Mitra (mollusco)

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Mitra
Mitra mitra e Mitra papalis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Gastropoda
Sottoclasse Caenogastropoda
Ordine Neogastropoda
Superfamiglia Mitroidea
Famiglia Mitridae
Genere Mitra
Lamarck, 1798
Serie tipo
Voluta mitra
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Mitraria Rafinesque, 1815
Tiarella Swainson, 1840

Specie

vedi testo

Mitra Lamarck, 1798 è un genere di molluschi gasteropodi della sottoclasse Caenogastropoda.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La specie tipo di questo genere è Mitra mitra, originariamente descritta come Voluta mitra da Linneo nella sua opera Systema Naturae.[2]

I principali caratteri diagnostici del genere sono:[3]

  • conchiglia fusiforme-ovata, con cuspide alta e affusolata e apertura piuttosto stretta;
  • superficie liscia o con una scultura prevalentemente a spirale;
  • periostraco sottile o assente;
  • apertura allungata, dentellata anteriormente da un breve canale sifonico;
  • labbro esterno da liscio a frastagliato sul margine, non liscio all'interno;
  • columella con poche forti pieghe a spirale, le più grandi situate posteriormente;
  • nessun opercolo;
  • testa relativamente piccola e stretta, con un paio di tentacoli allungati e ravvicinati con occhi sui lati esterni;
  • muso estensibile, molto lungo, con una grande bocca;
  • piede piccolo, triangolare, solitamente troncato anteriormente.

La radula è triseriale con un rachide piuttosto piccolo e denti laterali larghi e multicuspidati.[4]

Per lo più popolano le acque litorali e poco profonde dei mari tropicali e subtropicali, ma si trovano anche più in profondità sulla piattaforma e sulle scarpate continentali. A volte vivono su fondali duri nelle barriere coralline. Carnivori o mangiatori di carogne, si nutrono principalmente di vermi sipunculidi e altri gasteropodi che vengono ingeriti interi o in pezzi.[5]

I sessi sono separati con fecondazione interna. Uova deposte in capsule alte e oblunghe con gambo corto e stretto, attaccate a pietre o gusci da un disco piatto. Numerose uova racchiuse in ciascuna capsula, che generalmente si schiudono come larve planctoniche che nuotano liberamente. I mitridi vengono raccolti principalmente per le loro belle conchiglie che sono apprezzate dai collezionisti e attualmente utilizzate nelle industrie artigianali di conchiglie.[3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Mitra deprofundis (Nuova Caledonia)
Mitra fusiformis, fossile (Bibbiano)
Mitra inca, fossile (Panama)
Mitra magnifica

Uno studio del 2015 di Alexander Fedosov et al. ha dimostrato che con le definizioni tassonomiche esistenti allora il genere Mitra era polifiletico suggerendo che un certo numero di specie assegnate a Mitra avrebbero dovuto essere riassegnate altrove.[6] Uno studio successivo (2018) sempre di Fedosov et al. risolse la polifilia di Mitra reintegriando in Mitridae i generi Episcomitra, Isara e Probata e definendo i nuovi generi di: Quasimitra, Roseomitra, Fusidomiporta, Profundimitra , Cancillopsis, Pseudonebularia, Gemmulimitra e Neotiara in Mitrinae; Imbricariopsis in Imbricariinae, mentre Carinomitra e Condylomitra non vennero assegnati a una sottofamiglia specifica.[7]

Sulla base di quanto sopra, alla data (2020), il genere Mitra risulta composto da tredici specie (dieci specie esistenti e tre fossili):[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Mitra, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 23 settembre 2020.
  2. ^ Carlo Linneo, Systema Naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Editio decima, reformata, Impensis Direct. Laurentii Salvii, 1758, p. 732.
  3. ^ a b PoutiersOp. citata, pag. 613.
  4. ^ Fedosov et al. 2015Op. citata, pag. 350, 356.
  5. ^ PoutiersOp. citata, pag. 613-615.
  6. ^ Fedosov et al. 2015Op. citata, pag. 357.
  7. ^ Fedosov et al. 2018Op. citata, pag. 1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Mitra, su Fossilworks.org. Modifica su Wikidata
  • Foto di Mitra, su inaturalist.org.
  • Mitra, su gbif.org, GBIF- Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 4 novembre 2020.
  • Mitra, su eol.org, Encyclopedia of Life.
  • Mitra, su schnecken-und-muscheln.de. URL consultato il 25 dicembre 2020.
Mitra stictica (Queensland)
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