KN-02 Toksa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
KN-02 Toksa
Descrizione
TipoMissile balistico tattico
Impiegoterrestre con rampa mobile stradale
Sistema di guidainerziale e radar o terminale ottica (TV)
Impostazione1996
Primo lancioaprile 2004
In servizio2008
Utilizzatore principaleBandiera della Corea del Nord Corea del Nord
Peso e dimensioni
Peso2.010 kg
Lunghezza6,407 m
Diametro0.65 m
Prestazioni
Gittata120-160 km
Tangenza20.000 m
Motoresingolo stadio a propellente solido
Esplosivoconvenzionale
nucleare
chimica
biologica
dati tratti da Jane’s Weapons Systems 2015-2016[1]
voci di missili presenti su Wikipedia

Il KN-02 Toksa è stato sviluppato alla fine del XX secolo per equipaggiare l'esercito nord coreano con un nuovo sistema missilistico a breve raggio. I principali obiettivi assegnati ai missili KN-02 sono aeroporti, posti comando, batterie antiaeree, ponti e concentramenti di truppe presenti in Corea del Sud.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno del 1996 alcuni tecnici siriani trascorsero due settimane nella Corea del Nord trasmettendo al governo di quella nazione informazioni e dati tecnici sul sistema missilistico OTR-21 Točka in servizio nell’esercito siriano a partire dal 1983. Nell’agosto successivo un missile 9K79 Scarab A fu spedito[2] via mare in Corea del Nord a disposizione dei tecnici locali, che ne svilupparono una nuova, e più potente versione,[2] che fu designata KN-02 Toksa.[3] Tale nome fu ufficialmente comunicato da Kim Seong-il, capo ufficio informazioni dello Stato maggiore congiunto della Corea del Sud, in una sessione parlamentare a porte chiuse. Il primo lancio avvenne nell’aprile 2004[3] e fu un fallimento, mentre il secondo, avvenuto sul Mar del Giappone il 1º maggio 2005 si rivelò un successo. Dopo 20 lanci di prova riusciti[4] nel 2006 fu avviata la produzione di serie, e il nuovo sistema d’arma fu mostrato per la prima volta durante una parata militare a Pyongyang nell’aprile 2007,[4] entrando ufficialmente in servizio l’anno successivo.[4]

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il KN-02 Toksa è un missile monostadio a propellente solido[5] del peso di 2.010 kg, e dotato di vari tipi di testate del peso di 485 kg equipaggiate con cariche diverse: ad alto esplosivo, nucleare tattica, a submunizioni, chimica o biologica.[1] La gittata è di 160 km,[6] mentre il CEP è pari a 100 m.[1]

Il veicolo lanciatore ruotato è un camion commerciale di produzione bielorussa MAZ-630.308-224 (6x4) o MAZ-630.308-243 (6x6), riprodotto ampiamente modificato su licenza in Corea del Nord. Tale veicolo non ha capacità anfibia, ed ha una velocità massima su strada di 60 km/h. Il veicolo può superare una pendenza massima del 60%, una laterale del 30%, una trincea di 0,50 m, e un ostacolo verticale di 0,50 m e un guado della profondità di 1,2 m. Durante il trasporto il missile è completamente nascosto all’interno del TEL, con la testata racchiusa in un apposito vano climatizzato a temperatura controllata, ed è protetto da colpi diretti. Il sistema d'arma può essere dispiegato rapidamente. All’atto del ricevimento dell’ordine di lancio il missile è pronto in circa 16 minuti, eretto in posizione quasi verticale. Il lancio avviene in due minuti e una volta avvenuto il lancio il veicolo trasportatore può lasciare l’area in 1,5 minuti, allontanandosi a grande velocità. Il veicolo TEL è supportato da un veicolo che trasporta due o quattro missili di riserva[N 1] dotato di gru per il trasferimento delle armi. La ricarica avviene in 20 minuti.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Nell’ottobre 2009 vi fu un lancio simultaneo di cinque missili KN-02 Toksa da un poligono sul Mar del Giappone.[3] Nel 2014 risultavano in servizio 100 missili KN-02 Toksa[7]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le cui testate sono coperte da un apposito scudo termico al fine di evitare sbalzi di temperatura.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c O’Halloran 2015, p. 56.
  2. ^ a b Striuli 2007, p. 44.
  3. ^ a b c Cordesman, Hess 2013, p. 9.
  4. ^ a b c O’Halloran 2015, p. 55.
  5. ^ Wit, Ahn 2015, p. 23.
  6. ^ Wit, Ahn 2015, p. 24.
  7. ^ Wit, Ahn 2015, p. 25.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Anthony H. Cordesman e Ashley Hess, The Evolving Military Balance in the Korean Peninsula and Northeast and Nothern Eastern Vol.III, Lanham, Rowman & Littlefield, 2013, ISBN 1-44222-520-3.
  • (EN) James C. O’Halloran, Jane’s Weapons: Strategic 2015-2016, Coulston, Jane’s Information Group, 2015.
  • (EN) Joel S. Wit e Sun Young Ahn, North Korea’s Nuclear Futures: Technology and Strategy, Washington, US-Korea Institute at Sais, 2015, ISBN 988-8028-49-9.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Striuli, Le WMD del Medio Oriente, in RID-Rivista Italiana Difesa, n. 10, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop., ottobre 2007, p. 34-47.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]