Koca Mehmed Ragıp Pascià

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Koca Mehmed Ragıp Pascià

Gran visir dell'Impero ottomano
Durata mandato12 gennaio 1757 –
8 aprile 1763
MonarcaOsman III, Mustafa III
PredecessoreKöse Bahir Mustafa Pascià (II mandato)
SuccessoreTevkii Hamza Hamid Pascià

Beilerbei d'Egitto
Durata mandato1744 –
1748
PredecessoreYedekçi Mehmet Pascià
SuccessoreYeğen Ali Pascià

Koca Mehmed Ragıp Pascià (Istanbul, 1698Istanbul, 8 aprile 1763) è stato un politico ottomano.

Servì come funzionario prima del 1744 come governatore dell'Egitto dal 1744 al 1748 e Gran Visir dal 1757 al 1763. Era anche conosciuto come poeta. Il suo epiteto "Koca" significa "grande" o "gigante" in turco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre era Şevki Mustafa, un burocrate dell'Impero Ottomano. Dopo aver completato la sua istruzione, Mehmet Ragıp lavorò in varie parti dell'impero come funzionario. Servì come tesoriere capo a Baghdad (allora parte dell'Impero Ottomano). Fu un membro dei rappresentanti ottomani nel trattato di Belgrado nel 1739. Fu promosso al posto di reis ül-küttab (equivalente ad un moderno ministro degli esteri) nel 1740. Fu governatore dell'Egitto ottomano dal 1744 al 1748,[1][2][3] quando fu costretto a dimettersi dalle truppe locali.[1]

Gran visierato[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca Ragıp Pascià, ad Istanbul

Fu nominato Gran Visir il 12 gennaio 1757 dal sultano Osman III. Quando Osman III morì dieci mesi dopo, Mehmet Ragıp Pascià continuò sotto il nuovo sultano Mustafa III con il quale aveva ottimi rapporti. Si sposò con Saliha, la sorella del sultano, e ottenne il titolo di damat (genero della dinastia ottomana). Il mandato di Ragıp fu durante il declino ottomano. Ciononostante promulgò delle riforme dell'amministrazione e della tesoreria ottomana. Per la prima volta le entrate ottomane superarono le spese.[4] Era un fautore della politica di pace. Il suo mandato coincide quasi con la Guerra dei Sette Anni in Europa (1756-1763). Nonostante il pericolo di guerra, fu in grado di mantenere l'Impero Ottomano fuori dal conflitto.[5] Alla sua morte, Mustafa III scrisse un ağıt (elegia) esprimendo il suo dolore per il suo buon amico.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b ʻAbd al-Raḥmān Jabartī, Abd Al-Rahmann Al-Jabarti's History of Egypt, a cura di Thomas Philipp; Moshe Perlmann, Stoccarda, 1994, Franz Steiner Verlag, pp. 248-251.
  2. ^ Mehmet Süreyya Bey e Seyit Ali Kahraman, Sicill-i Osmanî = Osmanlı ünlüleri, 1996, ISBN 975-333-038-3, OCLC 35330433. URL consultato il 15 luglio 2021.
  3. ^ Yılmaz Öztuna, Büyük Osmanlı tarihi : Osmanlı devleti'nin siyasî, medenî, kültür, teşkilât ve san'at tarihi, Ötüken Neşriyat A.S, 1994, pp. 412–416, ISBN 975-437-141-5, OCLC 156985660. URL consultato il 15 luglio 2021.
  4. ^ (TR) Koca Ragıp Paşa, su biyografya.com.
  5. ^ Gábor Ágoston e Bruce Alan Masters, Encyclopedia of the Ottoman Empire, Facts On File, 2009, p. 411, ISBN 978-0-8160-6259-1, OCLC 227205977. URL consultato il 15 luglio 2021.
  6. ^ (TR) Prof. Yaşar Yüce e Prof. Ali Sevim, Türkiye tarihi Cilt III, İstanbul, AKDTYKTTK Yayınları, 1991, p. 35.

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