Guilhem d'Autpol

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Guilhem d'Autpol o Guilhem de Hautpoul o Daspol[1], italianizzato in Guglielmo d'Altopolo (... – ...; fl. 1265-1270) è stato un trovatore francese originario di Hautpoul nella Linguadoca, le cui rovine del castello di famiglia sono ancora ben visibili[2].

Opera[modifica | modifica wikitesto]

Ha scritto quattro componimenti poetici (di cui due attribuiti sotto il nome di Daspol[2]), tuttora esistenti, tre dei quali si imperniano decisamente su temi religiosi. L'evidenza interna osservabile nelle sue canzoni suggerisce che egli fosse stato precocemente uno joglar.

Esperansa de totz ferms esperans è una alba religiosa dedicata alla Vergine Maria. L'autriers, a l'intrada d'abril è una pastorela di devozione che potrebbe alludere a Joan Oliva, un frate catalano, attivo dopo il 1270. Ciò collocherebbe l'opera di Guilhem in un periodo posteriore.

Il suo primo lavoro databile è una tenzone con Dio, Seinhos, aujas, c'aves saber e sen[3], che deve essere stata scritta in qualche modo tra la caduta di Cesarea e Arsuf per mano dei mamelucchi nel 1265 e la crociata condotta da Giacomo il Conquistatore — menzionata nella poesia — nel 1269. Il rivolgersi a Dio come interlocutore era un tema comune tra i trovatori di questo periodo, per poter[gli] parlare della politica papale di indire crociate contro cristiani o eretici in Europa a detrimento degli Stati Crociati in Terrasanta e dell'astro nascente dei mamelucchi in Egitto e Siria. La risposta di Dio è un attacco sferrato contro quelli che agiscono ingiustamente in suo nome, come i templari e gli ospitalieri, impaziente di vedere in opera la crociata del 1269. La tenso ha affinità con il lavoro di Peire Cardenal e del Monaco di Montaudon.

L'altro solo lavoro di Guilhem databile è un lungo planh sulla morte di Luigi IX di Francia (1270), Fortz tristors es e salvaj'a retraire ("è molto triste e crudele da spiegare"), che si rifà al planh di Gaucelm Faidit sulla morte di Riccardo Cuor di Leone (Fortz causa es que tot lo major dan).

            Fortz tristors es e salvaj' a retraire
            qu'ieu chant am joy de tan coral dolor
            con n'es li mort del rei nostre seinhor
            Francs de Fransa, de fin pres emperaire;
            e per so chant ieu marrit e joyos
            car Dieus lo volc mais a si que a nos,
            car el s'era tost datz a luy servir,
            qu'estiers sa mort Dieus nos volgra sufrir;
            per qu'es majers le dans el desconort[z]
            car ieu aug dir quel rey de Fransa es mort[z]
                 Ai Dieu! cals dans es!

            [...]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Probabile corruzione di d'Autpol, sicuramente alterato per esigenze metriche onde adattarlo al verso quadrisillabo
  2. ^ a b (EN) Troubadour Poems from the South of France, translated by William D. Paden and Frances Freeman Paden, 2007, p. 225. URL consultato il 16 marzo 2013.
  3. ^ (FR) Bibliothèque de l'École des chartes, Société de l'Ecole des chartes (France), 1869, pp. 287-289. URL consultato il 16 marzo 2013.

               Seinhos aujas, c'aves saber e sen(s)
               que m'esdevenc l'autre ser can dormia:
               sus el sel fuy on Dieu tenc parlamen,
               es la l'entorn si sarial compainhia:
               e dir vos ai la clamor que tenia
               de crestians com reinhon falsament,
               car non deman lo sieu sant monument
               comte ni duc ni prinse ni cle[r]sia.
               [...]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Riquer, Martín de. Los trovadores: historia literaria y textos. 3 vol. Barcelona: Planeta, 1975.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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