Jesmyn Ward

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Jesmyn Ward

Jesmyn Ward (DeLisle, 1977) è una scrittrice statunitense, inoltre lavora come professoressa associata all'Università Tulane di New Orleans.

Con le vittorie di due National Book Award (nel 2011 con Salvare le ossa e nel 2017 con Sing, Unburied, Sing), detiene il primato di unica donna a vincere il premio due volte.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni ed educazione[modifica | modifica wikitesto]

Nata a DeLisle, Mississippi, nel 1977. Dopo essere stata vittima di bullismo alla scuola pubblica,[2] prosegue i propri studi all'Università di Stanford dove ottiene un Bachelor of Arts in Inglese nel 1999[3] ed un Master of Arts in studio dei media e comunicazione nel 2000[3][4]. Ward decide di diventare una scrittrice per onorare la memoria del fratello minore, ucciso da un autista ubriaco nell'ottobre del 2000.[4]

Nel 2005 all'Università del Michigan riceve un MFA in scrittura creativa.[5][6]

Poco dopo, lei e la sua famiglia furono vittime dell'Uragano Katrina. Con la loro casa che si allagava velocemente, la sua famiglia decise di usare la macchina per raggiungere la vicina chiesa di comunità, ma finirono incagliati in un campo pieno di trattori. Quando furono ritrovati dalla famiglia bianca proprietaria del terreno, si rifiutarono di invitarli nella loro casa.[7] Stanchi e traumatizzati, riuscirono a trovare riparo nella casa di una famiglia bianca vicina.[8]

Ward inizia poi a lavorare presso l'Università di New Orleans, mentre si reca al lavoro ogni giorno si confronta con i resti dell'uragano e con le diverse storie di sofferenza e ritorno alla vita normale delle famiglie locali. Per tre anni dopo l'uragano Ward non riuscirà più a scrivere, periodo che le darà il tempo per trovare un editore per il suo primo romanzo, Where the Line Bleeds.[9]

Carriera letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008 quando Ward aveva deciso di abbandonare la scrittura per un corso da infermiera, Where the Line Bleeds, è stato accettato dalla casa editrice Agate Publishing.[8][10]

Nel suo secondo romanzo, Salvare le ossa (Salvage the Bones), Ward scrive nuovamente del rapporto viscerale tra due fratelli afroamericani che crescono nella Costa del Golfo.[11][12] Per il libro Ward vince, tra gli altri, il National Book Award per la narrativa il 16 novembre 2011[2][13] ed il Premio Alex il 23 gennaio 2012.[14][15] Il libro viene pubblicato in Italia dalla Enne Enne Editore nel 2018.[11][16]

Nel luglio 2011 Ward annunciò che aveva finito di scrivere la prima bozza del suo terzo libro, definendola la cosa più difficile che aveva mai scritto. Men We Reaped, pubblicato nel 2013, è un memoir che racconta la vita del fratello e di altri quattro giovani ragazzi afroamericani che hanno perso la vita nella sua città natale.[2]

Il terzo romanzo di Ward, Sing, Unburied, Sing,[17] è stato pubblicato nel 2017 ed ha vinto il National Book Award per la narrativa.[18][19]

Nel 2022 è stata insignita del Premio della Biblioteca del Congresso per la narrativa americana alla carriera per la sua opera di analisi del razzismo e delle disuguaglianze sociali, risultando la scrittrice più giovane ad ottenere il riconoscimento.[20]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • The Fire This Time (2016)

Memoir[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jesmyn Ward Wins National Book Award for ‘Sing, Unburied, Sing’, su NY Times, 15 novembre 2017. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  2. ^ a b c (EN) Ed Lavandera, Ignored by literary world, Jesmyn Ward wins National Book Award, in CNN, 18 novembre 2011. URL consultato il 19 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2011).
  3. ^ a b (EN) Red All Over, su Stanford - Graduate School of Business. URL consultato il 19 agosto 2018.
    «Salvage the Bones by Jesmyn Ward, '99, MA '00»
  4. ^ a b (EN) Jesmyn Ward, No Mercy in Motion - Five fucking years, I thought. This is what my brother’s life is worth in Mississippi. Five years., in Guernica, 3 settembre 2013. URL consultato il 19 agosto 2018.
  5. ^ (EN) Biography of Jesmyn Ward, su Mississippi - Writers & Musicians. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  6. ^ (EN) Profilo della scrittrice, su simonandschuster.com. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  7. ^ (EN) Jennifer Xu, 'U' MFA alum Jesmyn Ward nominated for National Book Award for 'Salvage the Bones', in The Michigan Daily, 15 novembre 2011. URL consultato il 19 agosto 2018.
  8. ^ a b (EN) Alison Flood, Hurricane Katrina novel wins National Book Award, su the Guardian, 17 novembre 2011. URL consultato il 19 agosto 2018.
  9. ^ (EN) Noam Cohen, Breakfast Meeting, Nov. 17, in Media Decoder Blog, 17 novembre 2011. URL consultato il 19 agosto 2018.
  10. ^ (EN) Fiction Book Review: Where the Line Bleeds by Jesmyn Ward, in PublishersWeekly.com. URL consultato il 19 agosto 2018.
  11. ^ a b Tea Time: Jesmyn Ward sta arrivando in Italia, in La Stamberga d'Inchiostro, 11 aprile 2018. URL consultato il 19 agosto 2018.
  12. ^ (EN) Elizabeth Hoover, Jesmyn Ward on Salvage the Bones, su The Paris Review, 30 agosto 2011. URL consultato il 19 agosto 2018.
  13. ^ (EN) Anna Bressanin, How Katrina shaped acclaimed novel, su BBC News, 22 dicembre 2011. URL consultato il 19 agosto 2018.
  14. ^ (EN) Angela Carstensen, The Alex Awards, 2012, su School Library Journal, 24 gennaio 2012. URL consultato il 19 agosto 2018.
  15. ^ (EN) Salvage the Bones By Jesmyn Ward, su YALSA Book Finder. URL consultato il 19 agosto 2018.
  16. ^ Salvare le ossa, su NNEDITORE. URL consultato il 19 agosto 2018.
  17. ^ (EN) Sing, Unburied, Sing, 5 settembre 2017, ISBN 9781501126062. URL consultato il 19 agosto 2018.
  18. ^ (EN) 2017 National Book Award finalists revealed, in CBS News, 4 ottobre 2017. URL consultato il 19 agosto 2018.
  19. ^ (EN) Paula Rogo, Jesmyn Ward Wins Second National Book Award for ‘Sing, Unburied, Sing’ - Essence, in Essence, 18 novembre 2017. URL consultato il 19 agosto 2018.
  20. ^ (EN) Author Jesmyn Ward wins Library of Congress fiction prize, su abcnews.go.com, 30 giugno 2022. URL consultato il 1º luglio 2022.

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Controllo di autoritàVIAF (EN48698155 · ISNI (EN0000 0000 4933 9751 · SBN RMBV285714 · Europeana agent/base/131273 · LCCN (ENn2008035038 · GND (DE1048628353 · BNF (FRcb16615094m (data) · J9U (ENHE987007386049205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2008035038