Mitsubishi AAM-2

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Mitsubishi AAM-2
Descrizione
Tipomissile aria-aria
Sistema di guidaguida infrarossa
CostruttoreMitsubishi Heavy Industries
Utilizzatore principaleBandiera del Giappone Giappone
Peso e dimensioni
Diametrofusto:
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Il Mitsubishi AAM-2 è un missile aria-aria a guida infrarossa, prodotto dalla Mitsubishi Heavy Industries a partire dal 1970, e realizzato sperimentalmente in 60 esemplari. Se adottato dalla Kōkū Jieitai, avrebbe dovuto equipaggiate i caccia intercettori ognitempo McDonnell Douglas F-4EJ Phantom II.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Un caccia McDonnell Douglas F-4EJ Phantom II fotografato sulla base aerea di Gifu.

Nel 1968 il governo giapponese decise di adottare il caccia bisonico biposto McDonnell Douglas F-4E Phantom II, nella versione destinata alla Kōkū Jieitai designata F-4EJ.[1] Nel 1969 fu autorizzata la progettazione di un nuovo missile aria-aria a guida infrarossa, che nell'intenzione avrebbe dovuto essere la copia dell'Hughes Aircraft AIM-4D Falcon americano.[1] Lo sviluppo della nuova arma iniziò nel 1970, e i primi prototipi, designati XAAM-2,[1] furono costruiti dalla Mitsubishi Heavy Industries,[2] con l'assistenza del Tecnical Research and Development Institute (TRDI) dell'Agenzia della Difesa, a partire dal 1972.[3] Il nuovo missile era simile al suo omologo americano per le lunghe alette sul fianco che arrivavano fino alla coda, ed era dotato dello stesso identico sistema di guida agli infrarossi.[1] Tale sistema sull'AIM-4D fu fonte di grossi problemi, e si rivelò completamente inaffidabile a causa del tempo eccessivo di raffreddamento del sensore di ricerca che, avendo una scarsa dotazione di refrigerante che si esauriva troppo in fretta, rendeva il missile inutilizzabile.[1] Anche la testata bellica si rivelò un fallimento, in quanto dotata di carica esplosiva insufficiente, e mancava di un innesco dotato di detonatore di prossimità.[1] Per essere efficace il missile avrebbe dovuto colpire direttamente il suo bersaglio.[1] Gli ingegneri giapponesi cercarono di ovviare ai difetti presentati dall'AIM-4D adottando un sensore di tipo "all aspect" di produzione nazionale,[1] realizzato dalla Nippon Electric Company (NEC),[2] e una spoletta di prossimità per la testata bellica.[4] La sperimentazione andò avanti lentamente, e fu solo nel 1976 che vennero prodotti i primi 40 esemplari, cui ne seguirono ulteriori 20 nel 1977.[4] Le autorità giapponesi preferirono non proseguire con la sperimentazione, e la produzione del missile fu interrotta in quello stesso anno.[3] In attesa del successivo missile di produzione nazionale AAM-3, fu adottata la versione L del missile AIM-9 Sidewinder.[4]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Giappone Giappone
Kōkū Jieitai

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Martorella 2020, p. 61.
  2. ^ a b Doane 2018, p. 184.
  3. ^ a b Todd 2018, p. 275.
  4. ^ a b c Martorella 2020, p. 62.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Christopher Chant, A Compendium of Armaments and Military Hardware, Abingdon, Routledge, 2014, ISBN 1-13464-668-2.
  • (EN) Donna L. Doane, Cooperation, Technology, And Japanese Development: Indigenous Knowledge, The Powers of Network and the State, New York, Routledge, 2018.
  • (EN) Reinhard Drifte, Arms Production In Japan: The Military Applications Of Civilian Technology, New York, Routledge, 2019.
  • (EN) Daniel Todd, Routledge Revivals: Defence Industries (1988): A Global Perspective, New York, Routledge, 2018.
Periodici
  • Cristiano Martorella, I missili aria-aria Giapponesi, in Panorama Difesa, n. 392, Firenze, Ed.A.I. S.r.l., gennaio 2020, pp. 58-67.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]