NoViolet Bulawayo

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Elizabeth Zandile Tshele

Elizabeth Zandile Tshele, conosciuta con il "nom de plume" di NoViolet Bulawayo (Tsholotsho, 12 ottobre 1981), è una scrittrice zimbabwese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata Elizabeth Zandile Tshele nel 1981 nel distretto di Tsholotsho[1], da ragazza ha scelto lo pseudonimo di "NoViolet Bulawayo" in onore della madre Violet morta quando aveva appena 18 mesi ("No" significa "Con" in dialetto africano del sud) e per sottolineare le sue origini ("Bulawayo" è infatti la città dov'è cresciuta)[2]

Dopo gli studi al Njube High School e al Mzilikazi High School, si è trasferita nel Michigan a 18 anni e ha conseguito un B.A. al Texas A&M University–Commerce e un Master alla Southern Methodist University, completando la sua educazione con un Master of Fine Arts in scrittura creativa alla Cornell University[3].

Nel 2011 è stata insignita del Premio Caine[4] grazie al racconto Hitting Budapest pubblicato sul numero di Novembre/Dicembre 2010 del Boston Review[5] che diventerà il primo capitolo[6] del suo esordio letterario, il pluripremiato[7] C'è bisogno di nuovi nomi, romanzo di formazione in parte autobiografico ambientato nella baraccopoli di Paradise e successivamente a Detroit[8].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • C'è bisogno di nuovi nomi (We Need New Names, 2013), Milano, Bompiani, 2014 traduzione di Elena Malanga ISBN 978-88-452-7704-7.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Truman Capote Fellowship: 2010[9]
  • Premio Caine: 2011 vincitrice con Hitting Budapest[10]
  • National Book Award's "5 Under 35": 2013[11]
  • Stegner Fellowship: 2012-2014[12]
  • Booker Prize: 2013 nella shortlist con C'è bisogno di nuovi nomi[13]
  • Etisalat Prize for Literature: 2013 vincitrice con C'è bisogno di nuovi nomi[14]
  • Premio PEN/Hemingway: 2014 vincitrice con C'è bisogno di nuovi nomi[15]
  • Betty Trask Award: 2014 vincitrice con C'è bisogno di nuovi nomi[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Scheda dell'autrice, su ascleiden.nl. URL consultato il 24 giugno 2020.
  2. ^ (EN) Vincent Odwako Anyanje, NoViolet Bulawayo: 5 Things You Should Know, su theculturetrip.com, 5 gennaio 2017. URL consultato il 24 giugno 2020.
  3. ^ (EN) About the author, su sites.udel.edu. URL consultato il 24 giugno 2020.
  4. ^ (EN) Alison Flood, NoViolet Bulawayo wins 'African Booker', su theguardian.com, 12 luglio 2011. URL consultato il 24 giugno 2020.
  5. ^ (EN) Simon Waxman, Congratulations, NoViolet Bulawayo, su bostonreview.net, 6 giugno 2013. URL consultato il 24 giugno 2020.
  6. ^ Francesca Giommi, Darling che corre verso la vita, su ilmanifesto.it, 10 settembre 2014. URL consultato il 24 giugno 2020.
  7. ^ Vedi sezione Premi e riconoscimenti
  8. ^ Giuseppe Fantasia, Le parole che cambiano il mondo: la scrittrice NoViolet Bulawayo si racconta, su huffingtonpost.it, 8 settembre 2014. URL consultato il 24 giugno 2020.
  9. ^ (EN) Cenni biografici, su lannan.org, 28 marzo 2014. URL consultato il 24 giugno 2020.
  10. ^ (EN) Zimbabwe's NoViolet Bulawayo wins Caine writing prize, su bbc.com, 12 luglio 2011. URL consultato il 24 giugno 2020.
  11. ^ (EN) NoViolet Bulawayo Honoree, 2013 5 Under 35, su nationalbook.org. URL consultato il 24 giugno 2020.
  12. ^ (EN) Former Stegner Fellows, su creativewriting.stanford.edu, 28 marzo 2014. URL consultato il 24 giugno 2020.
  13. ^ (EN) Wee Need New Names, su thebookerprizes.com. URL consultato il 24 giugno 2020.
  14. ^ (EN) NoViolet Bulawayo wins inaugural Etisalat Prize for Literature, su smu.edu, 28 marzo 2014. URL consultato il 24 giugno 2020.
  15. ^ (EN) 2014 PEN/Hemingway Award for Debut Fiction, su pen.org. URL consultato il 24 giugno 2020.
  16. ^ (EN) Past winners, su societyofauthors.org. URL consultato il 24 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2020).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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