Luigia Mandolini

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Luigia Mandolini (Montemarciano, 1866Rieti, 1939) è stata un'attivista e suffragetta italiana, conosciuta per essere una precorritrice nella lotta per l'estensione del voto alle donne agli inizi del XX secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luigia era insegnante in una scuola elementare maschile, nella frazione di Case Bruciate. Nel 1906, con il sostegno del marito Enrico Matteucci, sindaco di Montemarciano[1], si inscrisse negli elenchi elettorali del Regno di Italia nei municipi di Montemarciano e Senigallia, insieme ad altre nove docenti progresiste (Giulia Berna, Enrica Tesei, Carola Bacchi, Adele Capobianchi, Giuseppina Grazioli, Dina Tosoni, Iginia Matteucci, Palmira Bagaioli e Emilia Simioncioni).

In principio, la richiesta di iscrizione fu accettata dalla commissione elettorale di Ancona, ma la decisione fu contestata dal pubblico ministero del re in base alla «presunta inconciliabilità tra le doti tipicamente femminili e i forti doveri dell'impegno politico»[2]. Il dossier arrivò alla Corte di Appello di Ancona, organismo che attraverso il presidente Lodovico Mortara, ne dettò la sentenza[2], rifiutando l'appello e confermando l'entrata, il 25 luglio 1906, delle dieci maestre nel registro degli elenchi elettorali[3][4]. Espressa con la considerazione Personalmente contrario, giuridicamente favorevole[5], questa sentenza venne nota in seguito come "sentenza Mortara"[6].

Questo episodio viene ripreso nel libro Dieci donne. Storia delle prime dieci elettrici italiane di Marco Severini[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Daniela Palumbo, Noi, ragazze senza paura, Edizioni Piemme, 2017, ISBN 9788858519264.
  2. ^ a b Eliana Di Caro, Le dieci maestre che vollero votare, in Il Sole 24 Ore, 16 dicembre 2012.
  3. ^ Luigia Mandolini (1866-1939), su montemarcianoturismo.it. URL consultato il 24 agosto 2019.
  4. ^ Le maestre di Senigallia, su senzarossetto.net. URL consultato il 24 agosto 2019.
  5. ^ UniMC - Pubblicazioni Aperte Digitali, su Università di Macerata.
  6. ^ Marco Severini, Giulia, la prima donna: Sulle protoelettrici italiane e europee, Marsilio Editori spa, ISBN 9788831707060.
  7. ^ Maria Rosa Cutrufelli, Il giudice delle donne, su books.google.it, Sperling & Kupfer, 2016, ISBN 9788820094447.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]