Palazzo Marzichi-Lenzi

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Palazzo Marzichi-Lenzi
Palazzo Marzichi-Lenzi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoBorgo Pinti 27
Coordinate43°46′22.97″N 11°15′46.31″E / 43.773047°N 11.262864°E43.773047; 11.262864
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Usoalberghiero

Palazzo Marzichi-Lenzi è un palazzo di Firenze situato in Borgo Pinti 27.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Neri Ridolfi

Si tratta di un edificio originariamente configuratosi nel Trecento come casa corte mercantile medioevale, quindi ridisegnato negli interni tra Quattro e Cinquecento e, per quanto riguarda il fronte, di tipologia decisamente cinquecentesca (ma nella letteratura consultata è indicato spesso come del secolo precedente). Già dei Tedaldi, quindi dei Neri Ridolfi, passò in data imprecisata ai Marzichi Lenzi.

Acquistato dalla famiglia Ciardi Duprè nel 1956 fu notevolmente danneggiato dalle acque dell'alluvione del 1966. Restaurato, è attualmente occupato da un albergo (Hotel Monna Lisa) sempre gestito dalla famiglia Ciardi Duprè. Nel 2017 l'Hotel Monna Lisa viene acquistato dalla Famiglia Bernardelli Ponti di Milano ed entra a far parte del Gruppo Alberghiero Dei Cavalieri Collection gestito dalla famiglia stessa, la quale opera sull'Antico Palazzo importanti ristrutturazioni successivamente ad un progetto che riceve il benestare della Soprintendenza alle Belle Arti di Firenze. Dell'hotel viene anche ridefinito il nome in "Relais Monna Lisa" per la presenza del meraviglioso giardino che conferisce allo Storico Palazzo Marzichi Lenzi, assieme agli immobili definiti "La Limonaia" e "La Scuderia", che ne contornano assieme il giardino, dei connotati architettonici e di ambiente maggiormente vicini a quelli di un Relais.

Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

All'esterno è caratterizzato da un prospetto intonacato di quattro assi per tre piani più un mezzanino, sul quale spiccano in vistoso aggetto le parti a bugnato (il massiccio portone, le cornici delle finestre, le fasce marcapiano e le cantonate). Al centro della facciata è uno scudo con l'arme taurina utilizzata sia dai Lenzi sia dai Marzichi (d'azzurro, al rincontro di toro d'oro). Walther Limburger segnala nel vestibolo un portale rinascimentale e il bel soffitto a cassettoni dipinto con grottesche che è possibile ricondurre a Bernardino Poccetti o alla sua cerchia (restaurato nel 2001 da Gioia Germani). Tra i decori compaiono numerose imprese e uno scudo dipinto con l'arme dei Neri Ridolfi (d'oro, al leone d'azzurro, e alla banda attraversante d'argento caricata di tre stelle a sei punte del campo).

All'interno possiede una notevole collezione d'arte, nella quale spiccano un bronzetto di Giambologna, bozzetto per il Ratto delle Sabine, ed una collezione di disegni e sculture dello scultore senese Giovanni Dupré: questa concentrazione di opere dell'artista neoclassico è dovuta al fatto che la famiglia oggi proprietaria del palazzo discende dall'artista stesso, i Ciardi-Dupré.

Sul lato verso via della Pergola, con un accesso privato da una piccola strada privata, si trova un piccolo giardini all'italiana, confinante col già celebre giardino dei Caccini.

Il giardino

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Il giardino
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 255;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 450;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 450;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 176;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, p. 115;
  • Gian Luigi Maffei, La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, p. 156;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 482;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 421;
  • Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, p. 163, n. 250;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, p. 235, n. 334.

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