Giustizia spietata

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Giustizia spietata
Titolo originaleHard Justice
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1995
Durata92 min
Rapporto1,85:1
Genereazione
RegiaGreg Yaitanes
SceneggiaturaNicholas Amendolare, Chris Bold
ProduttoreBoaz Davidson, Tzury Mimon
Produttore esecutivoAvi Lerner, Danny Dimbort, Trevor Short
Casa di produzioneNu Image
Distribuzione in italianoNumber One Video
FotografiaMoshe Levin
MontaggioOmer Tal
MusicheDon Peake
ScenografiaAria Ben-Yishay
CostumiBetty Fenner
TruccoDebi Davidson
Interpreti e personaggi

Giustizia spietata (Hard Justice) è un film direct-to-video del 1995 diretto da Greg Yaitanes, al suo esordio alla regia di un lungometraggio.[1] È stato trasmesso in TV in Italia anche col titolo Giustizia d'acciaio.[2][3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un poliziotto esperto di arti marziali si infiltra in una prigione malfamata per risolvere il caso della morte del suo partner. Lì scopre scopre che il direttore del carcere e le guardie sono coinvolti in ogni tipo di attività illecite e finisce preso di mira da un criminale asiatico che aveva fatto arrestare anni prima.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il budget del film è stato di circa 2 milioni di dollari.[1] La sceneggiatura è stata scritta da Nicholas Amendolare in maniera improvvisata nell'arco di due giorni dopo che il copione originale sottopostogli dalla Nu Image, intitolato Electric Warrior e sul tema dei videogiochi, era stato giudicato da quest'ultimo come "inadatto".[1] A causa della propria relativa inesperienza e del basso budget, l'esordiente Yaitanes si è trovato in difficoltà sul set, venendo spesso sostituto dietro alla macchina da presa da Amendolare, il regista di seconda unità Mike Sarna e il produttore Boaz Davidson.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Dave Wain, Jailhouse Cop: Hard Justice (1995), su theschlockpit.com, 25 settembre 2020. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  2. ^ I programmi di oggi, in La Stampa, n. 67, 8 marzo 1996, p. 25. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  3. ^ I programmi di oggi, in La Stampa, n. 74, 25 marzo 1996, p. 27. URL consultato il 23 febbraio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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