Palaeoamasia kansui

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Palaeoamasia
Immagine di Palaeoamasia kansui mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine ? Afrotheria
Ordine Embrithopoda
Famiglia Palaeoamasiidae
Genere Palaeoamasia
Specie P. kansui

La paleoamasia (Palaeoamasia kansui) è un mammifero erbivoro estinto, appartenente agli embritopodi. Visse nell'Eocene medio (circa 45 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Turchia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è conosciuto solo per alcuni scarsi resti fossili ritrovati in Turchia, nella zona di Eski Celtek (Anatolia centrale) e di Bultu-Zile (Turchia nordorientale). I fossili riguardano principalmente materiale cranico, e permettono di ricostruire almeno in parte l'aspetto di Palaeoamasia. Al contrario del suo più famoso parente, Arsinoitherium, Palaeoamasia era sprovvisto di corna sul cranio. I denti, benché simili a quelli di Arsinoitherium, erano a corona bassa, anche se bilofodonti (ovvero, le quattro cuspidi dei molari erano unite da due creste trasversali). È probabile che anche Palaeoamasia possedesse un corpo massiccio, sorretto da zampe colonnari.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Palaeoamasia kansui è stato descritto per la prima volta nel 1966, ed è stato considerato a lungo il più antico e basale membro degli embritopodi, un gruppo di mammiferi di incerta collocazione sistematica, tipici del Terziario inferiore e il cui rappresentante più noto è Arsinoitherium.

Palaeoamasia è attualmente considerato un membro della famiglia Palaeoamasiidae, comprendente altri embritopodi primitivi come Hypsamasia (anch'esso rinvenuto in Turchia) e Crivadiatherium della Romania.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

I fossili di Palaeoamasia sono stati ritrovati in ligniti che, un tempo, si formarono in paludi e laghi. Ciò corrobora l'interpretazione che tutti gli embritopodi fossero semiacquatici.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ozansoy, Fikret (1966). Türkiye Senozoik çağlarında fosil insan formu problemi ve biostratigrafik dayanakları. A.Ü. D.T.C.F. (University of Ankara, Faculty of Languages, History and Geography Publications) 172. Ankara University Press. pp. 1–104. OCLC 16763756.
  • Ozansoy, Fikret (1969). Yeni bir Paleoamasia kansui, Boyabat (Sinop) Eosen fosil memeli biozonu ve paleontolojik belgeleri. Turk Tarih Kurumu Belleten (Bulletin of the Turkish Historical Society), 33 (132).
  • Şen, Ş.; Heintz, E. (1979). Palaeoamasia kansui Ozansoy 1966, embrithopode (Mammalia) de l'Eocene de Anatolie. Annales de paléontologie: Vertébrés, 65 (1): 73–91.
  • Kaya, Tümel Tanju (1995). Paleoamasia kansui (Mammalia) in the Eocene of Bultu-Zile (Tokat-Northeastern Turkey) and systematic revision of Paleoamasia. Turkish Journal of Earth Science (Ankara), 4: 105–11.
  • William J. Sanders, Wojciech, Nemec, Mauro Aldinucci, Nils E. Janbu, and Massimiliano Ghinassi. 2016. Latest evidence of Palaeomasia (Mammalia, Embriothopoda) in Turkish Anatolia. Journal of Vertebrate Paleontology, 34(5): 1155-1164.
  • O. Erdal, P.-O. Antoine, and S. Sen. 2016. New material of Palaeoamasia kansui (Embrithopoda, Mammalia) from the Eocene of Turkey and a phylogenetic analysis of Embrithopoda at the species level. Palaeontology, 59(5):631-655.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]