Mohammad Bagheri

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Mohammad Bagheri
NascitaTeheran, 1960 o 1961[1]
Dati militari
Paese servito Iran
Forza armata Corpo delle guardie della rivoluzione islamica
Anni di servizio1979 - in servizio
GradoMaggior generale
GuerreRibellione curda in Iran
Guerra Iran-Iraq
Guerra civile siriana
Guerra di Gaza
CampagneIntervento militare contro lo Stato Islamico
Attacco iraniano contro Israele
Comandante diCapo di stato maggiore dello stato maggiore generale delle Forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran
Vice-capo di stato maggiore per l'intelligence e le operazioni dello stato maggiore generale delle Forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran
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Mohammad Bagheri nato Mohammad-Hossein Afshordi[2] (Teheran, 1960) è un generale iraniano del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica attuale capo di stato maggiore delle Forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran[3] con il grado di Maggior generale.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Bagheri è un esperto di intelligence militare con la sua attuale esperienza risalente alla Guerra Iran-Iraq, ha conseguito un Dottorato di ricerca in Geografia politica e, secondo quanto riferito, insegna all'Università della Difesa Nazionale Suprema dell'Iran.[4] Nel 1980 è entrato a far parte del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica.

Bagheri e altri comandanti, tra cui Mohammad Ali Jafari, Ali Fadavi e Gholam Ali Rashid, sono membri di un gruppo identificato dall'Istituto di Impresa Americano (AEI) come la rete di comando del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Secondo il Critical Threats Project dell'AEI, il gruppo "domina i vertici dell'esercito iraniano e controlla la pianificazione, le operazioni, l'intelligence, le operazioni di guerra segrete e irregolari e la sicurezza interna".[5] È stato promosso dalla sua precedente posizione di vice-capo di stato maggiore per l'intelligence e le operazioni nello stato maggiore generale il 28 giugno 2016, in sostituzione di Hassan Firouzabadi.[6]

Nell'ottobre 2017 ha visitato le truppe iraniane nel Governatorato di Aleppo, nel nord della Siria.[7]

Nel febbraio 2022, secondo Reuters, Bagheri ha annunciato che l'Iran continuerà a portare avanti il suo programma di missili balistici, sia "in termini di quantità che di qualità".[8]

Il 21 ottobre 2022, un comunicato stampa della Casa Bianca affermava che le truppe iraniane erano in Crimea per assistere la Russia nel lancio di attacchi con droni.[9] Bagheri era il comandante che sovrintendeva i rami dell'esercito iraniano che rifornivano le truppe russe di droni.[10]

Vita personale[modifica | modifica wikitesto]

il fratello maggiore di Bagheri, Hasan Bagheri, è stato un comandante durante la Guerra Iran-Iraq.

Sanzioni[modifica | modifica wikitesto]

l'8 aprile 2019, gli Stati Uniti hanno designato le Guardie rivoluzionarie islamiche come organizzazione terroristica straniera.[11] Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha immediatamente ringraziato il presidente statunitense Donald Trump su Twitter. Bagheri ha risposto a Trump con la frase "Riteniamo che le truppe statunitensi nell'Asia occidentale siano terroriste e se fanno una dannata cosa, li affronteremo vigorosamente".[12]

Nel settembre 2022, a seguito della dura repressione dei manifestanti durante le Proteste per la morte di Mahsa Amini, Bagheri è stato sanzionato da Stati Uniti e Canada.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine di Fath (3) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Nasr - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Iran’s Foreign and Defense Policies (PDF), 11 gennaio 2021. URL consultato il 2 giugno 2023.
  2. ^ cambio di cognome successivo alla morte del padre adottando quello della madre
  3. ^ (EN) If ISIS attacks Baghdad, Iran will intervene militarily, says Iranian general, 3 dicembre 2014. URL consultato il 2 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  4. ^ (EN) Who Is Iran's New Armed Forces Chief of Staff?, 5 luglio 2016. URL consultato il 2 giugno 2023.
  5. ^ (EN) IRGC Command Network: Formal Structures and Informal Influence (PDF), 27 aprile 2016. URL consultato il 2 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2016).
  6. ^ (EN) Iran’s Supreme Leader Shakes Up Military Command, 28 giugno 2016. URL consultato il 2 giugno 2023.
  7. ^ (EN) Protests Put Spotlight on Iran's Vast and Shadowy Syria War, 5 gennaio 2018. URL consultato il 2 giugno 2023.
  8. ^ (EN) Iran commander says Tehran will continue advancing its missile program - Tasnim, 9 febbraio 2022. URL consultato il 2 giugno 2023.
  9. ^ (EN) US: Iranian troops in Crimea backing Russian drone strikes, 21 ottobre 2022. URL consultato il 2 giugno 2023.
  10. ^ (EN) U.S. says Iranian troops "directly engaged" in Crimea, backing Russian drone strikes, 20 ottobre 2022. URL consultato il 2 giugno 2023.
  11. ^ (EN) Trump Designates Iran’s Revolutionary Guards a Foreign Terrorist Group, 8 aprile 2019. URL consultato il 2 giugno 2023.
  12. ^ (EN) Iran Says It Will Help Revolutionary Guards Fight 'Terrorist' U.S. Military; Allies Offer Their Support, 11 aprile 2019. URL consultato il 2 giugno 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Capo di stato maggiore delle Forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran Successore
Hassan Firouzabadi 28 giugno 2016 - in carica in carica