Maestro di Oropa

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo scultore medioevale, vedi Maestro della Madonna di Oropa.
Duomo di Ivrea: Santo Martire

Maestro di Oropa (... – XIV secolo), fu un anonimo pittore attivo all'inizio del XIV secolo nel Biellese e nel Canavese.

Il suo ciclo pittorico più famoso, dal quale deriva anche la designazione accademica dell'artista, è quello composto dagli affreschi che ornano il sacello più interno del Santuario di Oropa. Tra i temi raffigurati si trova la stella ad otto punte che divenne in seguito il simbolo araldico del santuario stesso.

Oltre che gli affreschi di Oropa al Maestro vengono attribuiti nel Biellese i dipinti della cappella gentilizia dal Castello di Valdengo [1] ed alcuni degli affreschi presenti all'interno del battistero di Biella. Questi ultimi furono eseguiti tra il 1318 e il 1319 in parte dal maestro stesso e in parte, probabilmente, dalla sua bottega.[2]

Gli è stata inoltre attribuita la figura di un santo affrescata sul pilastro del campanile meridionale nel deambulatorio del Duomo di Ivrea. Questa mostra un giovane dalla folta chioma e vestito con eleganza che tiene in mano la palma del martirio.[3]

Il Maestro di Oropa avrebbe direttamente influenzato vari artisti del Piemonte nord-orientale ed in particolare l'autore degli affreschi di San Giovanni al Monte di Quarona (VC). [4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova guida di Biella e provincia, Biella, Libreria Vittorio Giovannacci, 1994.
  2. ^ AA.VV, Biella e provincia: Candelo, Santuario di Oropa, Valle del Cervo, Oasi Zegna, Milano, Touring Club Italiano, 2003, p. 39.
  3. ^ Vedasi la pagina La decorazione interna - affreschi; Sito Ivrea Cattedrale Archiviato il 6 marzo 2016 in Internet Archive. curato dall'associazione Associazione Cattedrale Sancta Maria de Yporegia. Sito consultato il 28-11-2009
  4. ^ Miklós Boskovits, Giovanni Valagussa, Milvia Bollati, Miniature a Brera, 1100-1422: manoscritti dalla Biblioteca nazionale braidense e da collezioni private, Motta, 1997.