Pasquale Ricca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Pasquale Ricco)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Pasquale Ricca, noto anche con lo pseudonimo di Pasquale Ricco (Santa Maria Capua Vetere, 1803Napoli, 1º giugno 1869), è stato uno scultore italiano. Scultore neoclassico napoletano del XIX secolo, fu attivo soprattutto a Napoli, ma anche a Roma e in Puglia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Ferdinando II di Borbone

Pasquale Ricca nacque a Santa Maria Capua Vetere nel 1803. Studiò all'Accademia di belle arti di Napoli e fu allievo di Angelo Solari.[1] Dopo avere vinto il "pensionato" dell'Accademia napoletana, a 21 anni andò a studiare a Roma all'Accademia nazionale di San Luca, dove rimase dal 1825 al 1830[2]: in questo periodo eseguì l'Omero, rappresentato mentre suona la cetra ascoltato da un fanciullo.[3] Eseguì poi un mezzobusto di Pio VIII, opera iniziata quando questi era ancora cardinale: il Ricca lo consegnò solo dopo l'elezione al soglio pontificio mostrando la scultura con le nuove insegne papali ed essa fu accettata dal pontefice.[4] All'Accademia di San Luca, il Ricca ottenne un endorsement da Bertel Thorvaldsen[5], che attestò: "Pasquale Ricco, Penzionato della Reale Accademia di Napoli ha studiato qui in Roma nell'arte della scultura nella quale ha molto avanzato, e lo credo capace d'intraprendere qualunque lavoro nella'arte sua". In seguito, il Ricca ebbe diversi incarichi presso diverse corti e governi dell'epoca.[4]

La sua opera più nota è forse la grande statua di Ferdinando II di Borbone, alta 4.5 metri, che rappresenta il sovrano nell'atto di ordinare la fondazione dell'Opificio di Pietrarsa.[6] Ricca eseguì il modello in gesso, conservato poi presso il Museo nazionale di San Martino[7], mentre la statua venne realizzata in ghisa, in un'unica colata, eseguita proprio nell'Opificio di Pietrarsa, il 18 maggio 1852.[8] L'opera è oggi esposta nel cortile del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. L'uso di questo materiale era innovativo all'epoca; d'altronde l'uso di diversi materiali e adottare ecletticamente vari stili nelle opere è stata una costante dell'attività del Ricca.[9]

Nel 1866 a Napoli eseguì, inoltre, uno dei quattro leoni che adorna i lati della colonna dei martiri in piazza dei Martiri. Il leone è rappresentato sdraiato, ruggente e non ancora domato, con lo statuto del 1848 tra le zampe, a rappresentare i martiri liberali dei moti del 1848.[2]

Eseguì diverse sculture, in particolare busti e mezzibusti, in chiese e altri spazi pubblici e privati, incluse alcune decorazioni nel Palazzo Reale di Napoli.[10] Espose delle sue opere all'esposizione internazionale di Londra.[11]

Morì a Napoli nella notte del 1 giugno 1869.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaia De Beaumont, Episodi di scultura in Italia, dal Neoclassico al ritorno all'ordine, 2002. URL consultato il 23 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2021).
  2. ^ a b c Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty: L-Z, vol. 1, Pomerio, 1994, p. 880.
  3. ^ Giuseppe Ricciardi, Il progresso delle scienze, delle lettere e delle arti opera periodica, Volume Quinto, anno II, Fascicolo III, Porcelli, maggio-giugno 1833: pag. 133.
  4. ^ a b c d e Cesare De Sterlich, Necrologio di Pasquale Ricca, in Cronica giornaliera delle Provincie Napoletane dal 1 ̊marzo al 31 dicembre 1869, Napoli, 1869.
  5. ^ Gelao, pag. 353
  6. ^ Antonio Gamboni, Pietrarsa, antico opificio borbonico, su clamfer.it.
  7. ^ Raccolta Rassegna Storica dei Comuni, I, 1969, p. 124.
  8. ^ Beniamino Ascione, Portici: Notizie storiche, Edizione della Conferenza di S. Vincenzo De'Paoli dei circoli della Federazione universitaria cattolica italiana, 1968, p. 354..
  9. ^ a b Gelao, pag. 366.
  10. ^ Felice de Filippis, Il Palazzo Reale di Napoli, Napoli, Ed. Montanino, 1960, p. 54.
  11. ^ "Rassegna Storica dei Comuni" (PDF), su iststudiatell.org, n. 164-169, Istituto di Studi Atellani, dicembre-gennaio 2011, p. 9.
  12. ^ Ritratto di Thorvaldsen, su Museo Thorvaldsen, Copenaghen.
  13. ^ Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo (Capua), su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  14. ^ Ferdinando Bologna, Scritti in memoria di Raffaello Causa: saggi e documenti per la storia dell'arte (1994-1995), Electa Napoli, 1996, p. 35.
  15. ^ Pietro Martorana, Notizie biografiche e bibliografiche degli scrittori del dialetto napolitano, Chiurazzi, 1865, p. 176.
  16. ^ Ferdinando II di Borbone in abiti da imperatore romano, ghisa, Pasquale Ricca (1803-1869), Museo Nazionale di San Martino, Napoli, su Alinari, 1982.
  17. ^ Gelao, pag. 346.
  18. ^ Gelao, pag. 363.
  19. ^ Clara Gelao e Christine Farese-Sperken. La Pinacoteca Provinciale di Bari, No. 11-12., Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 2005: pag. 637.
  20. ^ figura allegorica femminile, su Catalogo dei Beni Culturali.
  21. ^ International Exhibition. "Official Catalogue of the Fine Art Department." (1862).
  22. ^ Luciano Carbone, Il Cortile delle Statue (PDF), Napoli, FedOA-Federico II University Press, 2018, p. 31.
  23. ^ http://www.napoliclick.it/portal/arte/12996-fontana-del-tritone-l%E2%80%99acqua-torna-a-sgorgare-al-centro-di-napoli.html

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Clara Gelao, Pasquale Ricca, uno scultore dell'Ottocento tra Napoli, Roma e la Puglia, in «Napoli è tutto il mondo», Neapolitan Art and Culture from Humanism to the Enlightenment, International Conference (Rome, American Academy, 19-21 giugno 2003), Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, 2008, pp. 345-386.
  • Renato Ruotolo, Qualche annotazione a una Memoria di Pasquale Ricca indirizzata a Ferdinando II (PDF), in La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento, Napoli, Complesso monumentale di San Domenico Maggiore, 30 ottobre 2014-6 giugno 2015, Studi di Scultura, vol. 1, 2015, pp. 105-110, ISBN 9788899130213.
  • Cesare De Sterlich, Necrologio di Pasquale Ricca, in Cronica giornaliera delle Provincie Napoletane dal 1 ̊marzo al 31 dicembre 1869, Napoli, 1869, pp. 164-166.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN96526957 · SBN NAPV131568 · ULAN (EN500112557 · GND (DE1257255908