Kylie Moore-Gilbert

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Kylie Moore-Gilbert

Kylie Moore-Gilbert (Gosford, 1986) è una giurista australiana, nota per essere stata imprigionata per due anni in Iran.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Docente presso l'Asia Institute dell'Università di Melbourne, ha condotto ricerche sulle rivoluzioni in Medio Oriente, con particolare focus sul Bahrein.[1][2]

Dal settembre 2018 al novembre 2020 è stata imprigionata in Iran con l'accusa di spionaggio. Gilbert nega le accuse mosse dal governo iraniano contro di lei, e nessuna prova dei suoi presunti crimini è mai stata resa pubblica. Il governo australiano ha respinto le accuse come "infondate e politicamente motivate".[3] Viene liberata in cambio della liberazione di tre iraniani detenuti in Thailandia accusati di tentato omicidio contro diplomatici israeliani.[4]

Tornata in Australia, ha dichiarato che gli iraniani tentarono di arruolarla come spia in cambio del rilascio.[5] Ai giornalisti di Sky News Australia dice: "Sapevo che il motivo per cui non si erano impegnati in veri negoziati con gli australiani era che volevano reclutarmi. Volevano che lavorassi per loro come spia".[5] In carcere è stata vittima di percosse e tortura psicologica.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN613154688463648380007 · ORCID (EN0000-0001-8954-9486 · GND (DE1174782269 · WorldCat Identities (ENviaf-613154688463648380007