio-giugno.[4]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I coni femminili sono cilindrici, lunghi 5-16 cm e larghi 2,5-3,5 cm, inizialmente verdi, poi marroni chiari o marroni-rossastri a maturazione. I macrosporofilli sono obovati, con margine intero o dentellato, lunghi 2 cm. I semi, oboivali, maturano in settembre-ottobre, e sono lunghi 4 mm, con parte alata lunga 11 mm.[4]

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

La corteccia è di colore grigio-marrone, solcata in ruvide e irregolari placche.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Vegeta in alta montagna dai 1500 ai 3800 m di quota (sopra i 2400 m nel Sichuan), prediligendo suoli podzolici; il clima di riferimento è continentale, caratterizzato da inverni freddi e estati secche (precipitazioni annue inferiori ai 500 mm). Cresce in foreste prevalentemente pure nei versanti settentrionali, o miste in associazione con altre specie di Picea, nel sud del Gansu anche con Abies nephrolepis; tra le caducifoglie è prevalente l'associazione con Betula albo-sinensis.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è molto variabile, caratterizzata da differenze morfologiche regionali, probabilmente generatesi per fattori ambientali e intromissioni genetiche di altri pecci, similmente a quanto riscontrato per P. abies. Ulteriori studi sul campo si rendono quindi necessari per una piena validazione delle varietà tassonomiche attualmente accettate.[5] Vengono accettate due varietà:[6]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Lo sfruttamento del suo legno per l'industria cartaria e, in forma minore, in edilizia, riveste un importante ruolo economico in Cina; con la deforestazione conseguente, P. asperata è sopravvissuta solo nelle località meno accessibili, e per questo motivo si sono resi necessari impianti artificiali, che tuttavia non sono in grado di soddisfare la domanda del mercato. Esistono molte cultivar, in Europa e in America, derivate da semi collezionati all'inizio del ventesimo secolo da alcuni esploratori, commercializzate come alberi ornamentali.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo sfruttamento del suo legno con conseguente deforestazione era e rimane parzialmente (dopo le leggi restrittive emanate nel 1998) il rischio maggiore per la specie, con un declino accertato della popolazione; per questo motivo viene classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Carter, G. & Farjon, A. 2013, Picea asperata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Picea asperata, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 maggio 2019.
  3. ^ a b c Picea asperata, su American Conifer Society. URL consultato il 18 maggio 2019.
  4. ^ a b c Picea asperata, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 18 maggio 2019.
  5. ^ (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, p. 560. URL consultato il 18 maggio 2019.
  6. ^ (EN) Picea asperata Mast., in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 01/5/2020.

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