Lizzie van Zyl
Lizzie van Zyl, diminutivo di Elizabeth Cecilia van Zyl (22 aprile 1894 – Bloemfontein, 9 maggio 1901), è stata una bambina boera morta in un campo di concentramento britannico.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Lizzie nacque nell'aprile 1894 nello Stato Libero dell'Orange. Il padre, Hermanus Egbert Pieter van Zyl rifiutò di arrendersi agli inglesi,[2] per cui Lizzie e sua madre Elizabeth furono internate in un campo di concentramento britannico vicino a Bloemfontein e in quanto "soggetti indesiderati" furono sottoposte a condizioni di vita durissime e con le razioni di cibo ridotte al minimo.[2]
Entrata nel campo a poco meno di 7 anni di età, patì la fame e si ammalò velocemente al punto che fu trasferita in un ospedale interno dopo poco più di un mese di permanenza nel campo. Trascurata e abbandonata a sé stessa, morì di febbre tifoide poco dopo.[3][4][5]
La foto di Lizzie[modifica | modifica wikitesto]
La foto, scattata da un altro internato di nome de Klerk,[6] fu spedita da Arthur Conan Doyle (che lavorava come medico volontario durante la guerra) al politico Joseph Chamberlain. Entrambi erano pubblicamente sostenitori della guerra contro i Boeri. Doyle scrisse anche una breve opera, The War in South Africa: Its Cause and Conduct, in cui esponeva le sue argomentazioni a sostegno. L'immagine venne usata a scopo propagandistico, per diffondere l'idea che i Boeri si disinteressassero della sorte dei proprio figli, accompagnata dalle dichiarazioni che la foto era stata scattata al momento dell'arrivo della bambina al campo di concentramento e che la madre di Lizzie era stata rinviata a giudizio per abbandono della figlia.
Tuttavia, Emily Hobhouse, attivista pacifista britannica che stava indagando sulla condizione dei campi di concentramento inglesi, non trovò nessuna traccia di azioni giudiziarie a carico della madre di Lizzie; contattò inoltre de Klerk, che le confermò che la foto di Lizzie era stata scattata due mesi dopo l'internamento e non al momento dell'arrivo al campo.[6]
Emily Hobhouse denunciò la morte della bambina come un esempio delle dure condizioni a cui erano sottoposti i Boeri internati e descrisse Lizzie come una "piccola bambina fragile e debole con un disperato bisogno di cure". Gli editori dei rapporti di Hobhouse inizialmente si rifiutarono di pubblicare la foto di Lizzie.[6]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ La storia di Lizzie van Zyl: la bambina morta in un campo di concentramento inglese in Sudafrica, su Vanilla Magazine, 19 agosto 2017. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ a b (EN) SRC 71 Bloemfontein CR, in Camp register, Reference No. SRC 71, Free State Archives Repository, p. 20.
- ^ (EN) Lizzie van Zyl (concentration camp child / konsentrasiekampkind), su geni.com, 20 gennaio 2021. URL consultato il 7 luglio 2023.«Bloemfontein concentration camp (Typhoid fever, possible severe neglect)»
- ^ (EN) British Concentration Camps of the South African War 1900–1902: Bloemfontein, su lib.uct.ac.za, University of Cape Town. URL consultato il 1º aprile 2012.
- ^ (EN) Elizabeth van Heyningen, A tool for modernisation? The Boer concentration camps of the South African War, 1900–1902 (PDF), in South African Journal of Science, vol. 106, 5–6, 8 giugno 2010. URL consultato il 13 settembre 2016.
- ^ a b c (EN) Michael Godby, Confronting Horror: Emily Hobhouse and the Concentration Camp Photographs of the South African War (PDF), in Department of Historical Studies, University of Cape Town, 2010. URL consultato il 25 agosto 2016.