Peltephilus

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Peltephilus
Cranio di Peltephilus ferox
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Xenarthra
Ordine Cingulata
Famiglia Peltephilidae
Genere Peltephilus
Ameghino, 1887

Peltephilus Ameghino, 1887 è un genere estinto di armadilli appartenente alla famiglia Peltephilidae.

Nel corso dell'Oligocene era presente nei territori dell'odierna Argentina, e si estinse nel corso del Miocene. Era caratterizzato dalla presenza di un paio di corna nella parte superiore del cranio.[1]

La specie P. ferox aveva un cranio di circa 11,7 cm,[2] e una massa corporea stimata in circa 11 kg.[3]

È stato tradizionalmente considerato un genere carnivoro in base ai grandi denti triangolari, ma nel 1997 Vizcaino e Farina hanno proposto che Peltephilus fosse erbivoro.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Peltephilus fu originariamente assegnato alla famiglia dei Chlamyphoridae, ma nel 2007 Darin A. Croft, John J. Flynn e Andre Wyss lo posizionarono nella nuova famiglia dei Peltephilidae.[5]

Le specie attualmente riconosciute sono:

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Fossili di Peltephilus sono stati trovati in:[6]

Deseadano
Miocene
  • Argentina – Colloncurano, Formazione Collón Curá; per il Santacruciano, Formazione Santa Cruz[8]
  • Bolivia – Colloncurano, Formazione Nazareno
  • Chile – Santacruciano, Formazione Chucal [5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palmer, D. (a cura di), The Marshall Illustrated Encyclopedia of Dinosaurs and Prehistoric Animals, London, Marshall Editions, 1999, pp. 208–209, ISBN 1-84028-152-9.
  2. ^ (EN) Evangelos Vlachos, A Review of the Fossil Record of North American Turtles of the Clade Pan-Testudinoidea, in Bulletin of the Peabody Museum of Natural History, vol. 59, n. 1, 2018, pp. 3–94, DOI:10.3374/014.058.0201, ISSN 0079-032X (WC · ACNP).
  3. ^ Sergio F. Vizcaíno, Juan C. Fernicola e M. Susana Bargo, Paleobiology of Santacrucian glyptodonts and armadillos (Xenarthra, Cingulata), in Bargo, Richard F. Kay e Sergio F. Vizcaíno (a cura di), Early Miocene Paleobiology in Patagonia: High-Latitude Paleocommunities of the Santa Cruz Formation, Cambridge, Cambridge University Press, 2012, pp. 194–215, DOI:10.1017/cbo9780511667381.013, ISBN 978-0-521-19461-7. URL consultato il 22 maggio 2023.
  4. ^ Vizcaino, S. F., & R. A. Farina (1997), Diet and locomotion of the armadillo "Peltephilus": a new view. Lethaia, 30, 79-86.
  5. ^ a b Croft et al., 2007
  6. ^ Peltephilus, su: Fossilworks.org
  7. ^ Shockey, 2017
  8. ^ González Ruiz et al., 2013, p. 323

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]