IRAS 17163-3907

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IRAS 17163-3907
L'ipergigante IRAS 17163-3907 e la nebulosa che la attornia, la "Nebulosa Uovo Fritto". Questa immagine, la più nitida che si abbia di una ipergigante gialla, è stata acquisita con lo strumento VISIR al VLT[1].
Scoperta1976
ScopritoreKarl Henize[2]
ClassificazioneIpergigante gialla
Distanza dal Sole13 000 anni luce (4 000 pc)[3][4]
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta17h 19m 19.330s[5]
Declinazione-39° 10′ 37.94″[5]
Lat. galattica348.5108[5]
Long. galattica-01.1201[5]
Dati fisici
Diametro medio≈1,4 miliardi di km[4]
Massa
≈20[3] M
Luminosità
≈500000[3][1][6] L
Dati osservativi
Magnitudine app.13,1
Magnitudine ass.−10
Nomenclature alternative
GSC 07870-01348, IRSV 1716-3907, NSV 21444, DENIS-P J171949.3-391037, Hen 3-1379, 2MASS J17194933-3910374, UCAC2 15112979, GSC2 S2300121509, MSX6C G348.5107-01.1199, [NHO98] 17163-3907[5]

Coordinate: Carta celeste 17h 19m 19.33s, -39° 10′ 37.94″

IRAS 17163-3907 è una stella ipergigante gialla visibile nella costellazione dello Scorpione.

Scoperta e osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Posizione della stella nella costellazione dello Scorpione.

IRAS 17163-3907 rientra nelle 30 stelle più luminose all'infrarosso. Tuttavia, è molto debole ad occhio nudo e per questo, era stata in precedenza trascurata.[3] Fu scoperta nel 1976 da Karl Henize durante un rilevamento di stelle nei cieli del sud tramite emissione spettrale.[2] Le informazioni che si hanno sulla stella provengono in gran parte grazie alle osservazioni effettuate presso il Very Large Telescope dell'ESO alla lunghezza d'onda di 12 micron[3], tramite il VISIR (VLT Imager and Spectrometer for mid Infrared). Il Professor Albert Zijlstra, dell'Università di Manchester, ha riferito che "è strano come una stella così luminosa all'infrarosso sia passata inosservata", dal momento che è vicina alla sua "esplosione finale di supernova".[7][8]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Tramite uno studio della stella si sa che la sua temperatura rientra nell'intervallo tra i 7500 K e i 10000 K.[2] Le sue dimensioni sono tali che se si trovasse al centro del Sistema Solare la sua superficie rasenterebbe l'orbita di Giove.

Essendo un'ipergigante gialla, comunque, IRAS 17163-3907 si trova ancora in una fase attiva, motivo per il quale la stella ha espulso circa 4 masse solari in poche centinaia di anni.[3] La massa espulsa va a costituire la peculiarità di IRAS 17163-3907, ovvero le due nubi che la circondano. Queste ultime, infatti, sono caratterizzata da una forma quasi perfettamente sferica[3][6] che agli scienziati ha ricordato quella di un uovo fritto (da cui il nome). A quanto pare le due nubi sono ricche di ossigeno e la loro massa è uguale a circa quattro volte quella del Sole. Il tempo che è passato tra l'espulsione della prima e della seconda nube è approssimativamente di 400 anni[1].

Nonostante non sia possibile affermarlo con certezza, sembra probabile che attorno alla stella possano esserci una nube più interna, impossibile da rilevare nell'unica immagine a disposizione, e eventuali nubi più esterne che non rientrano nel campo visivo del VISIR[1].

Le osservazioni fanno pensare che la stella andrà incontro ad un'esplosione che la porterà a diventare una delle prossime supernove.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Rare star resembles fried egg, su astronomynow.com. URL consultato il 28 dic 2012 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2013).
  2. ^ a b c (EN) E.Lagadec, A. A. Zijlstra, R. D. Oudmaijer, T. Verhoelst, N. L. J. Cox, R. Szczerba, D. Meékarnia, H. van Winckel, A double detached shell around a post-red supergiant: IRAS 17163-3907, the Fried Egg nebula (abstract), in Astronomy & Astrophysics, vol. 534, L10, 27, DOI:10.1051/0004-6361/201117521. URL consultato il 27 agosto 2012.
  3. ^ a b c d e f g h Feast your Eyes on the Fried Egg Nebula, su eso.org. URL consultato il 27 ago 2012.
  4. ^ a b La nebulosa "uovo fritto", su blog.focus.it. URL consultato il 31 ago 2012 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2011).
  5. ^ a b c d e WRAY 15-1676 -- Post-AGB Star (proto-PN), su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 27 ago 2012.
  6. ^ a b Astronomers Crack the Fried Egg Nebula, su sciencedaily.com. URL consultato il 31 ago 2012.
  7. ^ [1], "It is amazing that one of the brightest stars in the infrared sky had previously gone unnoticed. We are seeing a very rare event, when a star is beginning to blow off its outer layers, as a prelude to its final explosion as a supernova".
  8. ^ IRAS 17163-3907: Astronomers crack the Fried Egg Nebula, su sciencecodex.com. URL consultato il 31 ago 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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