Garibaldi Franceschi

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Garibaldi Franceschi
Copertina della Domenica del Corriere del 23 settembre 1917
NascitaModena, 11 novembre 1897
MorteCastagnevizza, 23 maggio 1917
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto138º Reggimento fanteria "Barletta"
Anni di servizio1915-1917
GradoSottotenente
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieDecima battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Garibaldi Franceschi (Modena, 11 novembre 1897Castagnevizza, 23 maggio 1917) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Modena l'11 novembre 1897, figlio di Enrico e Zaira Savi.[1] Figlio di un ufficiale superiore del Regio Esercito, compì gli studi presso l'Istituto tecnico di Livorno.[1] Fervente interventista, all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, lasciò gli studi e si arruolò nel battaglione volontari ciclisti, svolgendo compiti di vigilanza e difesa costiera ad Ancona.[1] Nel marzo 1916 si arruolò volontario nell'esercito, raggiungendo il 3º Reggimento bersaglieri che si trovava in linea nel settore del basso Isonzo.[1] Ammesso a frequentare il corso per allievi ufficiali di complemento, nel gennaio 1917 fu nominato aspirante ed assegnato in forza al 138º Reggimento fanteria della Brigata Barletta.[1] Ottenne il comando di un neocostituito plotone di arditi del reggimento, distinguendosi per il coraggio dimostrato in alcune azioni, tanto da venire decorato di medaglia di bronzo al valor militare.[1] Durante la decima battaglia dell'Isonzo, alla ripresta dell'offensiva per la conquista del caposaldo di Castagnevizza, difeso da nuclei ben posizionati di mitragliatrici, appena ne ricevette l'ordine si lanciò all'attacco alla testa dei suoi uomini portando con sé, ripiegata sul petto, una piccola bandiera tricolore che intendeva piantare all'atto della conquista del villaggio.[3] Ferito una prima volta, continuò ad avanzare e, ferito per la seconda volta ad una gamba, riuscì ad arrivare alle case diroccate del villaggio.[3] Mentre piantava la bandiera italiana sui ruderi della chiesa fu colpito a morte da una raffica di mitragliatrice.[3] Fu promosso postumo al grado di sottotenente e, con "motu proprio" di re Vittorio Emanuele III, il 10 settembre 1917 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovanissimo, pieno di fede e di coraggio, già distintosi alla testa del suo plotone arditi in varie piccole operazioni rischiose ed audaci, il 23 maggio si slanciò innanzi alla prima ondata, all’assalto di Castagnevizza. Ferito una prima volta, continuò imperterrito giungendo rapidamente all’abitato; ferito una seconda volta, non abbandonò il combattimento. E, mentre giunto presso i ruderi della chiesa, voleva consacrare la conquista del villaggio micidiale col segno del tricolore, cadeva eroicamente, ucciso sul posto da una raffica di mitragliatrice nemica. Castagnevizza, 23 -24 maggio 1917 .[4]»
— Decreto Luogotenenziale 10 ottobre 1917.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 56.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1917. L'anno terribile: Dalla Bainsizza alla sorpresa strategica di Caporetto, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]